Al Signor B. sembrava di aver dimenticato qualcosa mentre camminava verso il grande portone di legno massiccio. Sapete la sensazione di aver dimenticato qualcosa ma di non sapere cosa? Ecco, quella. Ma camminava spedito e leggero incontro al portone. Mentre cercava un campanello, un battente, qualcosa per annunciarsi il portone si spalancò. Si ritrovò avvolto da una strana sensazione. Si dimenticò quindi di aver dimenticato qualcosa e si lasciò avvolgere dagli sguardi e dalle pacche sulla spalla fra tutta quella folla che aspettava solo lui. E rivide facce conosciute, facce che non vedeva da tanto tempo, da immemorabile tempo. C’era il figlio del benzinaio, quello giovane, misericordia: quanto tempo era che non lo vedeva? E la nonna, la mamma, il babbo, la zia…… O porca miseria che bellezza! E tutte quelle mani che lo accarezzavano, tutti quei volti sorridenti che lo chiamavano e lo cercavano.
Si lasciò vincere da quella sensazione mentre continuava a camminare, non sapeva dove doveva andare ma andava, sereno, sorridente, soddisfatto. E tutto ad un tratto tutte le brutture del mondo sparirono, tutte le zozzure della comune vita mortale diventarono ricordi sbiaditi, niente sofferenze, niente pene, niente di niente, solo quella meravigliosa pace avvolgente, quella sensazione di essere parte di qualcosa di più grande e immenso, di non avere più obblighi e doveri se non quello di essere sereno e felice.