L’ARTE DELL’EQUILIBRIO PERFETTO
Questa mattina mi ritrovo a contemplare queste Ciabatte semintegrale ad alta idratazione che riposano sulla griglia di raffreddamento, e realizzo che sono probabilmente l’incarnazione perfetta di tutto quello che amo della panificazione. C’è qualcosa di ipnoticamente bello in un impasto che contiene l’80% del suo peso in acqua eppure riesce a mantenersi in piedi, a sviluppare una struttura, a diventare pane.

Il licoli, mio fedele compagno di avventure fermentative, ha lavorato per trasformare quello che sembrava più un frullato che un impasto in queste creature dai buchi irregolari e dalla crosta che canta ancora di forno. Ottanta percento di idratazione significa sfidare le leggi della fisica panificatoria, significa accettare che l’impasto ti scivolerà tra le dita come sabbia bagnata, che dovrai fidarti del processo anche quando la logica ti sussurra che è impossibile.
Ma la farina semintegrale ha una sua personalità testarda, assorbe l’acqua con una determinazione che mi ricorda quella di una spugna secca sotto un temporale estivo. Le fibre più grossolane creano una texture che non è né bianca né completamente integrale, ma qualcosa di meravigliosamente intermedio, come un compromesso riuscito tra salute e piacere.
Mentre le pieghe dell’impasto si susseguivano ogni mezz’ora, ho sentito svilupparsi sotto le mie mani quella tensione superficiale che è il santo graal di ogni panificatore. L’alta idratazione non perdona errori di timing o di temperatura, ma quando tutto si incastra al posto giusto, regala alveolature che sembrano paesaggi lunari e una mollica che ha la consistenza delle nuvole.
Il licoli, rispetto al lievito madre tradizionale, porta una nota più dolce, meno acida, che si sposa perfettamente con il carattere rustico della semintegrale. È come se ogni bolla di anidride carbonica che ha creato durante la fermentazione fosse stata pensata appositamente per questa ricetta.
Ora che le guardo raffreddarsi, con quella loro forma irregolare che ricorda davvero delle piccole pantofole abbandonate sulla riva del mare, penso che l’alta idratazione non sia solo una tecnica, ma una filosofia. È accettare che la bellezza nasca dal caos controllato, che la perfezione stia nell’imperfezione.

musica per l’impasto
