Medaglioni di soia fritti

i medaglioni di soia fritti sono una ottima alternativa vegetale alle proteine nobili animali.

e tutto sommato sono anche molto gradevoli al gusto. a me piace molto anche la consistenza, che ricorda molto la carne con la sua parte filosa e addentabile.

“fritto è buona anche una ciabatta” come diceva sempre mia nonna e non fanno eccezione questi medaglioni!

l’accortezza è quella di reidratare i medaglioni con un brodo vegetale che li rende ancora più saporiti.

ricetta facile, veloce e anche molto coreografica se accompagnata da verdure fresche di stagione.

una particolarità: i medaglioni di soia fritti sono buoni anche freddi, accompagnati da una salsa maionese o semplicemente dello yogurt grego.

Medaglioni di soia fritti

Caro Emerald, A Nitght Like This

In una notte come questa, di luna piena, di telescopi James Webb che ci regalano immagini a colori di un universo che fino ad adesso abbiamo visto quasi solo in bianco e nero

In una notte come questa, di luna piena, di boschi, di felci e di conifere, di profumi di resina e di muschio, di lucciole e magie

In una notte come questa, di luna piena, guarda oltre la luna nel cielo. Guarda dietro, guarda le stelle e non smettere di sognare

In una notte come questa, di luna piena chiedi e ti sarà dato.

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Brioche vendéenne salata ripiena

ovvero piccole brioche/babà ripieni di fegatini di pollo alla toscana

per Paqua si poteva non panificare? e insieme alle altre panificazioni sono usciti questi piccoli babà di brioche vendéenne salata ripiena di fegatini di pollo.

Brioche vendéenne salata ripiena

Non è per niente, Afterhours

la pasticceria francese ha sempre avuto un fascino particolare, amo i lievitati francesi, sono leggeri e leggiadri come questa brioche vendéenne.

riempirla con del “salato” è stata una bella storia.

per il pranzo di Pasqua, quello canonino con 18 portate, in allegria, in famiglia, fra risate e le famose 18 portate….

e quelli che odiano le feste comandate: perchè?

forse perchè avete la sfortuna di non avere una famiglia, una bella famiglia. io sono stata fortunata sotto questo punto di vista, ho sempre avuto una famiglia solida, sedimentata, appassionata.

non che non ci siano stati dissidi ma li abbiamo superati sempre insieme, magari davanti alla tavola del pranzo di Natale o di Pasqua. a cominciare dal tacchino intero infilato nel forno (preso a martellate per abbassare lo sterno perchè era spesso più alto del forno e bisognava infilarcelo in qualche modo) o le noci che contavano come fiches per giocare a poker o erano la posta dello scopone scientifico del pomeriggio, in attesa della cena.

la cena, quella in cui tutti dicevano, subito dopo pranzo, che non avrebbero mangiato niente perchè erano “troppo pieni” e che invece “non li vuoi mangiare due capellini d’angelo in brodo?”

e anche quest’anno la tradizione pasquale è stata rispettata: uova sode benedette (con il reiki), brodo e tortellini, arrosto e panificazione.

io, nemmeno a farlo apposta, ero l’addetta alla panificazione e a un pezzetto di antipasto, e questo è stato

la ricetta della brioche la trovate da Francesca, ricetta perfetta direi ma io ve la riscrivo comunque.

Brioche vendéenne salata ripiena

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Samhain e il Colcannon irlandese

Colcannon irlandese

The politics and the life, Daniel Pemberton

colcannon, ovvero un piatto povero della tradizione irlandese, uno di quei piatti che ricordano il vero senso della famiglia, del cuore. facile, semplice, povero ma di grande affetto.

era usanza preparare questo piatto a base di patate e cavolo il 31 di Ottobre per la festa di Samhain e nasconderci dentro una moneta: il fortunato che la trovava se la sarebbe tenuta.

Samhain è l’antico rito di passaggio celtico dalla luce al buio, dall’estate all’inverno, dal germogliare e crescere al riposo.

questa notte il confine fra il mondo terreno e il mondo spirituale è sottile, i nostri morti si avvicinano benevolmente a noi e ci accompagnano nel cammino della vita.

siamo tutti un po’ streghe e stregoni solo che non ce lo ricordiamo, abbiamo lasciato che la nostra mente prendesse il sopravvento sull’istinto, sul potere della magia della terra. lo abbiamo sempre davanti agli occhi ma che non vediamo più: non è forse magia un seme che germoglia, un fiore che sboccia, l’acqua che sgorga, il vento che soffia?

non è forse magia il nostro pianeta?

non siamo forse NOI la magia?

colcannon irlandese
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