La schiacciata soffice ai semi di girasole e sesamo

Questa è la storia della schiacciata soffice ai semi di girasole e sasamo:

La schiacciata soffice ai semi di girasole e sesamo

C’è qualcosa di profondamente sovversivo nel lavorare con il lievito. Lo realizzo mentre le mie mani affondano nell’impasto ancora informe di questa schiacciata che già immagino croccante fuori e morbida dentro. Il lievito non rispetta scadenze, non si piega agli orari frenetici della modernità, non accelera per compiacere la nostra impazienza. Ha i suoi tempi. Punto.

Oggi piove. Di quella pioggia fine che non fa rumore ma ti bagna comunque fino alle ossa anche se sei a guardarla dalla finestra di casa. Il tipo di giornata in cui l’idea di accendere il forno diventa quasi una necessità esistenziale più che culinaria. E poi ho questi vasetti di semi che mi guardano dall’alto della mensola – girasole, sesamo – come musicisti in attesa del direttore d’orchestra per iniziare il concerto.

I semi sono storie interrotte. Potenziale puro, cristallizzato in minuscole capsule di vita sospesa. Potrebbero diventare piante, ma nella mia cucina avranno un destino diverso: diventeranno pane croccante, note di sapore in una sinfonia di carboidrati.

Ho sempre pensato che i semi siano ai fornai quello che le spezie sono agli stregoni. Piccoli elementi che cambiano tutto, che trasformano l’ordinario in straordinario senza preavviso, la MAGIA. Il sesamo con la sua ricchezza calcarea, il girasole con quel retrogusto di bosco e sottobosco. Due personalità diverse da gestire contemporaneamente, come una famiglia numerosa a cena.

Mi piace pensare che l’impasto sia un po’ come la pagina bianca dello scrittore. All’inizio c’è solo potenziale, poi arrivano le tue mani, i tuoi pensieri, le tue distrazioni mentre impasti e ascolti quella canzone che continua a ripetersi nella tua testa. Tutto finisce lì dentro, tutto diventa parte di quella massa viva e pulsante. Perché l’impasto assorbe, cattura, registra. È la tua black box culinaria.

Ho messo su i Pink Floyd, “Shine On You Crazy Diamond”.

C’è qualcosa nei primi quattro minuti di quel brano che mi mette in connessione diretta con la farina. Per anni ho fatto a meno di ascoltarlo, mi faceva troppo male, troppi ricordi che tornavano vivi alle prime note. Adesso quelle note creano un campo magnetico perfettamente allineato con il glutine che si sviluppa tra le mie dita. E se pensate che stia esagerando, non avete mai impastato sul serio.

La schiacciata soffice ai semi di girasole e sesamo non è solo un pane. È un manifesto. Una dichiarazione d’intenti contro l’omologazione del gusto. Quando tutti corrono dietro al pane bianco, perfettamente uniforme, industrialmente identico a se stesso, tu sforni questo caotico giardino di sapori primordiali, questo terreno di gioco per palati avventurosi.

Mi piace immaginare che questa schiacciata finisca sulla tavola di persone che sanno ancora masticare lentamente, che possono distinguere il sapore di un seme dall’altro, che chiudono gli occhi mentre mangiano per concentrarsi meglio sul concerto di sapori che sta accadendo nella loro bocca.

E mentre la schiacciata lievita sotto il canovaccio umido, mi ritrovo a pensare che forse è questo il segreto della felicità: creare qualcosa con le proprie mani, attendere con rispetto i tempi della natura, e poi condividere il risultato. O forse sto solo farneticando, mentre fuori continua a piovere e il profumo del lievito si diffonde silenzioso nell’aria come una promessa.

La schiacciata soffice ai semi di girasole e sesamo

Segue la ricetta completa

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Pane semintegrale con fiocchi di avena e cornflakes

il pane semintegrale con fiocchi di avena e cornflakes è un abbraccio, un abbraccio gentile e profumato di farine e fiocchi.

Pane semintegrale con fiocchi di avena e cornflakes

ABBRACCIARE dal latino AD BRACHIUM: andare verso le braccia. avvolgere qualcuno con un gesto che parla d’amore, stringerlo non solo con le braccia ma con il cuore, creando un rifugio dove tutto è casa.

starete pensando che sono impazzita: posto la foto del pane e poi vi scrivo la definizione e l’etimologia della parola abbracciare. sentite che bello però, come è musicale e soprattutto come è bello il significato dal latino: andare verso le braccia.

l’abbraccio è una di quelle cose meravigliose se fatta con amore. in un abbraccio c’è la poesia, si puo’ sentire il calore, il profumo di quella persona, si sente il suo cuore battere vicino al tuo.

l’abbraccio è curativo. in 20 secondi di abbraccio il nostro corpo rilascia tutta una serie di ormoni che ci fanno stare bene tipo ‘ l’Ossitocina , chiamato “ormone dell’amore”, la dopamina, il “neurotrasmettitore della felicità”, la serotonina che è colei che regola il nostro umore e allontana la depressione, le endorfine che funzionano da antidolorifici naturali e ci aiutano a ridurre lo stress e a farci sentire sereni e poi una bella Riduzione del cortisolo che ancora favorisce il nostro rilassamento.

e quanto ci costa un abbraccio? ci costa 20 secondi di vita spesi bene, ci costa riconoscere l’affetto per una persona, ci costa capire che non possiamo sempre e solo correre ma bisogna santificare i sentimenti.

io abbraccio spesso e volentieri.

Pane semintegrale con fiocchi di avena e cornflakes

musica per l’impasto

Going back to my roots, Richie Havens

è assolutamente consigliato ballare nel mentre che si impasta

a seguire la ricetta

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La Schiacciata toscana con arachidi e fiocchi di avena

La Schiacciata toscana con arachidi e fiocchi di avena

musica consigliata

Home Again, Michael Kiwanuka

ci sono persone che entrano nella tua vita e spariscono in un batter di ciglia e persone che, nonostante siano andate via, rimangono. si sa, nessuno entra a caso nella tua vita, ognuno ti deve insegnare qualcosa. a volte ti insegna a soffrire a volte a sorridere. Eva mi ha insegnato a ritrovare me, la vera me, quella che avevo tenuto nascosta per vergogna e per insicurezza. lei ha aperto la porta alla donna, quella selvaggia che corre coi lupi, la strega, la loba delle ossa, la sorella,: lei ha sciolto le catene in cui mi ero intrappolata.

con dolcezza, con costanza, con sorrisi e “inventi” culinari come li chiamava lei. lei è come un sole, è arrivata come un turbine di vento e ha spazzato tutte le ragnatele della mia anima facendomi rifiorire come una viola a primavera. bella. biondissima, solare e curiosa, “perchè Sandra, noi siamo sagitariani, siamo curiose e non si puo’ stare ferme, ci si annoia se non si fa qualcosa di nuovo tutti i giorni”. la sua argentinità usciva fuori insieme alle origini calabresi, con lei era sempre festa.

ha cominciato con i capelli, mi ha tagliato i capelli, perchè aveva fatto la parrucchiera a Buenos Aires, e poi, insieme ai capelli ha tagliato tutto quello che mi imprigionava. e sono entrata in un mondo nuovo, fatto di me, di sentimenti liberi, di cuore e di pancia. Forse non l’ho mai ringraziata abbastanza ma lei lo sapeva, lei quella strada l’aveva percorsa prima di me e me la ha indicata con quel suo garbo e quella delicatezza, ha seminato giorno per giorno ed ha pazientemente aspettato che io fiorissi.

spero tu sia felice Evita, potevi aspettare un altro pochino ad andartene ma capisco che tu volessi andare da Angelo, il tuo mezzo pompelmo.

quindi grazie, di cuore, grazie di tutto quello che hai generosamente condiviso con me. spero che vorrai venire a trovarmi in sogno, avrei voglia di fare due chiacchere con te davanti a una tazza di erba mate come facevamo sempre.

La Schiacciata toscana con arachidi e fiocchi di avena

questa è una schiascciata toscana, quella bassina e croccante, con i fiocchi d’avena nell’impasto e le noccioline tostate in superficie insieme a un fiume di olio extravergine di oliva IGP Toscano, per la ricetta dovete continuare a leggere….

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