La bruschetta toscana, Panissimo #35

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Depeche Mode, Precious

 

tempo di olive, tempo di olio nuovo.
l’oro verde della Toscana, delle nostre colline.
vi assicuro, il pane appena sfornato con l’olio appena spremuto: una delle cose più buone del mondo.
il nostro olio pizzica, è amarognolo, ma una vera delizia per il palato.
se poi vuoi arrostire la fetta di pane, strisciarci sopra uno spicchio d’aglio e condirlo con olio e sale…. beh, un giulebbe!

i nostri olivi sono così belli e così generosi con noi.

era tanto che non impastavo. troppe cose in mente, troppe cose da fare, troppi pensieri.
e poi invece, facendo rinascere la pasta madre, una sera con la mia bambina, la Ginevra, ho sentito di nuovo la voglia di impastare.

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e così, a tarda sera, nel silenzio della casa ho preso il lievito rinfrescato tre volte di fila, fino ad arrivare a 250 g., l’ho messo in una grande ciotola accogliente, ho aggiunto l’acqua tiepida e la farina mista (integrale, tipo 0, manitoba) e ho impastato. non chiedetemi le dosi, ho impastato di pancia. ho aggiunto quasi due kg di farina e tanta acqua fino ad ottenere un impasto morbido ma sostenuto. ho messo sulla spianatoia il primo impasto, ho dimenato, una volta a destra e una a sinistra, ho fatto le pieghe, ho riportato dai lati al centro e poi ho di nuovo impastato. non ho guardato l’orologio, questo è un pane  fatto con il cuore e non con la bilancia o l’orologio, non c’è niente di tecnico dentro. e l’ho ascoltato crescere sotto le mani, l’ho sentito emanare calore, l’ho sentito vivere. mi sono abbandonata a lui, gli ho raccontato le mie  pene e i miei dolori, gli ho raccontato le cose belle che ho e lui mi ascoltato e si è preso quello che doveva. poi l’ho lasciato a riposare, in una ciotola grande, in mezzo al tavolo della cucina, coperto con un canovaccio.
la mattina quando sono scesa era là che mi aspettava. mi aveva regalato la sua energia, era diventato enorme, gonfio, vivo.
ho diviso in quattro parti e ho formato i vari filoni: ho stetto e arrotolato su di se la pasta, l’ho coccolata, l’ho ascoltata e poi l’ho messa a lievitare nei cestini, nei canovacci di lino infarinati di farina di semola, ho inciso con una lametta e ho lasciato di nuovo a lievitare al coperto, al calduccio, al sicuro dentro al forno con la luce accesa.
sono bastate poco più di due ore per avere la meraviglia della lievitazione.
ho infornato insieme, cuocendo con il forno ventilato. i primi 10 minuti a 220°C, poi altri 35 minuti a 180°C e poi ancora 5/10 minuti con il forno fessurato.
non ho messo vapore, non ho messo niente: solo acqua, farina, calore.


la ricetta la ricaverete da soli, quelli scritti sopra in neretto sono gli ingredienti, i tempi, i metodi. molto arcaico lo so ma ripeto che questo è un pane fatto di pancia e non misurato.

lasciatevi andare all’improvvisazione, scoprirete quanto è bello!!!

 

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il risultato è stato perfetto, crosta croccante e mollita morbida e bene alveolata.  noi ci abbiamo pranzato, con l’olio nuovo e l’aglio, con gli affettati, con un buon formaggio pecorino, un buon bicchiere di Chianti nobile…..

 

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questo pane lo porto dalla Terry, logicamente, per la #35 esima raccolta di Panissimo,

raccolta mensile MIA e di Barbara, Bread & Companatico,

e questo mese ospitata dalla nostra Terry, I pasticci di Terry  

portate le vostre ricette da Terry e inseritele nella RANA BLU, avete tempo tutto il mese di Novembre

e vi ricordo che questo mese si vince…… che cosa? andate a vedere

vi ricordo che il tema FACOLTATIVO del mese è il panettone, panettoniamo insieme o sperimentiamo i mille modi di fare un panettone

 

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Dimenticato di dirvi che la ricetta della BRUSCHETTA prevede il pane raffermo arrostito sul fuoco, io non me la sono sentita di arrostirlo subito, ma stasera… chissà che non succeda!

 

 

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