Pane viola decorato = pane con patate viola e il centrino della nonna Giulia
ho un’amica che fa tipografia, fa agende bellissime, con copertine bellissime e pagine altrettanto, si chiama Elena
ne ho una sua rossa con un inserto colorato, perchè a ME MI piace la carta, in tutti i modi: quella spiegazzata, quella di cotone, quella normale, quella antica, quella di lino. la carta mi piace, ci scarabocchio dentro i miei pensieri con la penna, con il lapis, con gli acquerelli, con i colori.
e comunque, stamani mi sono messa in borsa l’agenda perchè avevo bisogno di averla a portata di mano per fermare le idee.
ho alzato la borsa e mi è crollato il braccio…. ci ho guardato dentro, praticamente la borsa di Mary Poppins, non mi stupirei se infilando una mano potessi tirar fuori un paralume o una macchina fotografica o un set di colori completo.
oltre a tutto il resto.
ci sono dentro un’infintà di piccole cose, di oggetti importanti che, naturalmente, tutti insieme fanno si che la mia borsa sia sempre un “mattone”, ovvero pesi uno sproposito e portarsela dietro diventa “faticoso”.
ma come rinunciare a un paio di pietre dure per protezione, o un pendolino che non si sa mai, il mazzo dei miei tarocchi degli alberi (quelli disegnati da me). vuoi non portarti dietro un fard e un copriocchiaie? o un rossetto, il rossetto non vuoi portartelo dietro?… non si sa mai, un rossetto fa sempre comodo. e poi dentifricio e spazzolino, foulard, fazzolettini di carta, un paio di portafogli pieni di scontrini, tesserine, spiccioli in lire e pochi contanti ma pesanti come piombo. e poi le penne, un astuccio intero con lapis, penne, matite colorate. e poi le bustine per contenere il tutto perchè altrimenti nelle mie borse (enormi) non ritrovo niente. e poi gli elastici, i guanti, le pinze per i capelli, un cappellino che non si sa mai, il telefono e un caricabatterie, a volte anche il Mac e gli immancabili hard disk esterni che non possono essere lasciati a casa, mi servissero….
non vi dico quando devo cercare le chiavi che immancabilmente non butto in una bustina ma le lancio nella borsa così, con nonchalance, che poi dopo tanto bestemmio in austroungarico perchè mentre ho le borse della spesa appese non le trovo mai…
però, però l’agenda ci vuole, è pesante ma è il peso della fantasia, il peso della libertà di pensieri.
avete mai provato a rileggere una di quelle vecchie? un mondo, c’è un mondo dentro, un mondo passato che non ritornerà mai più ma che ognuno di noi, utilizzatori di agende, non potrà mai perdere, è scritto e disegnato nero su bianco.
quindi, se non ce l’hai te la devi procurare un’agenda e infilarla in borsa perchè tanto nelle nostre borse c’è posto per tutto.
musica per l’impasto