Straccetti di tacchino fritti light e i ritratti sconosciuti

per la gioia delle orecchie  e dell’anima
(Cole Porter)
per gli occhietti….
Ieri sera, distesa nel mio letto, cercando di mettere in fila i pensieri prima di svenire addormentata  pensavo.
Ogni tanto penso. Forse troppo spesso.
Pensavo a come potevano essere le persone che conosco solo virtualmente, quelle che conosco per blog, quelle di cui non ho mai visto la faccia.
Anch’io non ho inserito foto nel mio profilo, forse per pudore o forse per lasciare alla fantasia degli altri immaginarmi. Per esempio, io l’Amanda-dottora dei bambini, l’Amanda che scrive cose che potrei aver scritto io tanto le sento, l’Amanda che si inca@@a per come vanno le cose, quella Amanda io me la immagino una donna  alta almeno un metro e settanta, secca (secca, come dicono le invidiose donne rotonde toscane quando parlano di una magra), capelli scuri e occhi ballerini, una di quelle donne che quando ridono te ne accorgi prima dagli occhi e poi dalla bocca, di quelle donne che la passione non riescono a tenerla imprigionata sotto la carne, gli esce, gli scappa la passione, la trasmettono ad ogni movimento. E la Lo, la gallina dalle uova d’oro? Io me la immagino non tanto alta, magrina e allegra, una molla con i capelli quasi mogano e ricciuti, vestita di arancione e brillante come una stella cometa. E vedo il brillio dei suoi occhi o la luce malinconica  quando pensa troppo come me e cade in nostalgiche emozioni… e altre che adesso non mi vengono in mente ma a cui prossimamente farò il ritratto, vi racconterò un pezzo della mia fantasia.
E io come sono? Come mi immaginate?
Come dice il Leopardi, riferendosi al sabato di attesa della festa “Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia”, così io mi immagino ognuna di voi e fantastico su quello che potreste fare. Vi vedo nei vostri giorni normali alle prese con cibi e pietanze, con foto da fare e con post da scrivere e mi piace da morire inventarmi le vostre facce e i vostri gesti. Che volete fare, penso sempre, penso troppo, a volte mi devo distrarre dal mio pensare con cose piacevoli e voi lo siete, per me. 

Straccetti di coscia di tacchino fritti 

ingredienti: 
1 coscia di tacchino
pan grattato 
olio si semi di girasole 
 niente uova!!!
Disossate la coscia di tacchino, togliete la pelle e tagliatela a straccetti della misura che preferite.
Passate gli straccetti nel pan grattato e friggeteli in abbondante olio di semi di girasole. Fatele cuocere per qualche minuto, toglietele dalla padella e appoggiatela su una carta assorbente. 
Impiattate con delle foglie di insalata o altre verdure fresche  a piacere. 

….Giorno e notte tu sei l’unica
solo tu al chiaro di luna e sotto il sole
non importa se mi sei vicina o se sei lontana
dove ti trovi
penso a te
giorno e notte, giorno e notte….

buona vita!

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la più bella del mondo e i biscotti con l’ingrediente segreto

Ci sono cose o persone che riescono sempre a commuovere. 
Io rimango sempre meravigliosamente stupida e commossa quando ascolto Benigni, si il toscanaccio, Robertino Benigni.-
Non ditemi che non avete visto ieri sera “La più bella del mondo” su Rai uno, programmi come quello valgono l’intero canone di un anno. Che i nostri padri costituenti erano enormi me lo ricordavo, ma così, decantata come se fosse un’opera, come se fosse una commedia di immane grandezza da un uomo così meravigliosamente sagace ed intelligente  come Roberto Benigni: beh, meravigliosa. 
Raccontata da lui emoziona, commuove. Ci si rammenta  come mai quando si vede un tricolore che sventola ci prende quel non so che al cuore, ci si rammenta che siamo un “popolo” sovrano.
Dove erano i nostri politici eletti con questa meravigliosa legge elettorale che chiamano “porcellum” ieri sera? Loro la dovrebbero conoscere a memoria, loro la dovrebbero consultare come un credente legge la Bibbia. 
Ma pensate che gli sia venuto un singulto di vergogna sentondo la lettura di quegli articoli unici e incredibili scritti 66 anni? 
Ha ragione Roberto, siamo noi la forza dell’Italia, già allora credevano nel popolo, nelle persone …. e adesso? Si cerca la crescita economica e non la crescita spirituale di un popolo senza capire che la crescita spirituale è quella che fa partire la crescita economica.
Comunque, mancano solo 3 giorni alla fine del mondo!!!!
Vogliamo parlare di cibo che è meglio? Ma si va, meglio!
Biscottini al vino bianco 
Questi biscottini sono deliziosamente semplici. La ricetta è di una amica di Orvieto di mia mamma. Si sono conosciute al lavoro e si tengono comunque in contatto anche da pensionate, un’amicizia sincera che dura da 40 anni! Ed è diventato famoso l’ingrediente segreto dell’Orietta. Una leggenda metropolitana. Si sono ritare dietro l’ingrediente segreto per anni, l’Orietta e la mia mamma, nessuno sapeva che cosa era l’ingrediente segreto. Sono state corteggiate, minacciate, abbindolate…. niente, l’ingrediente segreto non veniva fuori….
Fino a qualche anno fa. A una delle famose cene di ritrovo abbiamo avuto il piacere di conoscere l’ingrediente segreto: l’amore
E queste due befane ci hanno preso per il naso per anni!!!

Gli ingredienti.

500 gr. di farina tipo 0
1/2 tazza di vino bianco secco frizzante
1 tazza di zucchero semolato
una puntina di lievito 
1/2 tazza di olio evo
scorza di arancia
Impastate gli ingredienti  con l’amore, fate dei bastoncini lunghi e formate una specie di nodino o un altra forma se più di piace. Passate la superficie dei biscotti nello zucchero semolato e cuocete a 180° in forno per 15/20 minuti…. ecco, i biscottini dell’Orietta sono fatti. Sono deliziosamente semplici e meravigliosi…
 
questa ricetta va sa Sandra, di Dolce forno:
Sandrina, lo so che non è propriamente un biscottino di Natale, ma è buono!!!!
Baci a tutti!!!

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Torta di rose e un viaggio con gli occhi della mente


Gli occhi vedono solo cosa la mente è preparata a comprendere
E noi cosa siamo pronti a vedere? Ve lo siete mai chiesto quello che vorremmo vedere?
Io avrei voglia di vedere bancarelle di Natale davanti a me, vorrei vedere la festosa armonia di colori e suoni del Natale, vorrei sentire nell’aria profumo di festa. Quest’anno invece sarà un Natale diverso. 
Niente viaggi, niente spostamenti. Siamo qua, piantati a casa. Non importa, sono pronta a vedere tutto quello che la mia mente vorrà farmi vedere, spero solo cose belle e piacevoli.
Per adesso quella cosa sopra la mia mente la riconosce bene, anzi se la ricorda proprio, anche tutti i profumi e i sapori. 
L’idea era di fare una torta di rose con la pasta lievitata fatta con il licoli, queste le dosi:
400 gr. di farina tipo 0
100 gr. di farina di farro 
250 gr. licoli attivo  
1/2 bicchiere di latte 
acqua q.b.
1 uovo
5 albicocche secche
5 datteri
1 pugno di uvetta sultanina 
marmellate di albicocche, di mela e di frutta mista 
senza zucchero 
1 arancia spremuta e la sua scorza
olio extra vergine di oliva 
1 cucchiaio di malto di mais 
zucchero a velo per guarnire
 
Ho setacciato le farine e ho impastato con il li.co.li., ho unito la frutta secca tritata per dolcificare e aggiunto l’uovo all’impasto. Ho continuato ad aggiungere  un paio di cucchiai di olio evo  e il latte mentre impastavo. Ho utilizzato il succo di arancia per finire l’impasto che deve essere morbibo e elastico come sempre. Ho messo l’impasto a lievitare dentro un  panno, in una ciotola e nel forno con la luce accesa per tutta la notte. 
La mattina dopo ho tagliato a pezzetti l’impasto e ho fatto delle striscie alte 5 cm e lunghe una quarantina. Le ho cosparse con le marmellate e prima di arrotolarle ho messo dei filetti di arancia senza la buccia dentro. Le ho messe in una teglia di vetro foderata di carta da forno e ho rimesso tutto in forno per una seconda lievitazione di un paio di ore. Intanto ho preparatto le scorze di arancia candita: ho tagliato le scriscioline dalla buccia dell’arancia e le ho messa in un pentolino con un pochino d’acqua e un cucchiaio di malto di mais a bollire dolcemente. Quando il liquido è stato completamente assorbito ho spento e disteso le scorzette su un piatto per non farle attaccare fra di se. La torta è stata in forno per 30/35 minuti a 200°, fate la prova stecchino altrimenti cuocete ancora.
La forius ha voluto spolverare con lo zucchero a velo, io che avevo fatto i salti mortali per non usare lo zucchero ho dovuto piegare la testa e inchinarmi all’ormone emergente della bambina……
Aggiungete alla fine le scorzette per guarnire.
buon fine settimana a tutti!!!!
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