ovvero il ciambellone della Mara
In the morning, The Coral
musica consigliata per l’impasto
una Domenica esosa, con poca luce, di quelle che vanno e vengono, il sole che fa capolino fra le nuvole.
dato che siamo in zona rossa e non si puo’ uscire (chissà come ricorderemo questo periodo fra qualche anno) mi sono messa a cercare un canovaccio ricamato che ricordavo essere stato in casa da sempre e che mi sarebbe stato utile per le fotografie. cercare nelle scatole “dimenticate” è come scavare nel cuore: si trovano ricordi, pezzettini di te che appartengono a un’altra era, foto scolorite, sorrisi con gli occhi, affetti antichi.
ed è così che rovistando in una vecchia cassapanca piena di ricordi ho visto spuntare un rotolo di carte, ingiallite e sbertucciate, avvolte da un nastro rosso di raso con un bel fiocco.
curiosa lo sono per natura figurarsi se non guardavo cosa erano quei foglietti arrotolati e consumati dal tempo.
e mentre li srotolavo mi si stringeva il cuore e mi si riempivano gli occhi di nostalgia.
ricette, ricette scritte a mano, macchiate di farina e di burro, quasi profumavano ancora di zucchero a velo. le ricette di mia mamma.
fra quei fogli, fra tante ricette quasi tutte di dolci, ho trovato sei ricette diverse di ciambellone, il semplice e normale ciambellone della mamma, sei ricette diverse ma simili, quella con lo yougurt o quella con il latte o quella senza burro…..
la prendevamo sempre in giro io e mio fratello, la Mara, perchè, nonostante disseminasse ricette scritte su supporti di fortuna, non le seguiva mai, usava quello che trovava in frigorifero e non pesava mai niente e di conseguenza il ciambellone non era mai lo stesso.
li chiamavamo i “bancali” perchè erano buoni, profumatissimi e saporiti ma non proprio soffici ecco.
la mattina a colazione però, intuffati nel latte erano meravigliosi.
e come era bello quando alzavo il telefono e sentivo la sua voce divertita che mi strillava:
Sandra, ho fatto un bancale, vieni a prenderne un pezzo!”