si, questo post è vietato ai minori di 14 anni per l’alto contenuto di parole non troppo eleganti che conterrà.
perchè in realtà sono un po’ inca@@ata, un po’ delusa, un po’ tradita, un po’ disgustata.
perchè per due giorni sono rimasta fuori da facebook e quando rientro trovo un fiume in piena di ca@@ate, insulti, pettegolezzi, cattiverie.
soprattutto odio gratuito elargito a piene mani, buttato in faccia al mondo insieme a una stizzosa ostilità e una invidia da far paura.
ma secondo voi ma perchè la gente deve sempre essere così stron@a con il prossimo?
sputano sentenze senza conoscere gli accusati, prendono per il cu@o, come se loro fossero gli unici a saperlo fare, parlano di ironia come se solo loro fossero portatori sani di auto-ironia.
chi ha seguito la diatriba sa di cosa parlo.
a me personalmente facebook non è mai piaciuto, ci sono entrata due anni fa per necessità: mia figlia 16enne era al campeggio da sola con le amiche e io di nascosto, senza dir nulla a nessuno, controllavo i suoi accessi per avere segni di vita.
ma ripeto, non mi piace.
mio malgrado, pur cercando di non pestare i piedi a nessuno, mi sono ritrovata a farmi sputare addosso tanta di quella mer@a che la metà sarebbe bastata. d’altra parte erano persone irreprensibili: col ca@@o, erano emeriti stron@i e pure boriosi che davano sapore al sale e si definivano persone di sani principi.
sono su facebook e ci resterò perchè ho un bel gruppo, le bloggalline, ho panissimo, ho tante amiche vere, reali, vive e non fasulle ma che fatica! che fatica assurda restare in un tale letamaio di persone. e se i miei post vi risultano insulsi, privi di attrattiva non mi leggete e cancellatemi pure dalle vostre amicizie, credo che riuscirò a sopravvivere comunque.
delusa? si tanto.
tradita? si, altrettanto, ho visto dei like a dei post che mi hanno fatto sentire tradita.
disgustata? si, da quanto possano essere maligne e cattive le persone.
e tutte le volte il mio carattere mi frega, io sono tenera, io non vedo la cattiveria negli altri perchè nel mio modo di essere non esiste. io non ho invidia per chi è più bravo di me, cerco di imparare, di capire. io non voglio salire pesticciando gli altri, non mi piace, non mi è mai piaciuto.
non mi piace essere presa in giro, per quello non prendo in giro gli altri per principio, e cerco di non disturbare nessuno.
PERO’.
però c’è un limite alla sopportazione.
ultima e forse più importante di tutte: ma vi pare che nella vita ce ne siano pochi di problemi veri e reali? ce li dobbiamo anche inventare? bah…!
scremiamo, scremiamo gli amici, lasciamo quelli veri, quelli intimi quelli “normali” e non le serpi, quelle che devi star attenta a come metti le virgole perchè se si offendono ti fanno vedere i sorci verdi.
e con questo #solocosebelle da qui in avanti, alla faccia di facebook!
ancora una ricetta vegetariana (oddio, ricetta è una parola grossa), volendo vegan ma anche no. volendo senza lattosio, senza uovo, senza glutine di conseguenza
mi sono imbattuta in questa ricetta sul web la scorsa settimana, quando avevo un avanzo di carne bollita da riutilizzare e volendo preparare un “pesce finto” (non ridete delle foto, è uno dei primi post del blog, potrei anche cancellarli tanto sono brutti!): volevo però alleggerire la maionese almeno dal colesterolo dell’uovo. non riesco a ritrovarla adesso, la vorrei linkare ma proprio non riesco a ritrovarla. ringrazio di cuore comunque il signore che l’ha postata in rete anche se non mi ricordo…
la preparazione è semplicissima, quasi imbarazzante e, cosa non da poco: NON IMPAZZISCE MAI!!!
e si che io sono strana con le maionesi, su tre volte 1 la sforo sempre, pur seguendo alla lettera la ricetta della mia amica Cristina che dice non la sbaglia mai….
comunque, questa è veramente veloce, pratica e anche buona
50 ml di latte
si puo’ usare sia il latte vaccino che il latte di soia:
il risultato è quasi identico
125 ml di olio:
io ho usato 100 ml di olio
di semi di girasole spremuto a freddo e 25
ml di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino di succo di limone o di aceto di mele
facoltativi:
semi di senape pestati – 1 cucchiaino
o 1 cucchiaino di salsa di senape
curcuma – 1/2 cucchiaino – per colorare
mettete tutti gli ingredienti nella tazza del
frullatore ad immersione e frullate:
15/20 secondi saranno sufficienti per
una bella salsa profumata e
colorata
che la lietezza sia con noi
Clarissa Pinkola Estes, una parte della lettera
Spingete lo sguardo oltre la vostra prua: vedrete milioni di barche, di anime coraggiose, che navigano con voi. E se le plance tremano a ogni onda in questa tempesta, vi assicuro che prua, timone e albero maestro vengono da una foresta più grande di voi. Legname forte, durevole, fatto per resistere ai venti, alle correnti, per tenere salda la rotta, avanti tutta, nonostante tutto. Sempre, nei tempi bui, si tende a arrovellarsi su quello che non va, quello che resta ancora da riparare. Non dateci tutta la vostra attenzione. Si tende, allo stesso tempo, ad accasciarsi al pensiero di ciò che è al di la della propria portata, a tutto ciò che non si può fare. Non dateci troppo peso. E’ come sprecare il vento senza stendere le vele. C’è bisogno di noi, sappiamo solo questo. Incontriamo resistenza, ma incontriamo anche coscienze più grandi di noi che ci danno il benvenuto, ci amano, ci guidano e le riconosciamo, al primo sguardo. Non hai detto che ci credevi? Non hai detto che avresti prestato ascolto a qualcosa di più grande di te? Non hai chiesto una guida? Non ricordi che essere guidati significa accettare un destino al di fuori di noi stessi? Non sta a noi riparare il mondo, tutto di un colpo. Ma sta a noi allungarci a riparare quel pezzetto di mondo che riusciamo a raggiungere. Ogni cosa piccola, determinata e calma che può fare una coscienza per aiutarne un’altra, per sostenere un piccolo pezzo di questo povero mondo sofferente, aiuta immensamente. Non possiamo sapere quale azione, fatta da chi, realizzerà la massa critica che cambierà la rotta, determinando un cambiamento durevole. Perché il cambiamento sia profondo è necessario accumulare azioni su azioni, aggiungere, aggiungere ancora, perseverare. Sappiamo che non è necessario l’aiuto di ogni singolo essere umano sulla Terra per portare pace e giustizia. Basta un gruppo piccolo, determinato, che non si arrenda alla prima, alla seconda, né alla centesima tempesta.