Sagittario ascende leone ….


… e pasta matta!

 Musica consigliata
Calling all angels, Jane Siberry

Ho spulciato e rispulciato, non essendo io una accanita consultatrice di oroscopi o tarocchi vari,  una serie di siti che Google mi ha proposto in risposta alle parole

calcolo + ascendete + zodiaco

Una selva! Per i non praticamenti, come me, una selva! Ho cominciato con un sito e ho calcolato l’ascendente, poi, curiosa come una scimmia mi sono detta: facciamo la riprova? E ho provato un altro sito… non è uscito lo stesso ascendente….. il terzo, ancora diverso… oooooh, ce ne fosse stato uno uguale!

Ho cominciato a perdere la pazienza, stavo accarezzando l’idea di barare e di tirare a caso quando il telefono squilla  e riconosco il numero di mia mamma. Mi si è accesa una lampadinan nel cassetto memoria lontana. Mi sono ricordata di quando, appena finiti 18 anni  (una vita fa!!!!!), il mio babbo fu ricoverato in ospedale per un presunto infarto. Passata la fase della paura e accertato che infarto non era stato,  lo pseudo-malato fece amicizia con il compagno di stanza che però l’infarto lo aveva avuto davvero. Insomma, il signore infartato era un ex-parroco che aveva deciso di lasciare i voti e cambiare  vita quando aveva conosciuto una signorina olandese e si era innamorato. All’epoca vivevano in un casale nelle campagne fiorentine, sperso nel nulla senza luce elettrica, riscaldamento e a momenti neanche l’acqua corrente, lui, lei e due figli piccoli.Vivevano da contadini nel XX secolo, ripensandoci adesso avevano trovato la via giusta e, ….che coraggio!
Siccome il mio babbo è uno di quelli che potrebbe parlare anche con i sassi se preso dalla disperazione, logicamente fecero amicizia. Venne fuori, nel corso dell’amicizia durata qualche anno, che il tipo aveva la passione dell’astrologia e faceva le carte del cielo con relativa lettura. Tutti in famiglia hanno avuto la sua carta astrale e logicamente anch’io. Ripensandoci adesso a distanza di tanti anni devo ammettere che ci aveva anche azzeccato! Morale della favola, sono andata a casa di mia mamma e ho scartabellato un bel po’ per ritrovare la carta astrale su cui era segnato in bella vista l’ascendente. Posso dire con orgoglio e sicurezza che sono Sagittario ascendente Leone! Tieèèèè!!!!

    “E’ impazzita, questa volta è impazzita…”

Vi sento che lo pensate, mascherine! No, non sono impazzita: tutto questo prologo mi serve per   partecipare ad un contest e mi serviva l’ascendente! E che cosa avevate pensato, creauture con poca fede!

Allora, allora spedisco questa ricetta sotto a Raffaella per il suo L’oroscopo nel piatto  che mi ha stuzzicato la fantasia.

Ma veniamo ai sagittari…. segno affascinante, brillante, estroverso e vulcanico…. vi sembra poco? Mi sono descritta in 4 parole, modestamente.
Descrizione scentifica del segno:


Sagittario: segno mobile, è l’ultimo segno di Fuoco dopo Ariete e Leone.
 

Secondo l’astrologia occidentale, il Sagittario è un segno zodiacale mobile e di fuoco. È governato da Giove. È opposto al segno dei Gemelli. In questo segno Mercurio è in fase di esilio.
Il Sole si può trovare nel segno del Sagittario circa nel periodo che va dal 22 novembre al 21 dicembre. Il periodo esatto varia di anno in anno e per stabilire la sua posizione nei giorni estremi è necessario consultare le effemeridi.

Il metallo del segno è lo stagno, l’animale è il cavallo, la pietra associata è il turchese, il colore il blu, le specie vegetali sono la rosa rossa e il garofano.
Nell’anatomia umana il segno del sagittario governa i fianchi, le cosce e la zona sacrale.

Secondo l’astrologia occidentale, le persone il cui tema natale
contiene questo segno zodiacale in posizioni di rilievo sono estroverse e
dotate di uno spiccato sentimento comunitario, secondo le
caratteristiche del pianeta Giove, governatore del segno. Proiettate
verso l’esterno, hanno una mentalità aperta che le spinge a viaggiare e a
dedicarsi agli altri, sui diversi piani dell’impegno sociale e politico
o dell’attività religiosa. Vivono con entusiasmo (segno di fuoco) ma
senza troppo radicarsi nelle loro esperienze (segno mobile).
Sagittario ascendente Leone
dall’unione di questi caratteri ne emerge una personalità che ama
il contatto umano e sa infondere negli altri calore e sicurezza: ottimi
amici, compagni di vita e colleghi di lavoro.
Io sono una personcina complicata, lo sono sempre stata e mi è sempre sembrato riduttivo riportasi a un oroscopo generalizzato e a caratteristiche uguali per tutti, eppure… eppure confermo di essere un segno mobile 

 “Nel Segno Mobile del Sagittario, è energia che si prepara ad affrontare un lungo inverno”

io sono in movimento sempre, il mio cervello non smette mai di pensare se non quando dormo, forse, e quindi la mia energia è in continua evoluzione e cambiamento, …. mutevole. Ho sempre detto di essere curiosa, io ho bisogno di fare e conoscere cose nuove o mi spengo, mi annoio, mi ingrigisco.

L’Elemento Fuoco indica invece
l’energia vitale che ha irrefrenabile bisogno di uscire fuori. L’azione
istintiva, generosa, passionale: in una parola l’INTUIZIONE. 

Allora, con tutta questa energia, che cosa mi poteva venire in mente se penso al Sagittario un po’ pazzerello, volubile, lunatico e mobile…. la pasta matta?

Dice l’Artusi ( LUI, Pellegrino Artusi)

Si chiama matta non perché sia capace di qualche pazzia, ma per
la semplicità colla quale si presta a far la parte di stival che manca
in diversi piatti, come vedrete. Spegnete farina con acqua e sale in
proporzione e formate un pane da potersi tirare a sfoglia col
matterello.

La preparazione della pasta matta è davvero semplicissima.
Vi occorrono per una tortiera di 28 cm. 400 gr. di farina tipo 0, un pizzico di sale da mischiare alla farina e acqua q.b. per rendere la sfoglia morbida ma non troppo. Non importa che riposi, si tira benissimo con il mattarello, non si rompe facilmente. Distendere la sfoglia rotonda dentro la teglia scelta (come misura per  lo spessore della sfoglia usate quello della sfoglia delle  tagliatelle, quindi sottile ma non troppo) sopra un foglio di carta da forno in modo che rimangano fuori dai bordi almeno un paio di cm. di pasta per poterla ripiegare su di se. Per il ripieno vi potete sbizzarrire, io ho usato un po’ di verdure miste:

un bella cipolla rossa di Tropea
cavolo verza tagliato sottilmente
1 peperone rosso
1 patata 
1 carota
1 costa di sedano
basilico fresco 
zenzero fresco 
olio extra vergine di oliva
sale e pepe 
1 mozzarella di bufala 
Tagliate la cipolla  e cominciate a metterla a soffriggere in una padella antiaderente con un filo d’olio, aggiungete via via tutte le altre verdure tagliate a listarelle sottili a cominciare dalle patate, poi le carote, il sedano, il peperone ecc. ecc. e una grattatina di zenzero fresco. Aggiustate di sale e lasciate cuocere per una decina di minuti almeno aggiungendo dell’acqua secondo la necessità. Versare le verdure dentro la teglia su cui avete adagiato la pasta, aggiungere la mozzarella di bufala sbriciolata e ripiegare  i bordi della pasta come nella foto sopra. Spennellare con un po’ d’olio e una spolverata di pepe nero.  Infornare a 200° per venti minuti. La pasta non si colora molto, prende solo un leggero color oro per l’olio ma rimane croccante e briosa anche sul fondo nonostante l’acqua delle verdure.

 La pasta matta si presta a qualsiasi tipo di ripieno, anche dolce, e…. Pellegrino non delude mai!

Continue Reading

Marmella di fichi avanzati e noci ….senza zucchero però!

Si, di fichi avanzati e noci.
Avanzati perchè durante la raccolta dal mio fico personale del giardino mio personale personalissimo  io credo di averne mangiati più di quelli che ho portato a casa per fare la marmellata!
Oooooooooooh, ne ho mangiati un po’. Mentre raccoglievo nel cestino ne ho trovato uno un po’ aperto, uno troppo maturo, uno troppo indietro ma ormai lo avevo raccolto, uno un po’ bucherellato, uno…… uno non lo so come ma me ne sono mangiati tanti! Avete mai provato la differenza fra mangiare la frutta appena colta dall’albero e mangiarla  anche solo un’ora dopo? per non parlare dei banchi del supermercato…
Ieri i miei fichi erano calduccini del tiepido sole settembrino, mordibi e succosi, dolci come il miele e belli come non mai.
La marmellata di fichi per me è un gradito ritorno. Mio suocero ne è ghiotto e tutti gli anni a settembre mi chiede.

“Ma la marmellatina di fichi quest’anno non la fai?”

E’ il mio modo di ripagare  tutte le zucchine, i pomodorini, le insalate che lui mi regala del suo orto,  con un paio di barattoli di marmellata di fichi e noci me la cavo!  Ma senza cannella, lui dice. E io rispondo di si, senza cannella, ma un cucchiaino mi ci scappa sempre! E quest’anno con la variante del senza zucchero.

gli ingredienti per 4 barattolini di marmellata

1 kg abbondante di fichi neri maturi 
2 cucchiaio abbondanti di malto di mais
la scorza di un limone
una decina di noci 
4 o 5 mandorle pelate
cannella in polvere 
Sterilizzate  i barattoli di vetro in lavastoviglie. Una volta asciutti passateci dentro con un po’ di grappa o di alcol puro per annientare tutti gli eventuali intrusi e metteteli a testa in giù in attesa di essere riempiti.
Tagliate a pezzettini i fichi e metteteli in una casseruola con il fuoco moderato. Aggiungete, di nascosto quando non vi vede nessuno, un bel cucchiaio di cannella. Lasciateli bollire e disfare lentamente. Dopo una ventina di minuti potete passare la marmellata o semplicemente frullarla con il frullatore ad immersione. Io preferisco l’immersione  perché così lascio anche dei pezzi interi di frutta. A questo punto aggiungete il malto e la scorza del limone tagliata a listarelle piccole piccole. Bollite fino a che la consistenza non è quella che voi preferite – di solito altri venti minuti. Spengete e aggiungete i gherigli di noce e le mandorle tritati grossolanamente. Mettete la marmellata ancora caldissima nei vasetti, chiudete bene il tappo e metteteli ancora a testa in giù per fare il sottovuoto. Quando la marmellata sarà fredda potrete girare i barattoli ed etichettarli. Dice che lo zucchero è quello che conserva le marmellate: a parte il fatto che questi due barattolini forse arriveranno a fine ottobre, forse, ma le marmellate si conservano benissimo anche senza tutto quello “zucchero” raffinato che di solito usiamo con tanta facilità non sapendo quando male ci puo’ fare.
Se qualche volta possiamo farne a meno dovremmo provarci.
 

Noi l’abbiamo assaggiata a colazione stamani, con il pane abbrustolito e una bella tazza di latte e caffè ….. il primo barattolo è già a metà e non si sente la mancanza dello zucchero, anzi, sembra di mangiare un fico appena colto!

Questa marmellata la invio a Barbara di  Un giorno senza fretta per il suo contest uva e fichi….

e anche da  Dauly di Cucchiaio e pentolone

Continue Reading

Lasagna con funghi porcini di quelli veri

Periodo di funghi. Il mio babbo è un grande cercatore. Cerca, ricerca, sta per giorni interi nel bosco da solo rendendo la mia mamma isterica e ansiosa ancora più del solito….. ma è talmente testardo che non si smonta e continua imperterrito a viaggiare per i boschi dell’appennino toscano come se niente fosse…. 74 anni… capirete voi!
Lui non cerca i funghi: lui cerca i  “PORCINI” .
Nel suo paniere difficilmente vedrete funghi strani, e neanche i rossini  (o rosselli) o gli ovuli. Solo ed esclusivamente porcini. E se sono troppo piccoli li lascia crescere e torna il giorno dopo, e se sono troppo grossi gli fa le foto e ce le manda con il  telefono (ha imparato a fare le foto con il telefonino per spedircele e vantarsi). Ma quest’anno si lamenta perchè non è  l’annata buona: troppo secca questa estate per far nascere le piccole muffe marroni che tanto gli piacciono. Pensate che lui non li mangia quasi mai. per lui andare per boschi è come per me cucinare… rilassante e appagante.
Dopo le arrabbiature e le preoccupazioni  di mia mamma vorrete mica che i suoi funghi vadano sprecati?
Ieri sera ci siamo  fatti  una lasagna, veloce veloce ma di un buon, ma di un buono…. da leccarsi i baffi… con quei 2 o 3 funghetti che mi ha portato personalmente per vantarsi che, comunque, lui qualcosa trova sempre!!!!

Mi dispiace non aver potuto fare la pasta fresca, mi sono accontentata di quella del supermercato.
Gli ingredienti per una teglia per 4 persone affamate.

250 gr. pasta fresca all’uovo
1 ltr. e 1/2 di latte fresco semimagro
una noce di burro
50 gr. di farina o forse di più
noce moscata
sale e pepe
funghi porcini
(in mancanza di funghi freschi si possono 
usare le confezioni di funghi misti surgelati… non 
sono male lo stesso!)
olio extra vergine di oliva
formaggio grana padano 
Preparate la besciamelle con il latte, il burro e la farina. Fatela non troppo liquida, se necessario aggiungete ancora un po’ di farina alla dose sopra. Aggiustate di sale e grattateci la noce moscata. Io di solito metto anche un pizzico di zucchero, trucco della mia nonna che diceva che in quel modo la bechamelle veniva più “gentile”  : ecco, a questo punto avete fatto il lavoro più grosso.
Prendete i funghi e spadellateli a pezzettini in olio extra vergine di oliva, sale e pepe per qualche minuto. Non vi resta che fare gli strati con la pasta, cospargere con la bechamelle, i funghi e il loro sughetto di cottura,  un po’ di formaggio grattugiato. Sull’ultimo piano (io ne faccio minimo 3) aggiungete oltre al formaggio un po’ di pangrattato e delle piccolissime noci di burro per far si che si formi quella croscicina meravigliosa mentre il tutto cuoce. Nel forno ventilato per una 20 di minuti a 200° c.ca.
 

La ricetta è semplice e delicata, tutte le volte che la propongo è sempre un successo e io tutte le volte fiduciosa ne faccio tante con la speranza di assaggiarla anche il giorno dopo fredda…. per ora non sono stata fortunata!
Domani è un giorno speciale per me. Passate a trovarmi se avete voglia.

Continue Reading