bloggalline….. inside – frollini al burro danesi farciti di amicizia e pistacchi

frollini al burro danesi e pistacchi

frollini al burro danesi e pistacchi

Smalltown boy

perchè una  è bloggallina inside
come dice Monica
e per ogni raduno a cui ho potuto partecipare mi si sono emozionati anche gli occhiali, gli stivali e la reflex tanto ero agitata
perchè ogni raduno è speciale
c’è quel non so che, quell’atmosfera magica, quel “friggicore ar core” che non ti stupiresti di veder scendere Mary Poppins con il suo ombrellino aperto e i piedini alle ventitre proprio in mezzo al prato davanti al patio

frollini al burro danesi  e  pistacchi

che ne so, sarà l’energia: allo stato puro, allo stato brado: se ci fosse un accumulatore di energia umana ai raduni bloggalline e ogni bloggallina ci appoggiasse una manino sopra  si potrebbe fare andare le luci di tutta Firenze per un anno minimo
e guardate che lo so, chi non ha potuto partecipare questa volta queste cose le conosce, perchè le ha provate e quindi non puo’ che avere una nostalgia struggente per il prossimo raduno
facciamolo presto, facciamolo subito Vaty, organizza
guardate che non scherzo, non è credibile quello che “passa” dai raduni bloggalline
ho visto per la prima volta persone con cui sono in contatto da anni, vero Vale?,  ho dato un volto ai miei blog preferiti, ho ritrovato facce conosciute, ho scoperto personcine meravigliose.
un treno in corsa quello delle bloggalline, salite a bordo signore,

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Pandoro a lievitazione naturale e i miei primi cinquant’anni

dice un proverbio:

sbagliando si impara….. 

Pandoro a lievitazione naturale con pasta madre

ebbene si, oggi compio mezzo secolo
certo che detto così fa un certo effetto,
 ma fa un certo effetto anche pensarlo scritto,
ma fa un certo effetto pensare di averli davvero vissuti
questi 50 anni.
un soffio, un battibaleno, un battito di ciglia.
e ti ritrovi con un’anima da bambina intrappolata in un corpo che invecchia
e ti guardi nello specchio e ci provi con tutta te stessa a riconoscerti
 ma quello che c’è dentro non corrisponde con quello che si vede  fuori.
le rughe, le famose zampe di gallina intorno agli occhi,
la palpebra che lentamente ed inesorabilmente cala,
 le “voragini” d’espressione, perché qualcuna non è una ruga:
è davvero una voragine, un cratere.
e vorrei essere sulla faccia nascosta della luna,
nel mare della tranquillità, a sorseggiare un tè in assenza di gravità
per festeggiare i miei primi cinquant’anni,
in intimità con me stessa senza clamori o grandi festeggiamenti.
lo so che non sono proprio normale,
c’è chi organizza feste per festeggiare il tempo che passa, io no.
festeggiare il tempo che passa è una barbarie….
comunque, grazie alle MIE persone, grazie a tutti quelli che mi stanno accanto,
 che mi sopportano, che mi supportano
e che mi vogliono bene,
mi rendo conto che non è facile voler bene a una tipa come me!
leggete anche gli auguri di una MIA  amica speciale ,
dentro quelle parole ci sono pezzettini di me
…..e per festeggiare mi sono fatta e mangiata un ….

Pandoro a lievitazione naturale  con pasta madre



ricetta della  mitica Silvia, quella dei babà. la mia certezza, la mia maestra, la mia amica

Pandoro a lievitazione naturale con pasta madre
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mini cheesecake al gorgonzola dop, fichi caramellati e Ficotto

mini cheesecake al gorgonzola dop, fichi caramellati e Ficotto
 
 
 
musica consigliata  per l’impasto
 
 
entri in cucina tornando dal lavoro, tutto spento, al buio di una giornata di dicembre,
 piovosa e umida.
unica luce nella stanza il bagliore del fuoco nel caminetto. 
e subito ti lasci avvolgere dal profumo del legno che brucia, 
dal tepore e dal calore rilasciato dal fuoco.
il primo istinto è quello di sedersi, davanti al fuoco, sulla poltrona e rimanere là, 
assorta, beata e senza pensieri, 
ancora completamente vestita con tanto di cappotto gocciolante di pioggia.
poi piano piano  rientri nella  realtà  e ti  rimette in moto.
ma il calore del fuoco rimane, anche dentro, nell’anima. 
e allora per me  la migliore prosecuzione di questo momento   è cucinare
entrare in sintonia con gli ingredienti, con calma, con tranquillità, in lentezza.
è un lusso che mi concedo, almeno una volta alla settimana. 
accendo la musica, mi verso un buon bicchiere di vino, 
annodo il grembiulone nero che liscio sui fianchi   e cucino.
e cucino con passione, con amore, con delicatezza. 
ed  in ogni ingrediente scopro con gioia  la bellezza, l’unicità, il profumo.
 
 

quando sono stata invitata dall’azienda  Terra Vecchia a provare i loro  prodotti  a partecipare ad un loro concorso  ho accolto con molto piacere l’invito.
avendo scoperto che la cucina è fatta di particolari, di accortezze, di niente e di tutto ho pensato che con quei fichi caramellati avrei potuto fare scintille.
sono cresciuta in una famiglia di tradizioni contadine, dove far da mangiare era una cosa seria, non uno scherzo.  mia nonna non cucinava se gli ingrediente non erano come voleva lei, tante volte siamo rimasti delusi e depressi pensando di mangiare i suoi famosi ravioli e trovando un piatto di pasta al pomodoro. Non c’era la ricotta fresca oppure  gli spinaci erano brutti  diceva con il candore tipico di tutte le  nonne.
devo ammettere che allora, poco più che bambina, non capivo tutta questa differenza fra spinaci e spinaci. adesso si. adesso so per certo che con un ingrediente “buono” puoi fare un lavoro speciale, una cosa unica.

e meglio avere ingredienti  naturali, il più naturali e semplici possibili.
verdura dell’orto, adesso vanno di moda gli orti sui balconi, ma soprattutto prodotti di stagione (difficile trovare le zucchine in dicembre nell’orto!), possibilmente di provenienza bio, frutta di stagione, colta e mangiata. un lusso insomma, se consideriamo che siamo abituati ad acquistare di tutto e  per tutto l’anno sugli scaffali dei supermercati.
io abito in campagna, in mezzo a un bosco, per questo sono una privilegiata.
il terreno è duro, galestro e roccia calcarea,  ideale per le vigne, ma noi testardi abbiamo provato lo stesso a piantare olivi e alberi da frutto. fra gli alberi da frutto abbiamo due fichi, un borgiotto fiorentino e un fico verdino.  il borgiotto è il mio preferito: frutti neri e dolci da non si dire.
 
 
 
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