parole condite di pere e stracchino


“……È una canzone senza titolo
tanto pe’ cantà,
pe’ fa quarche cosa…
non è gnente de straordinario
è robba der paese nostro
che se po’ cantà pure senza voce…
basta ‘a salute…
quanno c’è ‘a salute c’è tutto…
basta ‘a salute e un par de scarpe nove
poi girà tutto er monno…
e m’a accompagno da me…”
perchè gli italiani sono anche persone speciali
e lo dico per i nostri senatori e deputati.
se lo ricordino lor signori e imparino da questi Signori 
vi è mai capitato di sentire la sveglia e di rincorrere un pensiero, un sogno,
 un’idea che svanisce come nebbia al sole, 
dolcemente ma inevitabilmente. 
vi è mai capitato?
a me anche stamani. 
stamani quando ho sentito quel  suono sgradevole  ho cercato di  afferrare al volo il pensiero, 
il sogno. ma lui è fuggito come sempre, veloce, fumoso. 
se ne è volato via. ma qualcosa mi è rimasto. 
stavo sognando di scrivere un post.
stavo sognando parole.
(mi devo preoccupare? ora me lo sogno anche il blog?) 
ma mi sono lasciata cullare comunque da questa sensazione morbida, di parole sfumate. 
io sono una che le parole le usa sempre e da sempre. parlo anche da sola. 
leggevo il post della Tamara (slurp, pere candite!), stamani, 
e si, io potrei essere davvero una vecchia logorroica, isterica e pure auto- risponditrice, 
potrei esser Hursus….. io parlo, duetto, mi incavolo da sola. 
mia figlia, la forius, mi chiede spesso se va tutto bene, 
quando mi sente borbottare fra me e me,
 poi mi guarda e mi sorride, con quel sorriso tenero di una figlia alla madre,
 con quell’amore “comunque”, anche se sei un po’ strana.
e io, credetemi, non lo dico per vantazione (come avrebbe detto la mia nonna)
ma un po’ strana lo sono davvero. 
lo sono  sempre stata. caratterialmente strana. 
contro corrente, fuori dai binari, mosca bianca.
chiamatelo come volete,
strana
da bambina me ne stavo per ore a sedere con le gambe oltre il balcone del 
quinto piano e la testa appoggiata fra i pali delle ringhiera,
 io e la Stellina, la mia canetta bastardissima ma dolcissima.
e le raccontavo tutte le mie storie, le mie parole, quelle che già all’epoca avevo conosciuto.
e di parole sono sempre stata ghiotta, come lo sono adesso di pane.
perchè le parole possono essere tutto, unguento e pietra, delirio o prostazione.
una parola ed uno sguardo insieme possono uccidere un’anima ma anche portarla
oltre la normale soglia della felicità.
parole d’amore, di rabbia, di dolore, di gioia.
quante. 
e io ne ho sempre avute molte, a volte troppe.
e mi girano ancora per la testa, ogni tanto le perdo e poi le ritrovo.
le cerco negli angoli dell’anima e loro mi sfuggono come i pensieri del mattino.
ma poi tornano, scodinzolanti, magari nel pomeriggio, dopo che credevo di averle perse per sempre.
perchè sono sempre state e sempre lo saranno le mie amiche,
le mie confidenti, le mie consolazioni.
magari a qualcuno non piaceranno, 
non saranno ben messe in fila, 
potrebbero farlo arrabbiare… 
ma sono mie e a volte mi piace regalarle
a chi mi pare
queste le regalo a voi.

sfoglie di stracchino e pere ai grani grani del paradiso.


 1 rotolo di pastasfoglia   fatto in casa
o, in alternativa uno acquistato già pronto
possibilmente rettangolare.
250 g. stracchino
2 pere mature
grani del paradiso
(varietà di pepe)

distendete la pasta sfoglia e formate dei quadrati di circa 15 cm di lato.
metteteli in delle ciotole di ceramica o fatele sempre con la carta di alluminio in
modo che abbiano un minimo di bordi rialzati
cospargete con un abbondante strato di stracchino
ammorbidito e coprite con spicchi di pera alti mezzo cm.
un pizzico di sale e una abbondante macinata di grani del paradiso per profumare
forno ventilato per 18/20 minuti a 180°C

note
**non fatevi ingannare dalla facilità di esecuzione, sono speciali
*** antipasti o tramezzo, delizioso
****controllate la cottura: la pasta frolla tende a colorarsi troppo mentre il piano con il formaggio magari è ancora poco cotto: abbassare la temperatura e coprire con un foglio di alluminio
****da un foglio di pastafrolla comprato vengono più o meno 8 sfoglie.
nota tecnica: l’occhio che vedete dietro è un copia dell’occhio del Davide di Michelangelo gentilmente concessa per la foto dal principe ereditario, detto anche  Pastamatik 2 la vendetta …

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pezze rigate semintegrali fatte con amore

Tutto comincia dove io decido che debba cominciare.
Comincia che il buongiorno che scrivi ad un’amica diventa il tuo post.
Il post composto come una torta a strati.
E quindi inizia dall’arte e finisce con un sorriso.
Perchè io ho un’amica bella e leggiadra come un soffione.
E
io con lei sono un soffione. 
Abbiamo due cervelli che se ci soffi sopra
sfuggono alla scatola cranica.
 Sempre più poveri di materia grigia,
ogni giorno. Poco cervello e scappaticcio.
Perchè io ho un’amica che dice che siamo (io e lei) fiorite come due zucchine.
E grulle come i grilli alle Cascine.
E io aggiungo che siamo fave come le fave.
Genuine, vive, pur sempre GALLINE.

Oggi sono un cerchio che si chiude.
Ne decido l’inizio e la fine.
Senza che mi giri la testa.

quelle due siamo io e lei, proprio io e lei in chat sul vecchio faccialibro.
ci mettiamo a cinguettare (forse dovremmo farlo su Twitter) la mattina, ci diamo il buongiorno e poi escono fuori risate e discorsi pesanti  e parole in fila e pensieri scomposti e risate  scritte.
ma poi lei scrive e tutto diventa musica. anche le grulle come i grilli alle Cascine, anche le nostre zucche piene nemmeno di soffioni, anche le nostre parole leggere e affettuose.
perchè LEI è felice ma ha paura. 
ha paura. ha paura del buio, ha paura di domani, ha paura di ieri. ma ieri non puo’ più farti male, devi solo perdonare e dimenticare, domani è tutto da scoprire e oggi… oggi si vive. 
si vive come meglio si puo’ cercando di raccattare tutta la felicità che ci riesce e si cerca di tenerla vicina al cuore per sentirne il calore anche poi. si vive sorridendo, si vive cercando di essere positivi. si vive sperando e sapendo che l’Ammmmore non è eterno ma questo lo sarà quasi. si sente al meglio il nostro essere vivi, si regalano parole e sentimenti, si mandano in giro per il mondo i nostri soffioni portatori sani di pensieri stupendi.
e allora io ti dico Berry, ti dico …(come se fossi tu a scrivere)
la mia amica mi dice di sorridere, di essere felice oggi perchè oggi conta e non domani.
la
mia amica mi dice di essere positiva e piena di amore perchè l’amore
chiama l’amore e noi (io e lei) non sappiamo vivere senza l’Ammmmmore,
quello con la A MAIUSCOLA e con tutte le mmmmm del mondo.

la mia amica mi dice che mi vuole bene, un mondo di bene.


pezze rigate  con farina di semola e integrale
la ricetta delle pezze rigate  l’ho scovata qua, da Briciole, la storia ve la lascio raccontare da lei, io mi limito a farle i complimenti per la bellezza della pasta.
questa l’ho fatta un pomeriggio con amore. 
un pomeriggio di quelli che hai bisogno di farti del bene, che hai bisogno di volerti bene…  e io quando mi voglio particolarmente bene impasto, lo sapete. 
i movimenti sono gli stessi: setacciare, impastare, fare riposare, formare. 
quelle sopra sono le mie manine. dopo aver impastato la pasta e fatta riposare sotto una ciotola a temperatura ambiente formate dei cilindretti, tagliateli a misura e passateci sopra il mattarello su quell’affarre di legno che si chiama ….. affare per fare gli gnocchi!!!
per il sugo niente di più facile di un bel pomodoro fresco con tutti i profumi delle aromatiche: timo, santoreggia, origano, basilico. 
insaporito con un bel soffritto a fuoco bassissimo di cipolla, aglio e peperoncino.

per la mia gallinella Berenice che stà diventando sempre più saggia e forse piano piano meno paurosa 

ingredienti

per 4 persone

400 g. di farina integrale
400 g. di semola di grano duro rimacinata
acqua q.b.
erbe aromatiche
cipolla di tropea
peperoncino piccante fresco 
aglio
olio RIGOROSAMENTE extra vergine di oliva
riccioli di formaggio parmigliano reggiano
sale

buon appetito.

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Colombacci umido alla fiorentina

Colombacci in umido alla fiorentina
da quando  ho messo su questo blog ho acquistato in serenità.
lo so, sembra assurdo: pensa alle ricette, fatti le foto, corri perchè c’è poca luce, litiga con la macchinetta fotografica (ma siamo in fase finale di acquisto di una reflex finalmente, devo solo decidere, la pecunia c’è già), litiga con “loro” che hanno fame e vogliono mangiare, pensa, scrivi, corri….. ma mi piace, odddddiommmmio come mi piace! io ci passerei le ore a scrivere i post, mi rendo conto che non posso  stressarvi tutti i giorni con le mie nenie e allora mi contengo… ma io ci passerei le giornate con voi. mi piace curiosare sui vari blog, mi piace leggere le ricette, i pensieri. mi piace scrivere, ma questo lo sapete. a volte non so se cucino per scriverci sopra o viceversa. comunque, io adoro cucinare e per me è rilassante. l’ho già detto? lo so, ma fatemelo ridire: IO VI ADORO!
se sono triste e ho bisogno di scaricare un po’ da pensieri ameni io vengo da voi e un sorriso, un po’ di calore, un po’ di amicizia la trovo sempre: e mi sento meno sola in questa via irta e ossuta che è la vita.
ultimamente ho avuto diversi problemi con la salute dei miei genitori: si invecchia e, nonostante siamo due ragazzi brillanti di 76 anni, cominciano i primi affanni.
meno male che hanno spirito e non si arrendono! comunque è stata dura e tutt’ora è dura ma si comincia ad intravedere la luce in fondo al tunnel finalmente!
e se non avessi avuto voi? se non avessi avuto voi sarei sprofondata nella mia tristezza, mi sarei appiattita sui miei pensieri. invece no, il blog E’ TERAPEUTICO! io lo consiglio a tutti, meglio di una serie di sedute da un analista, sicuramente più economico, meglio di uno shopping furibondo, meglio di ….
questo post lo dedico alla mia mamma che in questi ultimi mesi è stata una colonna portante, una donna intera e tutta d’un pezzo e non ha smesso di cucinare nonostante tutto e insieme abbiamo fatto questa cosa stupenda che vedete sotto.
 
 
 
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