Mostarda di pomodori verdi

Mostarda di pomodori verdi

… per le orecchie e lo spirito
testo e traduzione qui
 
 
Permettetemi di dedicare questa mostarda di pomodori verdi e pepe nero  a una mia cara amica, la figlia della cugina di mia mamma, che in questo momento è in ospedale dopo un calvario di 18 mesi per una leucemia fulminante, che fra chemioterapie, trapianti e un sacco di altre diavolerie sta ancora cercando di non sopperire:
 

Manuela, non mollare topolino, non mollare mai!

 
La mia voce non ti arriva Manuela, nella camera sterile dove sei adesso con una infezione polmonare, ma ti arriva il mio affetto e il mio coraggio, fallo per noi, non mollare! E se è vero che i pensieri positivi contano io gli  indirizzo tutti a te  i miei pensieri  e spero che qualcun altro leggendo questo post faccia lo stesso…..

 

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Una donna a dieta: crollo verticale dell’umore e le caramelle di tacchino

musica!!!!!
Per voler essere sinceri il titolo della ricetta è

caramelle di tacchino ripiene di estate all’aceto balsamico (poco) per la lietezza dello spirito di una donna a dieta (forse)
Ora l’ha presa con i titoli lunghi, lo avete pensato mascherine, vi sento dal web che lo avete pensato.
Si ora l’ho presa con i titoli lunghi, dato che ho deciso che è arrivato il momento di dare una svolta al guardaroba. Ho fatto l’errore di pensare di fare il cambio degli armadi. Ho tirato giù dal piano ultimo i pantaloni e le gonne che avevo amorevolmente archiviato a fine aprile e…… orrore, mi stanno così stetti che sembrano una buccia di cipolla addosso al mio corpo. Mi stanno così attillati che non riesco a respirare, devo stare attenta a non fare il lancio del bottone e non ferire nessuno. 
Mi stanno così stretti che mi sono guardata nel MIO specchio, che adesso sta nella camera della furious per logici motivi (15 anni e 9 mesi vi sembrano abbastanza?), e ho visto una robusta signora di mezza età: e io ribadisco che non mi volgio sentire nè  robusta né signora di mezza età, voglio tenermi la mia aria giovanile e sportiva di sempre. 
Viene da solo, quindi, per cercare di eliminare i 3 rotoli di lonza sottocostola, l’abbondante fondoschiena, le prorompenti rotondita, quelle due bocce sotto lo sterno che non sono mai state così floride, il giro vita  mongolfiera, viene da solo che bisogna chiudere la bocca. 
Si, bisogna chiudere la bocca.
Io non posso mangiare una fettina ai ferri con una montagna di insalta: l’insalata la mangio ma deve essere come dico io altrimenti mi si riempiono gli occhi di lacrime….
Io non posso mangiare lo yogurt magro la mattina a colazione, rimango grigia e grinzosa fino all’ora di pranzo……
Io non posso privarmi del mio pezzettino di cioccolato (senza zucchero Lo) quotidiano, mi si ingrigisce l’animo
Io non posso mangiare cose insipide e senza “spessore”, ho un crollo verticale dell’umore. e siccome sono famosa per avere un umore alquanto ballerino, per essere un po’ lunatica e pazzerella ve la immaginate voi una lunatica, pazza e casinista triste? Sopportarmi diventa non difficile, IMPOSSIBILE..
Io non posso soffrire la voglia di mangiare qualcosa che metta   lietezza nel mio spirito, preferisco mangiare bene e soffrire un po’ di fame, quindi  POCO MA BUONO è la regola che ho deciso di seguire. Non so per quante ore o giorni ce la farò, io parto, poi staremo a vedere.
Dietro a questa filosopia ieri sera per cena avevo bisogno di riempirmi gli occhi e il cuore invece dello stomaco. C’era un povero e triste petto di tacchino, una rimanenza triste e solitaria, dovevo solo trasformarlo in qualcosa di carino come una caramella incartata……

Vi immaginate che la ricetta è semplicissima e veloce, ottima per una cena in famiglia ma anche con amici viste le dimensioni delle caramelle.
Gli ingredienti per 4 persone:
300 gr. di fesa ti tacchino da affettare fine fine
prosciutto cotto a fettine
50 gr. di ricotta di mucca
basilico fresco 
pomodori secchi
mostarda piccante
aceto balsamico
olio sale e pepe
Ho affettato il tacchino più fine che ho potuto e l’ho diviso in strisciette larghe 5 cm. e lunghe almeno il doppio. Ho cosparso la carne con la mostarda, ho messo una fettina di prosciutto, un po’ di ricotta, una foglia di basilico e una striscia di pomodo secco. Ho arrotolato il tutto e chiuso con uno stecchino (anche due all’occorrenza). Ho scaldato l’olio extra vergine d’oliva in una padella antiaderente e ho cotto le caramelle facendole rosolare a fuoco velece. Essendo piccoline in pochi minuti si cuoceranno, sfumatele con qualche goccia di aceto balsamico e siete pronti. 
Io ne ho mangiate 4 con una ciotola enorme di broccoli di cavolo cotti nel microonde e una bella insalata fresca….. che cosa si deve fare per lo specchio!
Che vi devo dire, meno male che domani è venerdì e le diete si sa, non si possono fare di sabato e di domenica……. 
Nooooooooo, scherzo, la dieta è dieta!!!

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Mangiare bene e la “stiacciaTa” con l’uva fiorentina

 

 
 
 
Schiacciata con l'uva
Ascoltate, se volete
 
Uno non può pensare bene,
amare bene, dormire bene,
se non ha mangiato bene.
Virginia Wolf

Avete mangiato o siete a stomaco vuoto?


Lo diceva anche Virginia Wolf che bisogna mangiare bene…. e lei era una donna intelligente e colta,
oltre che bella, e essere donna nel suo momento e per di più poeta non doveva essere facile.


E per mangiare bene io ho rischiato la vita ieri sera, a momenti mi perdevate!


Per tornare a casa io lascio la strada statale fra le colline toscane e scendo per una stradina-ina-ina di campagna, sterrata e cementata, con una pendenza assurda. Sono circa 800 mt. di pura delizia, a parte il fondo sconnesso e accidentato che non fa bene alle auto, passo in mezzo a un bosco, fra le vigne dei miei vicini, davanti a un maneggio di cavalli e poi, finalmente arrivo a casa e di regola trovo la Holly (la mia bambina con il pelo) che mi aspetta e mi si fionda addosso leccandomi tutta.


Ieri ho pensato che avrei potuto chiedere alla Cinzia, la vicina con la vigna, un paio di grappoli d’uva nera per fare la schiacciata. Dovete sapere che la Cinzia si danna l’anima con l’uva e i caprioli: i ragazzi hanno capito che l’uva è buona e gliela mangiano regolarmente tutta. Comunque, suono il campanello e aspetto. Niente. Suono ancora. Niente. Va bene, intanto li prendo e poi glielo dico, ho pensato.
Scendo in vigna (con i tacchi, tutto un programma!!!) e mi prendo 3 o 4 bei grappoli di uva. A un certo punto sento un urlo sovrumano:
“che ce l’hai messa te?”
 mi è preso un accidente, mi sono partiti i grappoli per il mondo e ho cacciato un urlo anch’io per non essere da meno….. me la vedo scendere che mi  guarda e ride  come una pazza per la paura che mi aveva fatto….
Ma porca zozza, mi ha fatto una paura da morire: io tutta presa a non affondare con i tacchi, scegliendo i grappoli più belli…. me la sono fatta sotto!!!!!


In compenso, per farsi perdonare mi ha offerto il caffè e ci siamo messe a sparlottare un po’. Sono venuta via con la promessa che gliene avrei portata un pezzo per assaggiare ….. non avevo altra scelta se non mettermi a fare la Stiacciaaa con l’uva, detto alla fiorentina!

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