Arrivederci Signor B., ricette per la lietezza dello spirito

 

DOPO LA PIOGGIA DSC_8434
  m83 – iNTERSTELLAR

 

Al Signor B.  sembrava di aver dimenticato qualcosa mentre camminava verso il grande portone di legno massiccio. Sapete la sensazione di aver dimenticato qualcosa ma di non sapere cosa? Ecco, quella. Ma camminava spedito e leggero incontro al portone. Mentre cercava un campanello, un battente, qualcosa per annunciarsi il portone si spalancò. Si ritrovò avvolto da una strana sensazione. Si dimenticò quindi di aver dimenticato qualcosa e si lasciò avvolgere dagli sguardi e dalle pacche sulla spalla fra tutta quella folla che aspettava solo lui. E rivide facce conosciute, facce che non vedeva da tanto tempo, da immemorabile tempo. C’era il figlio del benzinaio, quello giovane, misericordia: quanto tempo era che non lo vedeva? E la nonna, la mamma, il babbo, la zia…… O porca miseria che bellezza!  E tutte quelle mani che lo accarezzavano, tutti quei volti sorridenti che lo chiamavano e lo cercavano.

Si lasciò vincere da quella sensazione mentre continuava a camminare, non sapeva dove doveva andare ma andava, sereno, sorridente, soddisfatto. E tutto ad un tratto tutte le brutture del mondo sparirono, tutte le zozzure della comune vita mortale diventarono ricordi sbiaditi, niente sofferenze, niente pene, niente di niente, solo quella meravigliosa pace avvolgente, quella sensazione di essere parte di qualcosa di più grande e immenso, di non avere più obblighi e doveri se non quello di essere sereno e felice.

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di simbionti e straccetti di tacchino al profumo del Mediterraneo

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“forse un giorno scopriremo che non ci siamo mai perduti,
e che tutta quella tristezza  in realtà non è mai esistita
stringimi forte che nessuna notte è infinita”

 

dicesi siombiote: 
organismo che vive in simbiosi, cioè in un rapporto in cui più organismi viventi traggono vantaggio dalla vita in comune; per estensione fusione, intima comunione
dal greco: syn insieme bios vita.
La vita intera è una rete capillare in cui ciascun singolo organismo è collegato ad ogni altro, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande.
a volte mi sento così. un simbionte. irrimediabilmente fusa, legata, syn.
ed è una cosa che non puo’ essere cambiata, che non puo’ essere nemmeno modificata. indelebile.
e basta un niente per ricordarlo quando tutto sembrava sepolto.
sarà così, devo solo impararlo e andare avanti senza l’altro pezzo di me.
e chi c’è c’è.
 Voglio fare con te ciò che fa la primavera coi ciliegi.
Roberto Benigni
 

straccetti tacchino mediterraneo


STRACCETTI di tacchino al profumo del metiterraneo

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Perchè Roma è sempre Roma… pinsa fichi e prosciutto

roma obelisco DSC_9603

 

Planet Funk, the switch

musica per l’ascolto

 

 

si, Roma è sempre Roma.
appena metti  piede su suolo romano, che sia la stazione Termini o qualsiasi altro approdo della città eterna ti rendi conto di essere proprio nella città eterna.
appena scesi dal treno ci ha accolto l’afa, la calura di questa estate che ha tardato ad arrivare ma che adesso si fa sentire in tutta la sua prepotenza. e come ci si poteva immaginare, dopo essere arrivati al 20 di giugno con una temperatura da appena primavera, ci si ritrova nel caldo estivo improvvisamente, totalmente. in questa calura inclemente, in queste giornate di luce bianca, di tetti baluginanti, di cieli abbaglianti, la meraviglia di trovarsi in questa città, IMPERIALE, fra le rovine di antiche vestigia mischiate  ai moderni edifici, la bellezza dei suoi fori antichi sparsi ovunque, lo stupore dei suoi immensi e altissimi obelischi, il discorrere allegro dei suoi abitanti, coloriti e colorati, ecco, in questa giornata uggiosa noi abbiamo presentato il nostro libro alla città eterna.

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