Sushi di Zucchine: Un’Alternativa Leggera e Saporita al Sushi Tradizionale

Sushi di Zucchine: Un'Alternativa Leggera e Saporita al Sushi Tradizionale

e se ti regalano delle zucchine di dimensione gigante che cosa ci puoi fare?

premetto che per me le zucchine sono quelle piccole, sottili e fiorentine. queste erano fuori misura. ma per principio non si butta via niente e quindi ci si ingegna.

il ripieno deve essere leggero ma saporito, le fettine della zucchina devono essere sottili e affettate per la lunghezza in modo da poterle arrotolare su se stesse.

Sushi di Zucchine: Un'Alternativa Leggera e Saporita al Sushi Tradizionale

musica consigliata

People help people, Cherry Ghost

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Crostata salata con crema alla ricotta

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Crostata salata con crema alla ricotta

Non sei fatta

per quest’epoca,

tu ardi

in mezzo

a gente

nata spenta

Elia Palesa

a volte mi sento così. poi mi dico che sono egocentrica, vanitosa, saccente e con quel noto disturbo chiamato delirio di onnipotenza

ma a volte sarebbe piacevole anche trovare qualcuno che viaggia sulla mia stessa lunghezza d’onda, con la stessa visione e sentimento per la vita.

devo dire che di persone così ne conosco tante e tante sono entrate nella mia vita, chi per un verso chi per un altro. sono quindi fortunata.

Franco Battiato, No Time No Space

da due anni senza il Maestro

è in quei momenti, quelli in cui non vedo luce, che mi rifugio in cucina.

questa crostata salata è venuta fuori così, cercando nel frigorifero ho trovato un rotolo di pasta sfoglia dimenticato sull’ultimo scaffale, triste e solitario che aspettava solo di essere farcito.

ho usato tutti gli “avanzi” per questa crostata ma è venuta fuori comunque molto buono e delicata.

Crostata salata con crema alla ricotta
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Sformatini di topinambur e cavoletti di Bruxelles glassati

Sformatini di  topinambur e cavoletti di Bruxelles glassati
Musica per l’ascolto
Mantieni il bacio, Michele Bravi

hanno regalato una busta di topinambur all’inquilino abusivo che vive ancora con me, Lorenzo, il mio magnifico figlio (come dicono a Napoli, ogni scarrafone è ballo a mamma soja)

insieme c’erano questa meravigliosi piccoli e imperfetti cavoletti di Bruxelles.

Lorenzo lavora in un paesino in collina, fra le vigne e il bosco, in uno di quei paesini che hanno d’Inverno 230 abitanti e d’Estate si popola con i villeggianti dato il clima leggermente meno afoso della pianura della Valdisieve. quindi ha modo di conoscere coltivatori diretti, questi meravigliosi coltivatori diretti che si sporcano le mani con la nuda terra per il nostro palato: e scusate ma la differenza fra la “merce” del supermercato e la loro si sente e si sente anche molto, piccole perle di sapore.

comunque, il coltivatore dei topinambur, non ho capito bene se lui li coltiva o se li ritrova abusivi in mezzo alle altre coltivazioni di verdura, ha chiesto a Lorenzo: “ma se io ti porto i topinambur tua mamma mi suggerisce una ricetta che io mi sono stufato di mangiarli lessi?” potevo forse dire di no a una cosi gentile richiesta? quindi, topinambur e cavoletti di Bruxelles a km 0, coltivati con amore e senza pesticidi: ci vado a nozze.

sformatini, ho pensato immediatamente, ancora prima di averli fra le mani, sformatini…..

topinambur

guardate che belli, con la terra attaccata addosso, con le foglie imperfette, con le radici ancora attaccate, il profumo che ci si immagina….

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