Pane di farina di grano arso e semi di canapa

 

Starsailor, Four to the floor

i marinai delle stelle…..

Dall’altra parte della luna,
verso un’oceano di stelle sconosciute,
lasciando che la vita prenda la sua via,
segua le sue stelle.  Un viaggio inaspettato
in galassie sconosciute
lasciandosi portare dall’istinto.
Senza carte,
senza bussole,
senza testa
per vedere nuove possibili vite

Emma Materpetl

sarebbe bello partire
senza meta, senza luogo, senza niente e nessuno, senza bagaglio, senza ricordi, senza….
ultimamente mi sento un po’ così, con la voglia di lasciare tutto indietro e voltare alla
seconda stella a destra, questo è il cammino, e poi dritti fino al mattino,
e sparire nell’isola che non c’è, come una Peter Pan che non vuole invecchiare.

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pane con farina di grano arso e semi di canapa  Molino Rossetto

 

avete presente quando aprendo lo sportello delle farine (si, io ho uno sportello dedicato completamente alle farine) trovi un sacco di piccoli sacchettini con  i “fondi” delle suddette? ho fatto piazza pulita. integrale, integrale macinata a pietra, tipo 0, tipo 1, farina di semola di grano duro rimacinata, manitoba…. ho mischiato tutto con una base da 1 kg. di una buona farina integrale del Molino Rossetto e ho annusato: si, perchè la farina profuma, la farina parla, la farina chiama.  ho preso 500 g. circa di questo misto-mare di farine e ci ho aggiungo 80 g. di farina di grano arso e una manciata di semi di canapa, ho aggiunto 100 g. di pasta madre al secondo rinfresco, 400 g. circa di acqua (secondo la qualità delle farine puo’ essere più o meno per voi e ho impastato impastato impastato fino ad ottenere una bella palla mordiba e liscia, molto morbida e molto liscia, calduccina e piacevole al contatto.

con calma, senza fretta anche se erano le unidici di sera,
con pazienza, anche se la giornata era stata lunga e faticosa,
con amore perchè mentre impasto mi sento così
ho ascoltato buona musica, mi sono sorseggiata una tisana fra un riposo e l’altro dell’impastamento
ho fatto le pieghe, le contropieghe, ho tirato al centro formando una palla…. sempre i soliti gesti
ma così “curativi” che fungono da sonnifero prima di andare a letto
e poi l’ho lasciato là, il mio impasto, nella ciotola, sul tavolo, coperto con un canovaccio

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la mattina dopo, verso le 7.30 mi sono alzata a controllare: come si puo’ rimanere a letto se pur di domenica quando si ha un impasto in lievitazione?
non so voi ma io non ce la faccio!
lievitato era lievitato, il colore era stupendo, un grigio-marrone invitante e profumato, con i piccoli semini che scappavano dalle bolle di lievitazione.
ho formato due pagnotte e le ho messe a rilievitare dentro i cestini improvvisati nei colini a maglia fitta
alla seconda lievitazione ho tagliato, ho aggiunto ancora semi di canapa dentro i tagli e ho infornato
250°C per 15 minuti, 180°C per 35/40 minuti e gli ultimi 5 minuti con il forno fessurato
l’ho tirato fuori dal forno che cantava, scricchiolava e profumava maledettamente.
ho cercato di farlo raffreddare sopra una griglia ma non ce l’ho fatta: l’ho aperto che era ancora troppo caldo e mi si sono appiccicati gli alveoli….. come si nota in foto
ma era stupendo, ooooo, si, era proprio stupendo con la marmellata sopra!!!!

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la bellezza di un pezzo di legno di vite

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questa ricetta va
nella raccolta di  Panissimo#39,
la raccolta di lievitati dolci e salati ideata da Sandra di Sono io, Sandra,  e Barbara, Bread & Companatico
questo mese ospitata da   Un Condominio in cucina

 

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