Il “meglio mangiare”

Il 26 gennaio è stato il compleanno del mio babbo, il famoso e arzillo 74enne cercatore di funghi. Il mio babbo ha gli occhi da cerbiatto, morbidi e languidi da cui si intuisce la bontà d’animo, un naso importante e un caratterino a volte rissoso: dovete sapere che lui non sbaglia mai, ma proprio mai e quando glielo si fa notare ridacchia sotto i baffi ma non molla. Pubblico ringraziamento al mio babbo che con me e mio fratello l’ha avuta dura ma non ha mollato e continua a non mollare…siamo due serpenti, come dice lui con orgoglio.
Per regalo di compleanno io e la 15enne gli abbiamo fatto una torta di compleanno coperta di pasta di zucchero: udite udite, la prima volta con la pdz!
Ma il vero regalo per il mio babbone è la cena a base di fagioli: “il meglio mangiare” secondo lui. Dategli una piatto di fagioli e un po’ di pane e lui è felice come una pasqua. Non mi è rimasto che mettere in bagno i fagioli cannellini la sera prima e infilarli nella pentola a pressione con aglio e salvia il giorno dopo. 20 minuti e tutto fatto. E cosa può essere meglio della “fettunta” con i fagioli bianchi?
La fettunta: letteralmente tradotto dal fiorentino la fetta unta. Semplicemente una fetta di pane toscano del giorno prima arrostita sul fuoco, strusciata con uno spicchio d’aglio, unta con l’olio extra vergine di oliva di quello buono magari appena spremuto  e mangiata accompagnata con i fagioli cannellini e sale e pepe……. il meglio mangiare….

Lo sapete che se surgelate l’olio appena spremuto nelle bottigliette del succo di frutta al momento dello scongelamento ritorna come nuovo? Provare per credere …

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Il tortino di polenta con sugo di salsiccia prigioniero dei fagioli all’uccelletto…

Ho fatto un prigioniero: il tornito di polenta gialla!

Con il logorio della vita moderna noi 4 mangiamo insieme solo la sera a cena e quindi, la festa, si fa la sera… è sbagliato, lo so, ma così ci tocca…..
E quindi è la sera che mi vengono le idee culinarie più improbabili. Ieri sera, mentre stegamavo la polenta per cena, mi è venuto in mente di “intrappolare” fra stato e strato un bel cucchiaione di sugo di salsiccia e cipolla….

Ho messo sul fondo di un bicchiere da dolce più largo che alto dei dadini di mozzarella, ho messo uno strato di polenta calda e ho spianato, sopra ho aggiunto un bel cucchiaione di sugo alla salsiccia e ho coperto ancora con la polenta. Ho messo tutto in frigo per vedere il risultato oggi. Ho scaldato al microonde per qualche minuto, fino a che la mozzarella non ha cominciato a fondere e l’ho imprigionato nei fagioli fumanti. Olio buono e pepe…..
I fagioli all’uccelletto ve li devo raccontare? Ma sono un classico della cucina toscana….

Olio extra vergine d’oliva in una padella, due spicchi d’aglio, una ciocca di salvia: fate soffriggere e aggiungete del pomodoro passato e un bicchiere d’acqua. Di solito, per togliere l’acidità al pomodoro, io aggiungo una punta di bicarbonato e un pizzico di zucchero prima di mettere il sale….Quando il pomodoro bolle da qualche minuto aggiungete i fagioli cannellini con la loro acqua di cottura e continuate a far bollire ancora per una decina di minuti. Aggiustate di sale e mangiate…..

Piatto semplice e veloce ma di un buon sapore e appetibile, un modo un po’ diverso per mangiare le stesse cose…..

Scusate ragazze e ragazzi mi piacerebbe segnalarvi uno degli ultimi libri che ho letto e chi mi è molto piaciuto

Se amate il genere noir il libro fa per voi, noi lo abbiamo letto molto velocemente nonostante le c.ca 500 pagine. Carrisi secondo il mio modestissimo parere scrive in una maniera molto piacevole, le pagine scorrono velocemente e la trama intricata e mai scontata è degna di un giallo da serie A. Non vi rimane che leggerlo….

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L’arista di maiale con l’osso e i piselli: un classico

E  che classico!

 

L’arista di maiale, quella con l’osso ancora attaccato – la mia nonna non voleva l’arista senza osso -, al tegame cotta nel vino bianco con i piselli dolci di contorno: questa fa infanzia in maniera incredibile.
Profumi, sapori, immagini che mi si sovrappongono, sorrisi di nonne e bisnonne paciose e amorose che mi tagliano a pezzi l’arista e mi preparano sulla forchetta i “vagoncini” pronti per entrare in galleria (la mia boccuccia di bambina innocente), sorrisi, risate e tanto amore…..quell’amore che ho ritrovato nella mia mamma con i miei figli….
Grandi pezzi di vita le nonne! Io ho avuto il piacere di conoscerne solo una, ma ho conosciuto anche una bisnonna. La nonna Giulia, era così che chiamavo la mia bisnonna, era un generale che si trasformava in agnello quando era con me….. La nonna Giulia era nata nel 1891 aveva perso un marito nella prima grande guerra, aveva tenuto testa alle camicie nere di Mussolini durante il periodo del fascismo, 4 figli, la miseria, la fame e l’orgoglio di essere donna, aveva imparato a leggere con la televisione e le pagine de “L’Unità” e mi ricordo che quando lo faceva compitava le parole in sillabe sottovoce…. Lei era quella che sbagliava le parole e ci faceva ridere con le sue battute, alta un metro e mezzo, grassottella e senza denti: un sorriso meraviglioso e due occhi verdi e limpidi come l’acqua di un laghetto di montagna… Sono stata fortunata a conoscerla, a volte mi tornano in mente le sue parole e ci trovo sempre una verità diversa man mano che cresco…. come dite? si dice “invecchio”? Noooo, si dice C R E S C E R E , fatemi il piacere, rompiscatole!

E ieri sera ho ricordato i miei vagoncini di bambina quando il profumo dell’arista nel vino si sprigionava invadendo tutta la cucina.  E’ entrato il bambino, tornato dalla palestra, è ha detto: mamma mia che profumo!
Si comincia bene, ho pensato sorridendo sotto i baffi….

Dovete procuravi un bel pezzo di arista con l’osso, una salsiccia, aglio, scorza di limone, sale e pepe in chicchi e un rametto di salvia.
Tagliate l’arista vicino e sotto l’osso  stando attente a non staccarla completamente (vedi foto) e stendete la salsiccia per insaporire fra la carne e l’osso. Mettete anche qualche foglia di salvia, sale e pepe, un spicchietto d’aglio e qualche scorza di limone. Legate la carne con del filo da cucina e fate un paio di fori con un coltello nella parte sopra in cui metterete qualche chicco di pepe, del sale, una scorzetta di limone e un pezzettino di aglio. Mettete l’arista in un tegame basso e largo con abbondante olivo extra vergine di oliva e cominciate a cuocere. Il tempo di cottura per un pezzo come questo è di circa 1h-1h e 20′. Girate la carne per farla rosolare e prendere un bel colore nei primi minuti a fuoco veloce e poi abbassate e coprite con il coperchio perché la carne si deve cuocere nei suoi fumi (sempre la nonna). Aggiungete via via del vino bianco per continuare la cottura. Non vi dimenticate che la carne è sul fuoco e controllatela spesso per girarla e aggiungere il vino secondo la necessità.
I piselli?  1 kg di piselli finissimi surgelati, aglio, rosmarino, zucchero di canna, sale.
In un tegame di ceramica con coperchio mettete i piselli surgelati, uno spicchio di aglio, un rametto di rosmarino legato con un filo di cotone per non far andare in giro gli aghi, un bel cucchiaio di zucchero di canna e sale q.b: appena comincia a riscaldare aggiungete un mezzo bicchiere di acqua e continuate la cottura a fuoco basso e coperti. Controllate spesso e aggiustate di sale o di zucchero e acqua se necessità…. 40 minuti? Dovrebbero bastare….
Staccate con un coltello l’arista dall’osso e tagliatela a fettine sottili su cui verserete l’olio di cottura insaporito con un cucchiaino di senape e guarnite con i piselli…. mettete in tavola con un filone di pane toscano, è indispensabile, non necessario, INDISPENSABILE …. Vino rosso, magari un gallo nero e buon appetito!

lo vedete il fumo che sale? Abbiamo mangiato anche quello!

E se avanza della carne? Prossimamente vi dico come fare…..

Salute!!!

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