cucinare con grazia, uovo pochè con caciucco di cavoli

“che cos’è la grazia?, la grazia è quella cosa che ti permette
di fare benissimo una cosa senza che tu nemmeno te ne accorga”

cucinate con grazia, con amore, con naturalezza.
adoro cucinare, a volte mi ci immergo: tagliare la cipolla a spicchi e affettarla, metterla a sfrigolare lentamente dentro la padella con l’olio, aspettare che appassisca lentamente, aggiungere i pomodorini interi, le foglie di timo, di santoreggia, il basilico. sentire il profumo che sale mentre giro amabilmente con il mestolo di legno. ascoltare buona musica e sorseggiare un calice di buon vino.
ed ecco che un semplice spaghetto al pomodoro diventa “una grazia”, si imbeve di bellezza, si proietta nell’infinito.
cucinate con lentezza.
godevi il momento, sentite i profumi, calcolate i gesti.
immergetevi nella mantecatura, metteteci la grazia, la pazienza, la passione e tutto sarà fermo nell’attimo che voi vorrete. cucinare non è solo nutrire il corpo, è nutrire la mente. assaggiare, conoscere, sperimentare.
cosicchè che poche foglie di cavolo diventino una croccante sinfonia da scricchiolare  in un crescendo di sapori, che un uovo semplicemente cotto nell’acqua diventi un quadro di Monet, che il vostro momento di gloria sia intimo e perfetto, solo per voi, cosicchè possiate dimenticare tutto il resto per pochi meravigliosi secondi.

le uova pochè con il caciucco di cavoli

allora, per le uova ci vorrebbe il Carlo Cracco nazionale, quello che o si ama o si odia senza mezze misure, quello che predica di ingredienti perfetti e fa la pubblicità alle patatine fritte. si, però, per le uova ci vorrebbe lui. ma lui è uno chef e io una piccola impiegata prestata alla cucina. quindi, ci si prova, si prova di nuovo, si riprova ancora fino ad ottenere i minuti perfetti per la cottura di questo piccolo capolavoro che è un semplice uovo: 240 SECONDI et voilà, il miracolo è avvenuto!

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io i cavoli li adoro, di tutti i tipi, di tutti i colori, di tutte le forme.
e non perdo occasione per usarli, questi saranno fra gli ultimi della stagione, tra un po’ passeremo ad estive verdure.
ma se vi piace la verdura appena saltata questa è senz’altro una ricetta facile e veloce ma molto soddisfacente.

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La ricetta romanzata

cavolo cappuccio – viola e bianco -, cimette di cavolfiore, cavolo verza, carota, cipolla rossa: tutto tagliato sottile sottile. imbiondite la cipolla nella padella con l’olio, dolcemente, senza fretta, senza scosse e senza anZia. aggiungete le cimette di cavolfiore e poi i cavoli affettati, un po’ di sale e un pochino di cumino.      Cuocete a fiamma brillante per 3/4 minuti smuovendo con il mestolo. DEVONO rimanere croccanti, vivi, sgranocchievoli.

l’uovo poche, ecco….  in una piccola ciotola mettete della pellicola trasparente da cucina, una goccia d’olio, una di balsamico (poco poco poco), un filo di sale, due gamberoni crudi, un chicco di curcuma in polvere e fate un sacchettino che legherete con uno spago.  in una pentola larga e bassa fate bollire DOLCEMENTE l’acqua e adagiatevi le uova infilate su un mestolo (vedi foto sotto) e contate i secondi che devono bollire delicamente, 240, al massimo 250, ovvero 4 minuti e una manciata di secondi. sollevateli dall’acqua e spogliateli dalla pellicola. sistemateli sopra i cavoli, una grattugiata di pepe nero e godetevi il risultato. consigliato un buon calice di vino rosso. alla salute!

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