Riflessi e riflessioni

auguri per il 2020

riflessi

Into my arms – Nick Cave & The Bad Seeds

ho appena compiuto 55 anni. cifra di svolta per questo decennio.

e penso, penso sempre troppo. e scrivo, scrivo sempre troppo, e parlo, parlo sempre troppo.

e viaggio, con la fantasia, sogno, continuo a sognare come quando di anni ne avevo 15 anche se penso che dovrei cambiare genere di sogni.

a 55 anni mica si puo’ ancora sognare l’amore, quello bello, quello vero.

a 55 anni si sogna la serenità, il bene dei tuoi figli e di tutti i tuoi cari, si sogna una vita tranquilla, una vita normale. ma non sono mai stata “normale”, sono sempre stata una controcorrente con tutti gli annessi e connessi. e non è mica facile essere sontrocorrente, cazzo, è faticoso. sempre. perchè devi sempre giustificare quello che pensi, quello che provi, devi dimostrare che ci puo’ essere anche un altro modo di pensare e non quello “normale”. ho due figli, e non sono normali nemmeno loro, purtroppo, ma sono bellissimi con tutti i difetti e gli errori, sono bellissimi perchè sono diversi. e la vita sarà in salita anche per loro, se ne sono già accorti. ma come si dice, quello che non ti uccide ti fortifica e, credetemi, sono forti!

per me non contano i soldi, le macchine, i vestiti, le case. non sono mai contati. per me contano i sentimenti, sempre e solo quelli.

esco da un decennio faticosissimo, tante perdite, tante separazioni. ma sono sempre qua, ricostruita con la testardaggine che non mi molla mai, ho ri-salito un gradino per volta, ho ricominciato da capo, senza guardare in faccia nessuno, ascoltando solo me e accettando le mani tese che i miei amici mi hanno allungavano. e le ho prese tutte, le mani, e le ho strette con bramosia perchè sapevo che erano l’unico appiglio per fermare la caduta, ho ascoltato e riflettuto su quelle parole, le ho ascoltate e ancora le ascolto. ho ascoltato quando mi dicevano che ero bellissima, proprio perchè controcorrente, ho ascoltato quando mi dicevano di non cedere ai pensieri sbagliati, ho ascoltato quando mi dicevano che ero nel giusto.

non troppi, si contano sulle dita delle mani gli amici, quelli veri, quelli che sono la tua “famiglia”.

credo di essere stata una lagna in dei periodi ma mi hanno sopportato e sorretto, hanno stretto le loro mani sui miei fianchi e mi hanno tirata su quando rotolavo senza trovare un modo per fermarmi. sono stati bravi, umani, cari, gentili, incazzati. mi hanno scossa, sostenuta, accudita e hanno riso e pianto con me. come solo gli amici sanno fare. non importa scrivere i loro nomi, loro lo sanno.

ho imparato ad essere egoista, a prendere e comunque a dare, ho portato in giro la mia solarità anche quando era grigio-topo, ho ascoltato, ho pianto con gli altri, ho condiviso gioie e dolori, ho guardato, imparato e ho fatto tesoro dei miei errori. ci sono cose che non si possono cambiare, la mia predisposizione a credere nelle persone, per esempio, ma si puo’ imparare a difendersi dalle delusioni, in modo che non siano così devastanti e facendo in modo da non esserne travolta tutte le volte.

e continuo a sognare. sono consapevole della realtà, sono realistica e vera. ma continuo a sognare che fra questi 7 miliardi di persone forse c’è nascosto il “mio amore”, una persona con cui condividere sentimenti, risate, pianti, vita. e forse mi troverà o io troverò lui o forse no. benedico il mio ottuso ottimismo, quello che tutte le sere prima di addormentarmi mi dice che domani è un altro giorno e puo’ succedere qualcosa di bellissimo o no ma è comunque un’altra possibilità, che è comunque vita, quello, quell’ottuso ottimismo che non mi fa rassegnare, che non mi permette di accontentarmi di niente e nessuno mai, quello che non riesco ad abbattere per vivere una vita “serena” ed cedere al nulla e non essere più curiosa di niente.

È un mondo difficile, e vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto come dice Tonino Carotone, proprio così, la nostra piccola insignificante vita, quella che ci affanniamo a vivere “intensamente” e che ci rende ridicoli a volte, affascinanti o inconsolabili.

Dignità, bisogna mantenere la dignità delle cose vere e reali, bisogna non degradare il nostro essere e non sminuirsi mai, bisogna essere forti: voglio qualcuno che sia forte per me perchè sarei anche un po’ stanca di essere un pilastro.

e questi sono gli auguri per le Feste e i buoni propositi per il 2020, scritti e pensati con Anziguido nella sua trasmissione del 18 di Dicembre su Novaradio, da bosco e da riviera

parlare
ascoltare… cosa fondamentale
mangiare con moderazione, mangiare come
momento di ritrovo e di convivialita’
ridere
volersi bene
volere bene a gli altri
farsi aiutare ( senza nascondere le proprie debolezze o
difficolta’)
aiutare gli altri
cercando di essere piu naturali e sinceri che mai.


che la vita vi offra tutto cio’ che desiderate e ricordatevi che i desideri si possono avverare, dovete stare attenti a cosa desiderate…..

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6 commenti

  1. E niente, mi hai commossa e mi sento particolarmente vicina al tuo cuore. Io so cosa hai passato, anche se negli ultimi due anni non sono stata vicina quanto avrei voluto. Ma non puoi sollevare un altra persona quando tu stessa non sei stabile sulle gambe. Finireste a rotolare in terra entrambe. Spero che il prossimo anno io possa vederti, guardarti negli occhi e darti quell’abbraccio stretto stretto che penso di darti ora. Chiudi gli occhi, abbracciati, ecco io sono lì, nel tuo abbraccio. Ti voglio bene Sandrina mia ❤️ Tanti auguri con il cuore

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