lo spezzatino di pelliccia con manoushi libanese

la mia seconda ricetta per l’MTC di gennaio.
lo spezzatino di pelliccia: parecchie patate e poca ciccia.
come dicono  le sorelle vincitrici dell’ultimo MTC, quello di Novembre, ereditato dalla Signorina Pici e Castagne…..

lo spezzatino di pelliccia lo faceva sempre la mia nonna e quando ce lo metteva nei piatti rideva come una pazza perchè ormai della “pelliccia” era rimasto solo il nome, di carne ce ne era in abbondanza!
e poi si metteva a raccontare, a me e a mio fratello, di quando la sua mamma  faceva lo spezzatino di pelliccia ed era comunque una festa.
ci raccontava che in realtà la “ciccia” era poca, un pezzettino per uno forse, le patate tante, il sugo anche e se erano fortunati c’era  il pane. stiamo parlando del periodo dopo la seconda  guerra mondiale, mia nonna era nata nel 1921.
oggi per noi è impensabile  non sapere che cosa dare da mangiare ai figli, noi abituati ai lussi e agli sprechi che però sta cambiando e tornando verso una povertà tangibile.
ma anche questa era Italia, l’Italia del dopo guerra, quella povera e senza sostentamento, quella che da società contadina si avviava  a diventare società industriale o perlomeno cercava  di diventarlo sotto il ventennio fascista. come è andata a finire lo sappiamo tutti.

comunque, venendo a noi, le due sorelle de  La cucina spontanea  questo mese ci fanno preparare lo spezzatino.
e, seguendo tutte le regole scritte su questo post dell’MTC noi ci appresteremo a inventarci un modo per riprodurre fedelmente  o meno lo spezzatino di pelliccia…..

lenta cottura: va bene la cucina economica?
il mio primo spezzatino ha sobbollito circa 2 ore….
il rame per la cottura?
regalatami un annetto fa da mio fratello che lo aveva avuto non so da chi e  che se ne voleva disfare  questo tegamino di rame è diventato un alleato stupendo per la mia cucina. ottimo per la lenta cottura, marmellate strepitose qua dentro.

fantasia? no, per ora mi attengo alla regola della nonna: parecchie patate e poca ciccia!

ho solo variato con la carne. non avendo manzo e maiale in casa ma avendo una voglia irresistibile di spezzatinare ho fatto di necessità virtu’: come sarà lo spezzatino di tacchino?
bene, ve lo dico io come è: buono….
e come lo accompagnamo? perchè quelle figliole dell’MTC vogliono anche l’accompagnamento.
siccome  Panissimo questo mese si occupa di pani etnici ho pensato di fare un piatto fusion:
– il manoushi, la cui ricetta è fra quelle da rifare da diversi mesi presa dal blog Elra .
    ricetta mediterranea, tipico pane siriano e libanese.
– lo spezzatino di pelliccia… con patate

ma  voi lo sapete che io adoro il pane in tutte le sue forme!

questo semplice pane è di facilissima realizzazione ma di una bontà estrema e si presta molto, se lo si lascia un po’ meno cotto, a essere “intuffato” nel sughetto di accompagnamento dello spezzatino.

per il pane

355 grammi di farina
io ho usato 200 g. di farina bianca tipo 0 macinata a pietra 
e 155 g. di farina integrale naturale
azienda agricola  Marco Melani
100 g. di lievito madre rinfrescato 
(oppure un cucchiaino di lievito secco)

1 cucchiaino di zucchero

½ cucchiaino di sale

200 ml.  di acqua calda

2 cucchiai di olio extra vergine di oliva

semi di sesamo, semi di papavero e peperoncino in polvere
e ancora olio extra vergine di olivia

Setacciare gli ingredienti secchi in una ciotola, vale a dire  la farina,  lo zucchero e il sale.
in un altra ciotola aggiungere al licoli   l’acqua calda  e mischiare molto bene fino a sciogliere il lievito liquido. aggiungere  anche l’olio d’oliva e  mescolare bene. a questo punto unire anche gli ingredienti secchi e mescolare fino a che non si otterrà un impasto  elastico e morbido.
mettete l’impasto  in una ciotola leggermente unta di olio, coprite con un sacchetto di  plastica e  lasciate riposare per 2 ore.
capovolgete l’impasto su un piano leggermente infarinato  e dividete in 12 porzioni. 
scaldate bene il forno. io ho usato il forno della cucina economica e non so dirvi di preciso a che temperatura fosse. avevo lasciato il refrattario sul fondo del forno fino dall’accensione della stufa e quindi era ben caldo. da ogni porzione ricavare dei cerchi con il mattarello di circa 15/16 cm di diametro. 
la ricetta vorrebbe che il pane fosse cosparso da 1/2 cucchiaino di  za’atar e  ½ cucchiaino di sammacco. non avendo ne l’uno e ne l’altro ho optato per semi di sesamo, semi di papavero e peperoncino piccante mischiati con olio extra vergine di oliva. 
far scorrere nel forno i pani   e cuocere direttamente sulla parte superiore della pietra calda per 3 minuti. ……
riuscire a non mangiarli tutti e subito è stata una bella sfida

per lo spezzatino la cosa è stata assai più lunga.
ho fatto sobbollire il tutto per una paio di ore abbondanti, a fuoco bassissimo nel tegame di rame e negli ultimi 30 minuti di cottura ho aggiunto le patate tagliate a spicchi con la buccia.

per lo spezzatino

1 sovraccoscia di tacchino
a cui toglierete tutto il grasso, le ossa e i tenerumi
( con cui farete un brodo lungo e leggero con
gli odori soliti  per aggiungere
come acqua di cottura) 
8 patate nuove di media grandezza
aglio 
salvia
pepe nero e sale grosso 
4 cucchiai di pomodori pelati 
cipolla, carota, sedano
cominciate con il fare il brodo per tirare su lo spezzatino con l’osso della sovraccoscia del tacchino, una piccola cipolla, una carota, un gambo di sedano e qualche fogliolina di alloro. 
tagliate il tacchino a dadi di circa 2/3 cm e mettetelo a lavare in acqua fredda corrente. 
scolate bene e asciugate. nella pentolina di rame scaldate un po’ di olio e uno spicchio d’aglio e buttate la carne. fategli rifare tutta la sua acqua di cottura e fatela evaporare. quando la carne risulterà asciutta aggiungete qualche foglia di salvia e un goccio di vino rosso e fate sfumare. cominciate ad aggiungere sale e pepe. una volta che il vino sarà evaporato aggiungete i pomodori pelati passati e fate andare a fuoco veloce. dopo qualche minuto aggiungete un filo d’acqua e chiudete con il coperchio e fate cuocere piano piano, abbassando la fiamma o, nel mio caso, spostando il tegame ai margini della piastra della cucina economica.
aggiustate di sale e di pepe e lasciate cuocere piano piano aggiungendo il brodo di cottura al bisogno. 
dopo quasi 1 e 45 minuti aggiungete le patate, accuratamente spazzolate sotto acqua corrente e divise in quattro spicchi. diciamo che in 25/30 minuti saranno cotte e il nostro spezzatino pronto. 

allora, i banner

partecipo alla 35° sfida (scusate…. mi fa sorridere pensare di essere alla 35° sfida, se fate i conti il prossimo mese siamo a 3 anni secchi e scusate se è poco!)

e partecipo anche a Panissimo  raccolta  mia e della Barbara,  Bread & Companatico ,

e vi ricordo che avete tempo fino al 31 di gennaio per mandare i vostri lieviti.

         tema speciale   FACOLTATIVO     
di gennaio
vi aspettiamo ….

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29 commenti

  1. Si, sono d'accordo..penso che i tempi siano maturi per tornare indietro, a quando " non si poteva"..a quando si faceva con quel che c'era, quando le nonne imbastivano un banchetto con poco e tutti erano felici .. ecco come diventa prezioso uno spezzatino con patate 🙂
    e quel pane, quel pane Sandrina mia…

  2. E' davvero interessante e invitante questa ricetta!! Non ho mai usato il tacchino per fare uno spezzatino, ma dev'essere squisito!! Molto "comfort food"… bravissima!! Un abbraccio, Mary

  3. Bellissimo post, questi racconti li abbiamo sentiti un po' tutti, ma ci portano proprio per questo a dei ricordi a cui siamo molto legati.
    Che bell'aspetto ha lo spezzatino cotto in quella pentola. Mi piace un sacco anche la scelta che hai fatto per il pane.

    Fabio

  4. Sai che mia mamma è piena di tegami in rame ma anziché usarli li tiene tutti appesi al muro..devo rubargliene qualcuno e preparare preparare questo spezzatino strepitoso!! Un bacio

  5. Sandra, è un piacere ed un onore essere tra tuoi amici e followers!Hai un bellissimo blog, ti seguo con piacere e ti ringrazio della tua amicizia. Un abbraccio

  6. Ciao Sandra!! Sono un po' assente dal web ultimamente, è un periodo strano in cui mi mancano un po' di stimoli e di entusiasmo e cerco pure, inutilmente, di stare un attimo a dieta…
    Ma questo spezzatino come me lo mangerei intingendo senza pudore il tuo pane nel ricco e denso intingolo!
    Soffro.
    Un bacio.

  7. Sandra anche mia mamma lo spezzatino lo prepara simile cambiando però la carne e quando me lo serve le dico sempre per me tante patate e poco ciccia :)) ecco il tuo è perfetto per me!
    Baci e grazie per il lavoro che hai fatto per noi
    Enrica

  8. Non ho mai fatto cuocere tanto a lungo il tacchino e la cosa mi incuriosisce non poco!La cucina economica..mia cara io sono una sua grande sostenitrice. Nella nuova casa se ne sta bella bella vicino ai fornelli e appena posso la utilizzo. Ci sto cucinando di tutto, anche spezzatini 🙂
    Bella ricetta, in cui tradizioni diverse si mescolano: lo spezzatino della nostra tradizione e il manoushi della tradizione libanese e siriana. Complimenti davvero!un bacio, Chiara

  9. Sul momento l'idea della pelliccia mi aveva fatto venire i brividi, ma – letta la ricetta – non posso che segnarmi l'idea di queete patate che cuociono pian piano insieme alle carne e si insaporiscono… (peccato arrivare sempre a casa tardi…. non è un piatto da preparare al ritorno dall'ufficio)
    Claudette

  10. Per me no perché la carne non la mangio, ma per i miei maschietti sicuramente un'ottima ricetta. Bravissima come sempre!

    1. questo poi arrivato così …. gratis!
      veramente una bella cottura soprattutto sul piano di ghisa della stufa economica!
      baci

  11. Amo queste preparazioni lunghe e ricche di ricordi. Anche nei ricordi dei mie nonni questi spezzatini erano fatti di tante patate e poca ciccia.

    1. piu' belli e buoni delle lunghe preparazioni sono i ricordi che li accompagnano.
      meno male che si sta ritornando alla lenta cottura!
      un abbraccio Francesca

  12. Sandrina io ho le stelle negli occhi.. che piatto delizioso, che cure e che amore traspare! <3 Complimenti sinceri.. queste preparazioni mi fanno impazzire e io ti do due lodi!! <3 Ti voglio tanto bene, amica mia. Tanto.

  13. Ma quanto mi piace il tuo spezzatino con il tacchino… non ci avevo pensato! I tegami in rame sono davvero speciali, quando la cottura è lenta lenta!
    Pensa che avevo pensato all'agnello a brodetto che faceva mia nonna: e non mi piaceva e tutt'ora non mangio agnello. Mangiavo solo le patate anche se avevano il gusto della carne, ma solo perchè non c'era altro!!!
    Abbraccione

    1. le nonne sono le nonne Isabel e i ricordi fanno bene al cuore…. ma gli spezzatini a lunga cottura nobilitano la fame!
      baci cara

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