Panbrioche filante

Panbrioche filante

non lo so se è francese, il panbioche filante, lo chiamano anche così ma non lo so se è francese. nel senso che, non lo so se la ricetta è francese o triestina, non lo spaccio quindi per francese, lo spaccio semplicemente per quello che è: bono da morire……

è andata così: torno a casa dal lavoro scoglionata come una quercia che ha perso tutte le foglie alle tre del pomeriggio e svengo sul divano.

si, perchè io non mi siedo sul divano, o non mi butto sul divano, io sul divano ci svengo perchè è automatico che come mi appoggio, qualsiasi ora sia, io mi ci secco, mi ci piomdo, mi ci addormento, ci svengo, appunto, svengo sul divano. è riprovato che io più di dieci minuti completamente sveglia sul divano non ci resisto.

dicevamo, torno a casa alle 3 di pomeriggio e svengo sul divano, con l’intenzione di svenire. ultimamente Morfeo mi alletta molto per le pennichelle pomeridiane. fosse per me dormirei dalle 9 alle 11 di sera e poi mi riaddormenterei alle 6 del mattino per poi bighellonare ovunque per casa fra la via della cucina e quella della camera.

dicevamo, e 3, svengo sul divano con l’idea di lasciarmi vincere e invece non svengo. mi prende l’inquietudine, la smania e ferma non ci sto. metto un po’ di musica di sottofondo e decido che, per iniziare, rinfrescherò il Ragazzo, il lievito in coltura liquida, il lievito madre, lui. apro il frigo ed estraggo rocambolescamente il vasetto del ragazzo da dietro ad altri millemila vasetti e lo apro per lasciar acclimatare. nel mentre, o non mi casca l’occhio sul lievito di birra? maledizione, stai a vedere che è scaduto….. mi incazzo quando faccio queste cose, non si spreca il cibo, in nessuna maniera. l

leggo la scadenza sull’etichetta: domani, scade domani, il primo giorno di primavera, il 20 Marzo 2024. si, perchè quest’anno l’equinozio di Primavera era il 20 di Marzo e non il 21 Marzo e fra qualche giorno, il 25, fa anche la luna piena, la microluna, la luna del verme, che è quella che tutti gli anni determina la data della Pasqua cristiana, (il variare della data è legato al calendario lunare e fu il Concilio di Nicea nel 325 d. C. a fissare che fosse celebrata nella prima domenica dopo il primo plenilunio che segue l’equinozio di primavera.) insomma, bisogna farci qualcosa con questo lievito.

la ricetta mi rimbomba nella mente da un po’ ma mi sono sempre lasciata vincere dalla pigrizia. prendo la palla al balzo e mi impongo di farlo: il panbrioche filante.

quindi, non lo so se la ricetta è francese ma, ripeto, per essere bono è bono e fila pure.

comincio, con sommo sacrificio a leggere gli ingredienti, a pesarli, a sistemarli. e poi mi viene la brillante idea: faccio i video della ricetta, c’è una luce bellissima, bisogna sfruttare la dolcezza di questa luce.

ora, voi mi capite bene, tra l’essere svenuta sul divano e fare una VIDEORICETTA la strada non è breve ma è anche in salita e tutta piena di curve. ma è risaputo che io sono io e che quando mi prendono i sacri fumi dell’impasto entro in trans agonistica e non mi ferma nessuno.

allestisco il set, metto tutti gli ingredienti, apro il cavalletto, metto la scheda nella Sony e l’appiccito sopra in postazione ottimale per luce, riflessi e quant’altro.

per farvela breve, per finire la videoricetta mi sono alzata la mattina dopo alle 6……

si, lo so, non è normale ma ormai non me lo chiedo nemmeno più, mi assecondo con dolcezza, come fossi una bambina che ha bisogno di essere assecondata da qualcuno che le vuole bene e, quindi, mi lascio fare con pazienza.

non mi brontolo più perchè mi stanco come un maratoneta e mi ci vogliono tre giorni per riprendermi, quando mi viene voglia di farlo lo faccio e basta, niente sensi di colpa, anzi cerco di essere felice e di godermi ogni attimo. il risultato non è determinante, se sono venuti male, i video, non importa, mi è piaciuto la “meditazione” che ho fatto per filmarli. comunque.

comunque, i video li sto guardando adesso e vediamo se ce la faccio ad uscirne 30 secondi decenti, ve lo farò sapere. le foto sono pronte, mi manca la ricetta ma provvederò.

Musica consigliata per l’impasto

Talking Heads, Road to Nowhere

Panbrioche filante
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Pane al basmati in padella

Chiamami ancora amore, Roberto Vecchioni

𝐼 𝑝𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑐𝑐𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑛𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑎𝑙 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑓𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜. 𝐼 𝑝𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑐𝑐𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑛𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑙’𝑎𝑛𝑖𝑚𝑎.
𝐴𝑛𝑛𝑎 𝑀𝑎𝑔𝑛𝑎𝑖

siamo veramente dei codardi.
e dei poveracci, si, noi, gli italiani, siamo veramente dei codardi e dei poveracci.

si, noi, gli esseri umani, l’homo sapiens, l’uomo sapiente, come ci piace chiamarci, siamo proprio dei codardi e dei poveracci.

siamo così codardi che stiamo tornando indietro, in questo periodo io ritrovo molte similitudini con il famoso ventennio del XX secolo.

sembra il ripetersi della storia, quella storia che ci hanno insegnato a temere e che non ha fatto bene a questo pianeta e a tutte le specie viventi, quella che ha ucciso, oltre agli uomini e donne di eserciti e di resistenze, oltre 6 milioni di ebrei o di dissidenti.
𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒍 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒐 𝒉𝒂 𝒑𝒓𝒐𝒎𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒅𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒓𝒊𝒑𝒆𝒕𝒆𝒓𝒆 𝒎𝒂𝒊.

quella che limita la libertà in ogni maniera, quella che limita il pensiero libero, quella che si chiama dittatura o totalitarismo, in Italia si chiamava fascismo ed è per quello, per non ripetere quell’errore terribile che è scritto nella nostra costituzione: L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA ANTIFASCISTA.
in Italia esiste un reato, quello di apologia al fascismo …..

ma tranquilli…..non puo’ succedere di nuovo a noi, no no no….

facendo l’elenco, invece, di quello che sta succedendo negli ultimi tempi in Italia si evince che

  • la censura e la limitazione della libertà di parola e di stampa è già in atto, addirittura anche i testi delle canzoni saranno revisionati e corretti – FATTO
  • disinformazione e propaganda in atto su tutti i canali in chiaro della RAI e di tutta l’informazione statale – FATTO
  • l’odio per tutte le diversità, qualunque esse siano, fisiche o mentali, di conseguenza l’incitamento all’odio razziale – FATTO
  • la discriminazione di genere (ricordate il deve tornare cool per le 18enni fare figli?), sei una donna, non conti un cazzo, sei un gay?, non conti un cazzo, sei straniero?, non conti un cazzo – FATTO
  • rimettere in discussione la 184 (la legge sul diritto all’aborto) … mi viene la pelle d’oca quando leggo che i francesi hanno introdotto nella costituzione il “DIRITTO ALL’ABORTO” e noi assumiamo obiettori di coscienza negli ospedali per scoraggiare le donne all’interruzione della gravidanza – FATTO
  • sdoganare il pensiero ottuso e bigotto su tutto ciò che non è in linea con il pensiero del governo – FATTO
  • manganellare cortei di studenti che chiedono il cessate il fuoco sul genocidio del popolo palestinese perpetrato dal popolo di Israele (quelli che hanno vissuto la shoah e lo sterminio nazista di 6 milioni di ebrei) – FATTO

ne potremmo aggiungere ancora molti di questi punti purtroppo.

quindi, siamo sulla buona strada con la repressione fisica, con la censura delle parole e del pensiero, gli scioperi saranno precettati e saranno messi fuorilegge, qualsiasi diversità sarà separata dalle cose “normali”, vedi la bella pensata di fare classi separate per gli studenti stranieri, e a breve cambierà anche la divisa della polizia, si passerà dal blu navy a un magnigico nero che è più elegante e che, da che mondo è mondo, il nero sfina!

se non fosse pericoloso, deprimente e di deriva fascista mi scapperebbe da ridere di tutte le minchiate che ci propagandano per farle passare per vere.

io dico che c’è di che preoccuparsi comunque.

passiamo alla ricetta che forse è meglio….

Pane al basmati in padella
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Pane viola decorato

Pane viola decorato

Pane viola decorato = pane con patate viola e il centrino della nonna Giulia

ho un’amica che fa tipografia, fa agende bellissime, con copertine bellissime e pagine altrettanto, si chiama Elena

ne ho una sua rossa con un inserto colorato, perchè a ME MI piace la carta, in tutti i modi: quella spiegazzata, quella di cotone, quella normale, quella antica, quella di lino. la carta mi piace, ci scarabocchio dentro i miei pensieri con la penna, con il lapis, con gli acquerelli, con i colori.

e comunque, stamani mi sono messa in borsa l’agenda perchè avevo bisogno di averla a portata di mano per fermare le idee.

ho alzato la borsa e mi è crollato il braccio…. ci ho guardato dentro, praticamente la borsa di Mary Poppins, non mi stupirei se infilando una mano potessi tirar fuori un paralume o una macchina fotografica o un set di colori completo.

oltre a tutto il resto.

ci sono dentro un’infintà di piccole cose, di oggetti importanti che, naturalmente, tutti insieme fanno si che la mia borsa sia sempre un “mattone”, ovvero pesi uno sproposito e portarsela dietro diventa “faticoso”.

ma come rinunciare a un paio di pietre dure per protezione, o un pendolino che non si sa mai, il mazzo dei miei tarocchi degli alberi (quelli disegnati da me). vuoi non portarti dietro un fard e un copriocchiaie? o un rossetto, il rossetto non vuoi portartelo dietro?… non si sa mai, un rossetto fa sempre comodo. e poi dentifricio e spazzolino, foulard, fazzolettini di carta, un paio di portafogli pieni di scontrini, tesserine, spiccioli in lire e pochi contanti ma pesanti come piombo. e poi le penne, un astuccio intero con lapis, penne, matite colorate. e poi le bustine per contenere il tutto perchè altrimenti nelle mie borse (enormi) non ritrovo niente. e poi gli elastici, i guanti, le pinze per i capelli, un cappellino che non si sa mai, il telefono e un caricabatterie, a volte anche il Mac e gli immancabili hard disk esterni che non possono essere lasciati a casa, mi servissero….

non vi dico quando devo cercare le chiavi che immancabilmente non butto in una bustina ma le lancio nella borsa così, con nonchalance, che poi dopo tanto bestemmio in austroungarico perchè mentre ho le borse della spesa appese non le trovo mai…

però, però l’agenda ci vuole, è pesante ma è il peso della fantasia, il peso della libertà di pensieri.

avete mai provato a rileggere una di quelle vecchie? un mondo, c’è un mondo dentro, un mondo passato che non ritornerà mai più ma che ognuno di noi, utilizzatori di agende, non potrà mai perdere, è scritto e disegnato nero su bianco.

quindi, se non ce l’hai te la devi procurare un’agenda e infilarla in borsa perchè tanto nelle nostre borse c’è posto per tutto.

musica per l’impasto

Meute, Anti Loudness

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