Pontassieve, ridente cittandina dell’entroterra fiorentino.
sul ridente si potrebbe avere da dire, forse qualche decennio fa poteva anche essere ridente ma adesso, dopo il passaggio dell’ultima crisi, più che ridente direi deludente.
mi viene da pensare alle grandi storiche fabbriche, alle grandi maestranze che erano presenti su questo territorio che sono sparite negli ultimi trenta anni: c’è da farsi tremare i polsi.
a cominciare dalla vetreria Del Vivo, alle cantine Chianti Melini, alle Industrie Brunelleschi, al cementifico Italcementi. e potrei andare avanti, e ancora avanti per diverse righe.
un paese in ginocchio forse grazie anche alle politiche lungimiranti dei nostri governanti locali che evidentemente in tempi remoti hanno deciso che Pontassieve e zone limitrofe sarebbero stati il dormitorio di Firenze e che tutta la zona industriale doveva essere spostata nella piana fiorentina esattamente dalla parte opposta alla nostra collocazione geografica.
avevamo le officine delle Ferrovie dello Stato forse più efficienti ed all’avanguardia d’Italia, adesso abbiamo una desolata landa di rotaie abbandonate che non si riesce a collocare neanche con un bando europeo. avevamo eccellenti artigiani, adesso abbiamo centinaia di saracinesche abbassate.
però
però qualcosa sopravvive e prospera ancora.
per due giorni Pontassieve ha riacquistato vita, nel suo centro storico è scorsa linfa vitale, una marea di gente finalmente felice di poter partecipare ad un evento semplice ma allo stesso tempo particolare.
dobbiamo ringraziare per questo l’Associazione Culturale Cavolo a Merenda, il Comune di Pontassieve e la Ruffino, famosa casa vinicola fondata dai fratelli Ilario e Leopoldo Ruffino nel 1877.
è stata una Foodstock godibilissima, il tempo è stato buono, la manifestazione ben organizzata, gli chef veramente disponibili, il cibo la musica e il vino stupendi.
cibo da strada, calici di vino da passeggio, show cooking, musica, calore umano.
forse sono sempre la solita inguaribile romantica ma per un attimo ho pensato che questo paese non fosse ancora defunto del tutto, in fondo in fondo esiste ancora uno zoccolo duro di persone che non si vogliono arrendere alla monotonia, alla stessa minestra, al vedere tutto sotto lo stesso foglio opaco.
e in questi due giorni ho fotografato Pontassieve come non lo avevo mai fatto, ho trovato angoli che fino a ieri erano “normali” che invece visti con l’occhio della macchina fotografica diventano “speciali”.
oltre ventimila persone presenti nei due giorni del festival, street-food servito a tutte le ore del giorno e della notte, musica di sottofondo e vini pregiati per la degustazione.
e poi gli show-cooking
io avre voluto avere il dono dell’ubiquità ed essere onnipresente ma mi sono dovuta accontentare, si fa per dire, di goderne solo tre.
apertura delle danze sabato sera ore 16.30 in piazza di “BRUCO” come la chiamano i pontassievesi, in realtà piazza XIV Martiri. lo chef Claudio Vignali del ristorante La Sosta del gusto, agriturismo Il Trebbio, ci ha fatto assaggiare questa semplice frittura di carni di coniglio e pollo in pastella lievitata con salsa di scalogno, il tutto accompagnato da un rosso Ruffino Chianti Superiore DOCG
per la pastella lievitata
25 g. di lievito di birra
125 g. di farina
180 g. di acqua
6 g. di zucchero
6 g. di sale
lasciar lievitare per almeno mezz’ora e poi friggere la carne in piccoli pezzi
per la salsa di scalogno far cuocere gli scalogni con olio, sale, pepe e ….aceto.
alle 17.30 eravamo sul ponte Mediceo, cucinare su un ponte è un’idea superba, con Maria Probst, del ristorante La Tenda Rossa, con il suo peposo di coda di bue con la bottarga di uva bianca e un vino Riserva Ducale Ruffino.
emozionante!
poi domenica, lo chef Mario Perone, Villa Pitiana, ha riproposto la sua personale versione del crostino di fegatini alla fiorentina, con semplici ingredienti di qualità: porcini essiccati in forno, purea di pesche, salvia all’ananas, fegatini di pollo marinati nel vinsanto. quando si dice l’estro creativo del genio!
e poi la visita alle storiche cantine Ruffino, una vera opportunità che ha visto un afflusso continuo di persone per tutti e due i giorni della manifestazione.
il risveglio di un paese, per due giorni, due piccoli giorni.
è stato bello vedere la gente riempire le strade, appassionarsi alla cucina, al vino, alla musica.
un vero successo di pubblico e una bella organizzazione, intelligente, ben studiata, accattivante.
non ci resta che aspettare la seconda edizione….. ma si potrebbe fare semestrale invece che annuale?