il più grande spettacolo dopo il big bang: ‘o babbà ‘o rum o anche detto il babà dell’amicizia

babà al rum con lievito madre

babà al rum con lievito madre

mettetevi comodi, il post sarà lungo e logorroico, come sempre del resto.
è da quando sono andata qua che non ho pace.
era talmente buono, ma talmente buono che sono rimasta folgorata.
e si che il babà non è mai stato uno dei miei preferiti.
forse perchè non ne avevo mai mangiato uno degno di nota, avevo solo assaggiato pessime imitazioni inzuppati di rum fino allo stremo.
il babà di Gennaro Esposito  mi ha letteralmente estasiata, conquistata, affascinata.
e lo dovevo provare, dovevo vedere se almeno potevo arrivare vicino a tanta gioia per il palato.
non essendo ferrata nei grandi lieviti mi è venuta in mente lei, Silvia,  che da anno scorso mi è rimasta nel cuore con il suo pandoro  allo zabaione , ma con lo zabaione inside, nell’impasto. 
che avevo da perdere? le ho scritto, male male mi poteva mandare a quel paese.
e invece ho trovato una blogger pronta alla sfida.
sono bastate due parole e ci siamo trovate in sintonia.

“senti Silvia, voglio fare i babà ma ho bisogno di una ricetta con i controfiocchi: ce l’hai?”

e lei:

“ma sai che è da un po’ che penso di farlo nello stampo quello grande da ciambella!”

e da lì è partita la storia del babà dell’amicizia.
sia ben chiaro: lei è un treno, non avevo fatto in tempo a dirglielo che già era a proporre ricette rielaborate da lei.
e per primo ha fatto la prova con  il babà e  il lievito in coltura liquida e poi, siccome aveva fretta per portarli ad un compleanno, ha sperimentato il babà con il lievito di birra, più veloce e un poco più semplice forse di quello con il lievito naturale.
e io ho provato, su consiglio di Silvia, quello con il lievito di birra.
ed è venuto fuori uno spettacolo! il più grande spettacolo dopo il big bang!!!!!
siamo state in contatto su whatsapp costantemente, mi ha tenuto la mano, mi ha seguito, incoraggiato e consolato nei momenti di crisi ma il risultato è stato eccellente.
la ricetta è perfetta, il babà delicatissimo e altrettanto perfetto, un equilibrio esemplare.
e non credete che si senta il lievito di birra perchè non è proprio vero per niente, quei tre grammucci!
e la bagna? perfetta pure quella, giusta precisa, ne troppo dolce ne troppo alcolica.
io ne ho fatti due, uno di prova per la sera a cena di sabato con amici e uno lasciato ancora senza bagna per il giorno dopo per fare le famose foto (quelle che sono diventate una battuta in casa mia: ma si puo’ mangiare o devi fare le foto? detto un po’ a presa per i fondelli con un sorriso sornione sulle labbra). fatto sta che il primo non è arrivato non al giorno dopo, non è arrivato nemmeno al frigorifero con gli onori della gloria, grande profusione di complimenti e applausi.
ho avuto perfino l’approvazione del mio vicino di casa, fine intenditore di cibo e con madre calabrese famosa per la fattura dei babbbbà!
insomma: un trionfo…. e son soddisfazioni!

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potage di zucca gialla e porro aromatizzato alle castagne

potage di zucca gialla e porro aromatizzato alle castagne

potage di zucca gialla e porro aromatizzato alle castagne
siamo polvere di stelle
molecole e cellule in movimento, carbonio.
piccole stelle già morenti  ma piene
di sogni e di speranze
siamo così piccoli, perfetti, irripetibili
eppure anche così cattivi, così terribili
però,
anche quanta bellezza ci puo’ essere
in ogni essere umano

 

Potage di zucca gialla e porro aromatizzata alle castagne

potage di zucca gialla e porro aromatizzato alle castagne
ingredienti per due persone
300 g. di polpa di zucca gialla
pulita
2 grosse patate
5/6 castagne bollite
1 grosso porro
100 ml latte
50 g. di grouviere
olio sale e pepe
preparazione:
sbucciate le castagne e mettele a bollire
in abbondante acqua con un pizzico di sale.
una volta cotte (non esagerate con la cottura)
togliete le castagne e lasciate da parte l’acqua di cottura.
tagliate sia le patate che la zucca a dadini e immergeteli
in acqua fredda
intanto affettate il porro e lasciatelo rosolare
in un giro di olio
aggiungete poi la zucca e le patate debitamente
sgocciolate.
aggiustate di sale e far rosolare per 5 minuti.
aggiungete il latte e poi finite di
coprire tutto con l’ acqua di cottura delle castagne e lasciate cuocere per
almeno una ventina di minuti.
a metà cottura aggiungete le castagne bollite
una volta cotto tutto (le più ostiche sono le patate
e quindi assaggiate solo loro)
immergete il mixer dentro e frullate tutto molto bene,
più aria incorpora e meglio è.
rimettete sul fuoco e aggiungete i dadini di formaggio
fino a farlo fondere.
se volete guarnite con “bruscolini” di castagne
o con piccoli crostini di pane tostato, una spolverata di pepe
e…… buon appetito
potage di zucca gialla e porro aromatizzato alle castagne

 

potage di zucca gialla e porro aromatizzato alle castagne

 

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piccole mele di pane e la musica delle parole

piccole mele di pane

piccole mele di pane

 

in questo mondo di sms, di cmq, di xke, di nn, di assolutamente si o assolutamente no …. io  a volte mi soffermo a pensare alle parole della nostra lingua.
il ritorno all’antico, a quelle belle parole magari ormai quasi desuete, di poco uso ma quelle parole romantiche, musicali, rotonde.
in questi tempi di clangore mediatico, centellino le vocali, ascolto danzare le sillabe, mi immergo nelle risonanze musicali delle parole.
bramo la facondia di un italiano puro, antico, atavico, ancestrale, primigenio.
sentite che bello,   pri-mi-ge-nio, rotonda, profonda, importante.
e invece … invece siamo sempre con il cellulare in mano, abbreviamo, sigliamo, accorciamo, tagliamo perché ci affrettiamo per poter correre ancora più repentinamente verso un incerto futuro.
giallo
cosa vi viene in mente? a me il sole, l’aria tersa del mattino, quella fresca, cristallina, pura, pungente o un campo di colza fiorita, o un girasole, o il cappellino di un bimbo, ma qualcosa di solare, di  brillante di pulito.
amore
ah l’amore, Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte,  che, come vedi, ancor non m’abbandona.   Già la parola ha il suo fascino, il suo perchè decantata poi da Dante Alighieri assume tutto un’altra poetica.
rosso
passione, amore, ardore ma anche fuoco, tramonto, sogni
verde
prati, estate, risate, mele…..
…e a voi piace l’italiano?

ecco, parliamo di mele appunto, con il contest  TUTTO MELE  che la  UIR Unione Italiana Ristoratori,  indetto dalla loro associazione con la collaborazione di SAPORIE e Bloggalline.

 

 

piccole mele di pane

 

 

 

piccole mele di pane al burro

che ormai io abbia una passione sviscerata per i lieviti è cosa risaputa.
dovendo quindi pensare ad una ricetta con le mele potevo non pensare a un pane?
morbido? soffice? profumato?

ingredienti 
per 6 piccole mele
100 g. di licoli rinfrescato due volte
1/2 mela golden + uno spicchio
gelatina di pesche fatta in casa
100 g. di farina integrale*
100 g. di farina tipo 0*
50 g. di semola di grano duro rimacinata*
180 g. di acqua o più
(la quantità di acqua dipende sempre da quanta
ne assorbe la vostra farina, il composto deve risultare
comunque molto morbido e quasi appiccicoso)
35 g. di burro a pomata
2 cucchiai di zucchero semolato
cannella in polvere
12 pirottini di carta colorata
6 “piccioli” per le mele:
io ho adoperato i rametti di noce che all’attaccatura
hanno un rifongiamento che sembra molto il piccolo della mela ,
appunto!
* farine macinate a pietra
piccole mele di pane
sciogliere il lievito insieme all’acqua
ed emulsionare bene
aggiungere le farine setacciate insieme allo
zucchero e impastare grossolanamente
aggiungere la 1/2 mela golden grattugiata
e il burro a pomata ed impastare bene,
fino ad ottenere l’incordatura con il metodo S. & F., 
almeno 200 colpi?.
pirlare un po’ il composto e lasciar lievitare in una ciotola
fino al raddoppio  nel forno spento con la luce accesa: circa 6/7 ore.
intanto procuratevi dei ramettini (i miei sono di noce) e
tagliateli a misura, saranno i vostri “piccioli” per le mele
adesso dividete il composto in 6 parti più o meno uguali
fate delle palline e spianatele, al centro
di ognuna mettete delle fettine sottilissime di mela
e un pochino di gelatina di pesche e richiudetele dandogli
la forma di una piccola sfera
mettetele nei pirottini di carta e infilate il picciolo
spolverate con un pizzico di zucchero e, se volete, uno di cannella
lasciate lievitare fino al raddoppio, a me ci sono volute
circa  2 ore.
cuocete a 250°C per 5 minuti e poi abbassate fino a
180°C per altri venti minuti circa, gli ultimi 5 con una fessura
aperta nello sportello del forno.
io li ho serviti non come dolce ma come antipasto, insieme ad
affettati e formaggi piuttosto piccanti: la dolcezza delle mele
si sposa benissimo con il sapore acceso dei formaggi

Con questa ricetta, partecipo al contest : TUTTOMELE in collaborazione con UIR, UNIONE ITALIANA RISTORATORI E SAPORIE.

 

 

e le mitiche bloggalline

 

piccole mele di pane

 

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