Avete mangiato o siete a stomaco vuoto?
Lo diceva anche Virginia Wolf che bisogna mangiare bene…. e lei era una donna intelligente e colta,
oltre che bella, e essere donna nel suo momento e per di più poeta non doveva essere facile.
E per mangiare bene io ho rischiato la vita ieri sera, a momenti mi perdevate!
Per tornare a casa io lascio la strada statale fra le colline toscane e scendo per una stradina-ina-ina di campagna, sterrata e cementata, con una pendenza assurda. Sono circa 800 mt. di pura delizia, a parte il fondo sconnesso e accidentato che non fa bene alle auto, passo in mezzo a un bosco, fra le vigne dei miei vicini, davanti a un maneggio di cavalli e poi, finalmente arrivo a casa e di regola trovo la Holly (la mia bambina con il pelo) che mi aspetta e mi si fionda addosso leccandomi tutta.
Ieri ho pensato che avrei potuto chiedere alla Cinzia, la vicina con la vigna, un paio di grappoli d’uva nera per fare la schiacciata. Dovete sapere che la Cinzia si danna l’anima con l’uva e i caprioli: i ragazzi hanno capito che l’uva è buona e gliela mangiano regolarmente tutta. Comunque, suono il campanello e aspetto. Niente. Suono ancora. Niente. Va bene, intanto li prendo e poi glielo dico, ho pensato.
Scendo in vigna (con i tacchi, tutto un programma!!!) e mi prendo 3 o 4 bei grappoli di uva. A un certo punto sento un urlo sovrumano:
“che ce l’hai messa te?”
mi è preso un accidente, mi sono partiti i grappoli per il mondo e ho cacciato un urlo anch’io per non essere da meno….. me la vedo scendere che mi guarda e ride come una pazza per la paura che mi aveva fatto….
Ma porca zozza, mi ha fatto una paura da morire: io tutta presa a non affondare con i tacchi, scegliendo i grappoli più belli…. me la sono fatta sotto!!!!!
In compenso, per farsi perdonare mi ha offerto il caffè e ci siamo messe a sparlottare un po’. Sono venuta via con la promessa che gliene avrei portata un pezzo per assaggiare ….. non avevo altra scelta se non mettermi a fare la Stiacciaaa con l’uva, detto alla fiorentina!
La schiacciata con l’uva
Ingredienti e preparazione:
Ho setacciato 700 gr. di farina tipo 0 e l’ho impastata con acqua e una decina di gr. di lievito di birra.
Ho lavorato bene la pasta in modo che incorporasse tanta aria per lievitare bene, ho fatto una palla, ho inciso la superficie con un paio di tagli e l’ho lasciata a riposare in una ciotola di plastica dentro al forno con la luce accesa (forno spento, mi raccomando!) per un ora e mezzo circa.
La pasta era più che raddoppiata, l’ho stesa con le mani dentro la placca del forno su cui ho messo un foglio di carta da forno.
Ho steso la pasta con le mani e non con il mattarello, ci vuole un po’ più di fatica ma il risultato secondo me è migliore: si hanno delle consistenze diverse, si formano dei buchi dove si deposita tutto il succo dell’uva e lo zucchero che la rendono assolutamente irresistibile.
Mentre ho messo la pasta a lievitare ho pulito l’uva ( un paio di grappoloni) l’ho staccata dal raspo e l’ho lavata dentro un colino. L’ho fatta sgrondare un po’ dell’acqua e poi l’ho distesa in una teglia e cosparsa di zucchero di canna in maniera abbondante.
Ho schiacciato un po’ con le mani per fare uscire il succo da almeno metà dei chicchi.
La quantità di uva da usare è a vostro piacimento, io ce ne metto abbastanza.
Fate soffriggere un paio di cucchiai di olio con un rametto di rosmarino e poi toglietelo.
Prima di mettere l’uva, spennellate la pasta con l’olio aromatizzato e poi aggiungete l’uva pressandola un po’ in modo che penetri all’interno della pasta stessa.
Spolverate ancora di zucchero e infornate per una ventina di minuti a 180° gradi.
La cottura va un po’ controllata, a volte 20 minuti non bastano: voi controllate la costa, si deve colorare ma non bruciare.
La ricetta è originale fiorentina, mia nonna la faceva sempre a Settembre, lei a volte la faceva addirittura con l’uva biancha. Che profumo ragazzi, appena tolta dal forno e calda era una cosa superba, ho dovuto ricordarmi di portarte un pezzo alla Cinzia come promesso, ma è stata dura, davvero dura!
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21 commenti
Questa prima o poi la devo fare, sono reduce dal rally storico dell'Elba dove come dessert c'era sempre la "schiaccia briaa", non è la stessa cosa ma simile, ma non l'ho mai assaggiata. Questa tua ricetta però mi invoglia tantissimo…
Che meraviglia e che profumo… Che dici con un po' di rosmarino? Non conosco ramerino!!! 🙂
Cavolo pero' che la Cinzia e' tremenda, mi ti immagino tutta intacchettata per una strada non asfaltata e tutta disconnessa, tipica strada collinare-montanara 😀
I caprioli ci hanno visto davvero bene, mi unirei anch'io al branco e mangierei con loro tutta l'uva di Cinzia eh eh eh 😀
Ciaooo Sandrina, buonissima anche questa ricetta, sei bravissimaaaaaa!!
Io non sono scappata…almenoooo….invece ho avuto i bimbi e poi marmellate, conserve ecc. e chi più ne ha ne metta! Ma il problema è un'altro, nel mio blog ci stanno più poche ricette e quello che avevo attivato all'inizio avevo fatto dei pastrocchi, poi non essendo più capace di andare avanti l'ho annullato. Ora volevo riattiverlo anche perchè lì dovrei avere AdSense, ma da nonna autodidatta e imbranata non ci riesco e allora mi sono avvilita e ho lasciato un pò perdere! Come d'altronde per i contest! E poi voi eravate tutte in ferie! Cosa vuoi che ti dica, ci vuole pazienza….però che rabbia!
Ciao cara Sandrina buona serata e un bacioneeeeeeee
L'uva deve essere un tipo particolare o qualsiasi, credimi la tua stiacciata mi fa proprio gola!!Come al solito i tuoi racconti mi fanno morire dal ridere, sei troppo simpatica!!!!!Ciao.
L'uva deve essere quella da vino, noi la rubiamo in campagna ma adesso si trova anche al supermercato, chicchi piccoli e dolcissima…. un'incanto! baci!!!!
Bona la stiacciaa-a con l'uva, roba seria…solo per rudi contadini che vanno nella vigna…coi tacchi ahahahaah oh mattaaa :))
Pasquale, Roberta e Norma Maroe….. se qualcuno mi avesse ripreso mi metteva su Youtube, sai quante visualizzazioni!
Un bacio a tutti!
Oh, spettacolo…..sia la stiacciata, sia l'immagine di te intacchettata nella vigna! 🙂
Infatti Sandra, noi siamo sempre positivi, indovina perchè?
Che risate , i tuoi racconti sono troppo belli.
Immagino la scena
A presto
Cara Sandra,
leggere i tuoi racconti che diventano piano piano deliziose ricette è sempre un piacere. Questa meraviglia è stupenda già da vedere, figuriamoci da mangiare! Dev'essere una cosa da urlo! Peccato non averti come vicina di casa!
Pia, tesoro! Si è proprio un peccato non essere vicine di casa, mi piacerebbe un sacco grosso grosso! Ciao :O)
Mi intriga un sacco un lievitato dolce.. bella idea, sa di casa.. A presto!
Si, hai proprio ragione, sa di casa, sa di buono….:O)
come mi garba la stiacciata !!!
Attenzione: la sTiacciata è una cosa, la sChiacciata un altra… attenzione attenzione!
Che meraviglia,non lo ancora cucinata quest'anno!Bravissima come sempre!
Grazie cara!
Ora non mi far passar male, tu fai sembrare meravigliosi anche i barattoli dei pomodori pelati! Se ti viene più bella della mia non pubblicare il post!!!! Ciao Pat, a presto e buona festa di fine estate!
Tu mi leggi nel pensiero. Sono giorni che ho dei grappoli di uva piccola dolce e nera in frigo per farci la schiacciata alla Fiorentina, ma non avevo una ricetta degna di questo nome. Ti giuro che la faccio. Al più presto pure. Domenica ho la festa di fine Estate che tutti gli anni facciamo nel mio piccolo condominio e c.ca 30 famiglie preparano ognuno qualcosa per un mega buffet. Nessuno ha mai fatto la schiacciata, ma stavolta mi ci diverto davvero (aspettano i miei dolci come rapaci!).
Bella bella e saporita come piace a me…rusticona e sincera. Vedrai che ci faccio il post e te lo dedico. Ti abbraccio mia signora delle vigne!
Pat
Ma che bella non l'ho mai mangiata! Che avventura con quest'uva!!!!! Molto simpatico questo questo post!!!!!
Mariangela: non esiste, la devi fare e mangiare subitissimamente, è una delizia!