Si balla mentre si impasta?
perchè figurarsi se io potevo fare un pane “normale”… ci voleva il pane con acqua di pesche per movimentare la panificazione settimanale 😀
e devo dire che il profumo si sente: leggero, quasi inavvertito ma profuma, la pesca lascia andare il suo delicato e dolce profumo insieme alla farina, si fonde con il grano.
allora, la cosa è andata così: metto a posto il frigorifero e comincio a togliere i possibili “cadaveri” morti e inanimati che lo abitano. trovo vaschettine contenenti avanzi un po’ troppo “avanzi”, pezzettini di formaggio abbandonati, un litro di latte scaduto, frutta un po’ troppo matura…. come queste pesche.
lo so, è ancora troppo presto per le pesche ma io sono golosa e le ho viste…. e le ho agguantate e le ho mangiate ma non erano poi tutto questa meraviglia. e allora me le sono dimenticate nel frigorifero!
e così, con tutto quel “materiale” da buttare o da recuperare che ci faccio? la pasta madre intanto mi minaccia uscendo dal barattolo, vuole scappare, visto che sono quasi sei giorni che non la rinfresco e allora penso: cosa ci posso fare con queste pesche? le metto nel pane. no, non si possono mettere nel pane ma potrei fare un’acqua profumata alle pesche, come quando si fa l’acqua di frutta per far nascere il li.co.li…… e perchè no?
i miei figli a volte mi chiedono “un pane normale” perchè si, sa, sono una panificatrice seriale e DEVO sempre sperimentare qualcosa di nuovo!
e questo è un pane “normale”, quasi normale. che cosa vuol dire poi “normale” io non l’ho mai compreso. quello che è normale per me magari non è normale per te o viceversa…. la normalità, quella cosa astratta!