la focaccia all’aglio nero e pomodorini: una delizia rustica: morbida e fragrante, con il sapore intenso dell’aglio nero che si unisce alla dolcezza dei pomodorini freschi, creando un equilibrio perfetto.


musica per l’impasto

pippone di seguito, se volete lo potete saltare a piè pari e andare direttamente alla ricetta più in basso….
ci sono dolori che non si spengono mai, covano sotto la cenere in attesa di una folata di vento, leggera e quasi inesistente, per riattizzarsi con una forza che non ti aspetti.
eppure mi pareva di averlo superato, di averlo esorcizzato, di averlo capito ed accettato e invece di nuovo si alza e si erge come un gigante dal punto remoto e lontano dove lo avevi relegato.
ci sono dolori che non si acquietano nonostante tutto. sono quelli che anche se ormai sembrano diventati cicatrici sono ancora vivi e potenti, talmente potenti da farti cristallizzare come perduta in una attimo infinito.
ci sono i dolori “naturali”, quelli a cui non si puo’ scappare e che vanno di pari passo con la vita. perdere un genitore, per esempio. è naturale che durante il corso della vita si debba capire quello che significa rimanere orfani.
ti senti perduto, sradicato, abbagliato dal dolore e dal dondolio dei tuoi piedi che improvvisamente sembrano senza radici, senza appigli profondi, ti senti in balia della vita e completamente sola. ma questo è un dolore naturale e quindi lo accetti e lo assimili, ci convivi per un po’, ti ci incazzi ma poi alla fine ci fai la pace, ti tieni tutte le tue nostalgie e capisci quanto sei stata fortunata ad avere avuto una famiglia di origine come quella che hai avuto.
poi ci sono i dolori da tradimenti, e quelli sono altrettanto devastanti. forse di più perchè i tradimenti sono ossa scheggiate infilate in pieno petto a centrare il cuore.
come puo’ guarire un cuore dopo un tradimento? come puoi fidarti di nuovo delle persone dopo un tradimento?
i tradimenti sono come uno tzunami di sentimenti, i tradimenti sono tradimenti. tradire deve far male come essere traditi, forse, spero, o forse no? chi tradisce soffre? non ho mai tradito scientemente se non me stessa ed è per quello posso dire che tradire fa comunque male. basterebbe avere quei 10 secondi di coraggio e appropriarsi del diritto di parlare ed esternare quello che senti invece di tenertelo dentro. il tradimento non è un fatto fisico, il tradimento è il tradimento delle idee, dei pensieri, della vita condivisa. è scoprire la delusione di essere traditi, è sentirsi un idiota per aver pensato che mai ti sarebbe potuto succedere, è la vergogna di scoprire la propria ingenuità e l’accorgersi della viltà del traditore, colui o colei a cui avevi affidato la tua anima intera e indifesa. è essere annientati nella parte più sacra della tua anima, la fiducia. è scoprire le tue debolezze, quelle che avevi affidato a una persona e vederle buttate su un marciapiede come una rifiuto ingombrante. è quello che fa male, un male cane. è quello che ti fa smettere di pensare di poterti fidare di chicchessia.
ed è allora che prendi un cane, perchè almeno sai con certezza che lui non ti tradirà mai, che sarai unica e sola dentro il suo cuore e che ci sarà sempre e comunque per te, nel bene e nel male come dice la liturgia eucaristica del matrimonio del sacro romano impero.
quanto tempo ci vuole per ricucire quello sbrano nel cuore?
non lo so, rimane un buco dove la luce non filtra, dove il tuo splendere si ferma e non riesce ad entrare, dove non riesci a far entrare niente che tu non possa (o tu non creda) di poter controllare. una forma di luce ed energia folgorante con un buco nero al centro. questo rimane dopo il tradimento. e come si fa a guarirlo?
con le persone, si guarisce solo con le persone. e con te stessa ed è così che faremo, guariremo perchè vogliamo guarire, ringrazieremo questa emozione e la benediremo, la perdoneremo e la lasceremo andare ricordando solo la lezione che ci ha insegnato ma non il dolore. si fa così.
e finalmente sotto la ricetta….
Schiacciata all’aglio nero e pomodorini

Schiacciata all’aglio nero e pomodorini
Equipment
- 1 teglia rotonda diam. 22/24
Ingredients
- 400 g farina tipo 0
- 100 g farina integrale
- 20 g farina di riso
- 300 g acqua (di fusione delle bucce esterne dell'aglio)
- 150 g licoli rinfrescato
- 30 g olio extravergine di oliva
- 1 testa di aglio nero di Voghera
- 10 pomodorini
- sale grosso
Instructions
- La sera prima, se hai voglia, sbuccia l'aglio e metti le bucce esterne in fusione in 300 g di acqua.
- Setaccia le farine. Aggiungi al licoli l'acqua e mescolo per poi versare sopra le farine e l'olio evo. Impasta grossolanamente amalgamando la farina e lascia riposare coperto nella ciotola (io uso le cuffiette da bagno).
- Trascorso il primo riposo fai le pieghe: ribalta l'impasto su un piano infarinato e fai qualche giro di pieghe. Lo so, l'impasto è appiccicoso e si maneggia male ma se serve bagnati le mani e fai i giri di piega. Rimetti l'impasto nella ciotola, copri e lascia riposare per un'altra ora circa.
- Ripeti le piegheper almeno altre due/tre volte: l'impasto prenderà corpo e consistenza ad ogni piega fino ad essere bello soffici e lievitato.
- Ungi la teglia e inserisci l'impasto allargandolo verso i bordi. Copri con la cuffietta e inserisci in frigorifero per 12/18 ore per la lievitazione lenta. L'alternativa al frigorifero è lasciar lievitare l'impasto per due o tre ore a temperatura ambiente.
- Trascorso il tempo di lievitazione in frigorifero scalda il forno a 250°C.Estrai l'impasto e condiscilo con una emulsione fatta di tre parti di olio evo e una di acqua (mischiali in un barattolo di vetro con il tappo), distribuisci sopra la schiacciata e con le dita distendi l'impasto formando le classiche buchette da schiacciata. Aggiungi gli spicchi di aglio nero e i pomodorini, aggiungi il sale grosso e inforna.
- Cuoci per 15 minuti a 250°C poi abbassa il forno a 180°C e cuoci per altri 20 minuti circa o fino a che la crosta non risulta dorata e croccante.
- Lascia raffreddare la schiacciata su una griglia.

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