Pomodori verdi fritti alla fermata del treno…. e fare la spesa con lentezza

Etta James, At Last

 

Si, pomodori verdi fritti non alla fermata del treno come il film,  ma a casa mia e con l’uva bianca da vino, quella dolce, ma così dolce che a momenti non ce la facevo a farmela avanzare per fare i pomodori….
Sempre quella rubata dalla Cinzia, sempre quella rubata con i tacchi a spillo fra le vigne…. mi fa piacere che ve la siate goduta la storia di ieri, vi siete divertiti alle mie spalle, dite la verità!
Comunque la giornata è stata fruttuosa. Mi ricordavo qualcosa con l’uva bianca, una vecchia ricetta che mia nonna amava fare spesso ma non riuscivo a afferrare il particolare. Ho chiesto aiuto alla Mara, la mia Mammmma, e abbiamo cercato sul vecchio quaderno di ricette, quello in essere e tramandato dalla mia bisnonna in poi… quaderno del 1960 c.ca con orecchie girate, ditate di unto e burro, macchie di zucchero e marmellata…. uno di quelli veri insomma!
Abbiamo trovato questa, questa ricetta di una semplicità estrema ma di una delicatezza e bontà uniche.
Speciale, come avrebbe detto mia nonna.
Ma vi volevo anche parlare del nostro andar di corsa, sempre.
Da quando sono stata in ferie ho preso a fare le cose con lentezza, a pensare a quello che si fa mentre si fa onde evitare di scordarsi di averlo fatto, ho cominciato a cercare di rallentare un po’ il ritmo e ci si fa, ci si puo’ fare con risultati straordinari. Ho cominciato anche a fare la spesa con lentezza.
In ferie uno si ritrova con un po’ di tempo in più e quindi si può permettere il lusso di spenderne un po’ come più gli piace. Io ho cominciato ad andare sempre più spesso a diversificare gli acquisti: la frutta dalla cooperativa appena fuori paese con prodotti freschi a km 0 e ho comprato degli ottimi ortaggi che le celle frigorifere non le hanno viste neanche da lontano.  Ho comprato i formaggi al caseificio che trovo per strada andando al lavoro, la farina al molino in campagna, il sale e alcuni prodotti bio nella bottega verde del paese, il pollame dal contadino…. Sto cercando di mantenere questa abitudine, sana, fra l’altro anche se un po’ meno economica.

Ci vuole un po’ più di tempo e pazienza ma ho riscoperto il gusto del cercare, dello scegliere, del lasciarsi tentare … vuoi mettere con l’andare al supermercato con il carrello e la lista in mano?
Adesso vado alla Coop e mi metto a girare fra gli scaffali, leggo le etichette, confronto, controllo.
Tremor tartaro o lievito chimico? La scelta viene da se, tremor tartaro!
Leggo tutto soffermandomi con attenzione sugli ingredienti e la provenienza: ho idea che se continuo mi prenderanno per grulla!
Però, però bisogna prendersi un po’ di tempo e riscoprire le cose fatte con lentezza, danno più soddisfazione. Sempre di corsa ci si perde il particolare della vita e il particolare spesso fa la differenza.
Senza andar di corsa si trovano persone, si scambiano opinioni, si imparano cose nuove.
Forse, semplicemente, ho bisogno di andar lenta perchè mi sono stancata di correre come una trottola per non ricordarmi poi, la sera, quello che ho fatto durante il giorno tanto ero di corsa!

E così, sperando che la nuova filosia regga l’urto della vita moderna e non mi trascini di nuovo nella folle corsa, mi godo la mia “lentezza” anche in cucina e non sono più quella pazza furiosa che cucina, stende la lavatrice, fa partire la lavastoviglie, pulisce il pavimento mentre cucina (il pavimento per adesso non si è lamentato). Adesso cucino. Mi metto tranquilla e lascio perdere il resto, resta valido l’uso della musica di sottofondo e di un buon calice di vino magari bianco per maggior soddisfazione…. io ve la metto sempre la musica all’inizio del post, ma voi l’ascoltate mai?
La musica è una grande guaritrice, ricordatelo, rimette in pace con il mondo ascoltare qualche nota….

La ricetta, di una semplicità vergognosa.

2 pomodori insalatari semimaturi
farina tipo 0
uva bianca da vino 
(non adatela a rubare con i tacchi a spillo)
olio extra vergine di oliva
sale e pepe
 
 
Tagliate i pomodori a fette alte mezzo cm, infarinateli da entrambi i lati e friggeteli nell’olio caldo. 
Quando volterete il pomodoro aggiungete una bella manciata di uva spremendola leggermente con le mani in modo che un po’ di succo esca e vada sopra i pomodori. Salate e lasciate cuocere per qualche minuto. 
Aggiungete una macinata di pepe e il gioco è fatto, avete un contorno semplice ed efficace.
Controindicazione: ci vuole il pane fresco e di quello buono!
 
 

Colgo l’occasione per ringraziare Ely del blog  Le joile coin.. che mi ha conferito questo premio…. ringrazio di cuore e giro a tutti i miei amici ed amiche di blog…

Buona vita ragazzi!

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25 commenti

  1. Ora sono con cell quindi non posso ascoltare la musica, ma mo' rilassa e quando cucino e' un'ottima compagnia!

    E poi una cosa, non si chiama Tremor Tartaro ma Cremor Tartaro 😀 oddio ecco ora sembro una bacchettona rompi palle, solo che quando ho letto 'Tremor' sono scoppiata a ridere XD !!!!

    Io non ho mai assaggiato i pomodori verdi, ma su vede comunque come le nonne sappiamo realizzare ricette di una semplicità disarmante ma di una squisitezza unica!
    W l'uva della Cinzia e i tuoi tacchi a spillo 😉

    1. Il trucco è di non andare a fare la spesa affamate altrimenti compri tutto il mondo. Se vai con lentezza invece pensi, e mentre pensi decidi se ti serve nell'immediato e se puoi rimandare l'acquisto…. mi piace comunque il fare con calma e leggermi tutte le etichette…. a volte si rimane sorpresi di tutte le nefandezze che mettono nelle cose più semplici per conservarle …… grazie della graditissima visita Lucy! alla prossima

  2. La musica io non la sento, da dove si inserisce? Mi piace la tua nuova filosofia di vita, ti permettere di assaporare meglio quello che la vita ti offre. I pomodori verdi fritti,saranno semplici da fare, ma sono comunque buonissimi. Ciao.

    1. Giovanna, primo rigo del post, link in verde sopra la foto, di solito li metto in tutte le ricette. E' un semplice collegamento a Youtube …. ascolta…. fa bene al cuore la musica! :O)

  3. Grazie per la musica, per la tua ricetta speciale e per questo post che mi ha fatto fermare un momento a riflettere. Quanto è bello poter assaporare con lentezza dei bei momenti, curare i dettagli, scegliere le cose più belle e buone per noi e per chi si ama. Buona vita anche a te cara!

    1. Uno psicologo diceva a una mia cara amica: non prenderti solo 20 giorni di ferie l'anno, prenditi un'ora al giorno di ferie solo per te!

  4. magari! un po' di lentezza mi ci vorrebbe proprio! anche io alla sera faccio un resconto perchè me ne dimentico durante il giorno! se ti dico quello che devo fare da qui a stasera ti metti le mani nei capelli! per nn parlare di come sia cominciata la giornata.. va beh.. il quaderno della bis! voglio vederlo! un vero tesoro! la ricetta è particolare, mai fritto i pomodori.. chissà che sapore avraqnno con l'uva! bisognerebbe solo provare! ciao carissima!

    1. Farò le foto alle pagine unte e bisunte del quaderno e poi lo posto come cimelio di famiglia! Devi provare: l'acidità del pomodoro si fonde perfettaemente con il dolce dell'uva…. una delizia!

  5. Che bel post, mi ci ritrovo in pieno! Io ho da tempo bandito dalla mia tavola alcuni prodotti della grande distribuzione, da quando ho scoperto sotto al mio ufficio il mercato di Campagna Amica sono una persona felice e decisamente meglio alimentata! Frutta e verdura di stagione a km zero, formaggio fatto con latte crudo e cotto ancora nel pentolone, carne talmente buona da avermi alla fine indotto ad amare la Chianina….ti auguro che questa bellissima slow philosophy non ti passi mai più! 🙂

    1. Per me è un po' più elaborato ma per adesso resisto volentieri! Non nego che comunque quando arrivo alla sera sono comunque stanca ma forse un po' più serrena! Ciao Roberta!

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