dipingere con la macchina fotografica, CLICK4FOOD, 81esima mostra dell’Artigianato a Firenze

 

gine e lore bn DSC_7165 tandoorii miei gioielli più belli

 

FRANCESCO RENGA – nuova luce

 

la colpa è sua che mi fa venire voglia di

dipingere con la macchina fotografica

 

una vita fa, quando non avevo ancora figli, casa e tutto l’ambaradan, dipingevo. mi è sempre piaciuto disegnare, imbrattare, mi rilassava e mi compensava, buttavo fuori tutto quello che sentivo, dipingevo i miei alberi con gli acquerelli, con i colori ad olio, con le tempere. oppure disegnavo. spesso quando tornavo a casa a tarda notte mi infilavo le cuffie, mi sparavo la musica nelle orecchie, spaziando dalla Pastorale di Beethoven   ai Pink Floyd, o gli U2, o i Depeche Mode o altro ancora e mi immergevo nei miei disegni. non poche volte mi sono ritrovata ad andare a letto alle 5 di mattina e ad alzarmi alle 7.30 per andare a lavorare, con gli occhi pesti di sonno ma felice.

poi, con l’avvento dei marmocchi non si poteva fare più. come si fa a mettersi a dipingere fra una poppata e l’altra, fra una lavatrice e una cena da prepare? non si hanno le forze. e allora mi sono ricordata della vecchia reflex, quella ancora con la pellicola  e le foto da stampare, quella che ti dovevi ricordare le combinazioni iso-diaframma-tempo per fare una foto decente. e allora partivo con la famiglia per passeggiate portandomi dietro la vecchia Canon infilata nella borsa fra  le merende, i ciucci e le bottiglie d’acqua per il rifocillo.

e sono tornati i miei alberi. il quercione secolare (si vocifera che abbia più di mezzo secolo) al rondò in cima alla strada, gli alberi che affondano le fronde sul fiume al vecchio mulino, i peri selvatici fioriti, i cipressi, eleganti e solitari, i fiori colorati della primavera.

adesso dipingo con la mia ragazza,

una normalissima Nikon D3200, e fermo frammenti di primavera, piccoli sentimenti, attimi di leggerezza, nebbie nostalgiche e cibo. e cerco sempre di mettere un’emozione dentro una foto, che si tratti di un pane, di un fiore o di una bottiglia di vino. e spesso le mie foto sono “sbagliate”, tecnicamente sbagliate pur sapendo che a lei, alla ragazza, basta dirgli che programma usare e lei sistemerà il resto. se scegli il P tu scegli l’apertura del diaframma lei pensa al tempo o viceversa…. ma è sempre un po’ come dipingere.

sistemare il pane, accostare le farine, scegliere un fiore per fare colore, la tavola per la base, quella per lo sfondo,  la luce di questa o quest’altra finestra, un piatto, una forchetta, insomma, sistemare la foto da fare come fosse un dipinto, un sentimento, un’idea.

e non mi piace postprodurre, pur avendo programmi di postproduzione anche famosi, non amo postprodurre perchè secondo me spariscono i sentimenti, via via che sistemi le luci giuste, evidenzi i colori, scolorisci le ombre spariscono le emozioni dell’attimo. e allora le lascio sbagliate, le lascio quasi in versione originale, magari sistemo solo l’esposiozione un pochino ma lascio fare il resto, lascio i difetti, gli errori, i minuzzoli sul tavolo, le sbavature e le ombre troppo profonde, le mani che si intravedono sullo sfondo e i riflessi.

perchè le foto sono diventati i miei quadri,  foto- (dal greco φῶς, φωτός, luce) e –grafia (dal greco γραϕία, scrittura). scrivere con la luce. e scusate se ogni tanto rompo.

venite a parlare con me Venerdì 28 aprile 2017 alle ore 16.30, nello spazio delle Delizie di Leonardo Romanelli alla 81esima  Mostra dell’Artigianato di Firenze, sarò ospite di

– Storie ed esperienze

quindi, per oggi niente ricette, niente cibo, solo sentimenti

 

i fiori delle piante grasse riescono sempre a stupirmi,

“dopo la pioggia”

fiori g. DSC_8429 tandoori

la lilla, cespuglio selvatico profumatissimo, sotto la terrazza di casa, sempre pronta a regalare i suoi mille fiori 

“viola”

DSC_6778 2 fiori

 

Il Ponte Mediceo di Firenze, il Ponte Vecchio, visto da un’angolazione diversa

ponte vecchio 017 FIRENZE tandoori

essere al matrimonio di una cara amica e trovare questo micio  che ti osserva

“occhi di gatto”

gatto DSC_2209 tandoori

la cupola del Brunelleschi, il Duomo di Firenze

 

cupole del brunelleschi DSC_9206 tandoori

perchè senza aromi non si cucina, mai…

 

aromatiche DSC_8961 tandoori

“futuro oro giallo”

 

olivo DSC_8981 tandoori

la melagrana, simbolo di fertilità, così bella in tutte le sue fasi

 

melagrana DSC_3362 tandoori

il mio gelso

moro DSC_8699 tandoori

 

Montalcino

montalcino DSC_2077 tandoori

cavoletti!

cavoletti DSC_0903 tandoori

di matrimoni e di felicità

berry DSC_2142 tandoori

 

Lombroso, la vita dopo

Lombroso DSC_5643-1 - Copia tandoori

la materia prima

 

grano DSC_8708 tandoori

 

“Bellini”

bellini DSC_7210 tandoori

 

e se siete arrivati fino a qua ….

dovete venire a salutarmi alla 81 Mostra dell’Artigianato a Firenze!

Venerdì 28 aprile ore 16.30

CLICK4FOOD – Le delizie di Leonardo Romanelli – Padiglione Spadolini

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10 commenti

  1. Quello che conta non è la macchina fotografica, è l’occhio di chi guarda le cose attraverso l’obiettivo. E’ quello che fa la differenza nelle foto, è quello che fa la magia. Con la mia reflex non riuscire mai a fare delle foto come le tu, sono davvero stupende

  2. … cosa c’è di più bello di scambiarsi emozioni, passioni, ispirazioni, inclinazioni, sogni? Con i nostri blog facciamo (anche) questo e circola un’energia vitale che porta a piccoli grandi traguardi… e non smettiamo di dipingere, con tutti i mezzi che abbiamo, diamo colore e contorni a quello in cui crediamo e respiriamo l’aria delle novità! Sono contenta che le tue foto stiamo camminando… dai dai dai!
    Se hai bisogno di altri asparagi/pennelli, sai dove trovarmi… 😉
    Un abbraccio!

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