non è ancora finito di passare Nerone, anticiclone africano per l’appunto, e quindi ancora non si puo’ accendere il forno e io soffro assai.
queste brioche, che da noi a Firenze chiamiamo “parigine” le ho fatte nell’intervallo fra Caronte e Nerone, quando la pioggia ha mitigato l’afa infernale.
la ricetta è migliorabile ma come prima prova mi posso ritenere soddisfatta.
solo 20 minuti di cottura + il tempo di riscaldamento: diventa accettabile anche accendere il forno.
sono tornata dalle ferie, tornata?, non sono andata da nessuna parte, sono rimasta a casa. comunque, sono rientrata a lavorare e devo dire che i 15 giorni di dolce far niente, letteralmente, mi hanno giovato. che forse ero stanca morta e non capivo?
ho gozzovigliato fra passeggiatine mattutine e notturne, letture notturne, dormite fino a mezzogiorno, pranzi alle 15.00 e cene a orari siciliani. una vera manna dal cielo vivere senza orari e senza orologio, senza il tempo ma con lo scorrere del tempo, senza obblighi ma solo con “faccio quello che mi sento di fare”.
e appunto fra un anticiclone e l’altro ho fatto queste “parigine”, queste brioche alla crema.
da noi, a Firenze, questa tipologia di pasta da colazione che trovate al bar si chiama “parigina” : è fatta con la pasta brioche francese e farcita con la crema pasticcera aromatizzata al limone, proprio come quelle delle foto.
la musica per l’impasto