Avvolgere il paracadute – pane brutto con farina di semola Monte Sante Marie

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Paola Turci, Fatti bella per te

 

sarà che si arriva a un certo punto e non puoi fare altro che cominciare ad avvolgere il paracadute, perchè ti rendi conto che il paracadute ha fatto il suo dovere adesso e che è l’ora di RI-avvolgerlo e metterlo via per permettere ai sentimenti e alla vita di venirti addosso senza.

sarà.

sarà che davvero davvero non ne puoi più  fare a meno, che senti quel formicolio scomodo che ti impedisce di far finta di niente, questo paracadute sta diventando ingombrante. e allora metti via il paracadute e tiri fuori la fiducia. nella vita. in quella vita che prima ti ha portato alle stelle e poi alle stalle in un attimo, quella vita che però ha saputo regalarti tante emozioni, belle e brutte, emozioni che non potresti cambiare con il deserto dei tartari di una vita piatta, quelle emozioni che da quanto sono belle fanno male o di quelle che sono tamente brutte che fanno un male dannato. come morire in un videogame: e quando passano sei come rinato, sei  ri-nato di nuovo, a nuova luce a nuova vita.

ti senti nuovo via via che avvolgi il paracadute per metterlo via. ti senti più consapevole dei tuoi limiti e di consequenza della tua forza, sai fin dove puoi arrivare e hai la consapevolezza di capire quando è  il momento di fermarsi, quando diventa deleterio proseguire oltre. ti senti pronto, di nuovo, più luminoso di prima. quella luce che è stata soffocata per anni, quella scintilla in fondo all’anima è pronta, forse, per illuminare di nuovo. e se la lasci andare non ce n’è per nessuno, la luce non puo’ ritornare indietro. esplode. illumina. rende reale.

e allora ti guardi allo specchio, canticchi  ...fatti bella per te….., ti sistemi una ciocca di capelli, bianchi, fai le facce strane a quella dentro che ti guarda, ti metti il rossetto, rosso esplosivo, ti fai un sorriso splendente,  prendi la borsa e vai

incontro al mondo

 

pane brutto con farina di semola Monte Sante Marie

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pane brutto perchè si arrotola su se stesso prima di infornare e non perchè brutto in realtà, è il pane che faceva mia nonna, lo chiamava brutto e spesso sorrideva ricordando momenti lontani.

autolisi

  • 300 g. di semola rimacinata a pietra di grano duro Senatore Cappelli
  • 150 g. di farina tipo 0 macinata a pietra
  • 300 g. di acqua

impastare a mano o con la planetaria grossolanamente e lasciar riposare dalle 3 alle 4 ore

 
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impasto:

  • 175 g. pasta madre al secondo rinfresco
  • acqua q.b.

aggiungere all’impasto in autolisi la pasta madre a piccoli pezzi ed impastare per almeno una decina di minuti (sia a mano che in planetaria). lasciare lievitare fino al raddoppio nel forno spento con la luce accesa, per me ci sono volute circa 7 ore.

formare il pane in due filoncini, o un solo filone decidete voi, e lasciare a lievitare per almeno un’ora e mezzo, fino a che premendo sul pane l’impasto ritorna a posto velocemente. a questo punto torcere su se stesso ogni filone in modo da formare le “pieghe”.

infornare a 250°C per dieci minuti aggiungendo acqua su una teglia sul fondo del forno per formare vapore (la crosta risulterà più croccante), abbassare il forno a 200°C e cuocere  per altri 25/30 minuti e altri 5 minuti con il forno fessurato. raffreddare il pane su una griglia.

 

 

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questo pane, essendo noi orfani di Panissimo, va a RICETTE VAGABONDE.………

inserite anche voi le vostre meraviglie da panificatori seriali

 

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14 commenti

  1. il pane non può essere mai brutto, se fatto con passione. e tu carissima Sandra, di passione, talento e di coraggio ne hai tantissimo! Ripiega il tuo paracadute e mettilo in naftalina che non si sa mai possa tornare utile per nuovi atterraggi soffici!!
    per il rossetto io ti consiglio un rosso lacca alla “Valentino”, hai presente? che con i tuoi occhi sta benissimo! <3

  2. Ciao Sandra, sono le “famose “farine?? non vedo l’ora di annusare e assaporarle!! 🙂 Questo pane brutto ha un aggettivo curioso eheh. perchè è tutt’altro che brutto 😉

    P.S.
    rossetto rosso forever! :*

  3. Se tu sapessi che gioia per me leggere queste parole … brava amica, se hai finito di avvolgere questo paracadute, volgi lo sguardo altrove, sorridi che sei tanto bella quando sorridi … Che ti devo dire? A me questo pane sembra tutt’altro che brutto, ti dirò. E niente, ti abbraccio forte forte

  4. Che bello vedere finalmente scritte queste parole Sandra! Molla paracadute ormeggi è quant’altro indossa il tuo sorriso e vai.
    Questo pane brutto anatroccolo mi sa proprio di buono si dovrebbe organizzare un pic nic per riempire questi filoncini e mangiarseli su un prato accompagnati da un buon vinello.

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