Salsa verde e maionese, come accompagnare il bollito

musica per la preparazione
un video bellissimo, assolutamente da vedere 
 
 
 

LA SALSA VERDE

 
 
salsa verde
 
In casa mia con il lesso (il bollito in italiano) ci voleva la salsa verde, guai non avere almeno la salsa verde. E da lì si partiva con le varie versioni e con le varie discussioni, con bisticci, litigi, scambi di opinioni ecc. ecc.
Poi, alla fine dei giochi, la salsa verde era sempre una meraviglia. Forse faceva parte del gioco, io mi ricordo la mia mamma e la mia nonna che si becchettavano amorevolmente e nessuna delle due che mollava il mestolo del comando!
Io seguo la loro ricetta, che poi più o meno era U-G-U-A-L-E, con qualche variazione sul tema avvicendatasi nel fare e disfare. 
Per una ciotola di salsa verde  come quella sopra:
 
  • prezzemolo fresco – 2 mazzi grandi
  • 1 uovo intero assodato
  • mollica di pane raffermo bagnata in acqua e aceto
  • una bella manciata di capperi sotto sale
  • filetti di acciuga
  • pasta d’acciuga
  • aglio – facoltativo
  • olio EVO (assolutamente)
 
 
Assodate l’uovo e fatelo freddare in acqua. Mettete la mollica di pane, la quantità circa di 3 hg di pane raffermo, in bagno con acqua e aceto bianco. Una volta ammorbidita strizzatela bene. Pulite, lavate e asciugate il prezzemolo. Su un tagliere di legno (non di plastica per favore!) depositate tutto il prezzemolo, lo spicchio d’aglio – io non lo metto quasi mai causa difficoltà di digeribilità, in casa mia fanno i “fichi”-, un ricciolo di pasta d’acciuga, l’uovo assodato sminuzzato, i capperi dissalati in acqua e strizzati e la mollica di pane:  con la MEZZALUNA fate il battuto di tutti questi ingredienti, senza sbraitare, senza arrabbiarsi e senza annaspare, ci vogliono 5 minuti e non di più e lo dice anche l’Artusi che si fa a mano: forse ai tempi dell’Artusi non c’era il mixer?  Per favore, per favore, non mettete tutto nel mixer, si uniformano troppo le consistenze e secondo me invece è bello sentire le diversità mentre si mangia!
Mettete tutto in una ciotola e aggiungete olio extra vergine di oliva quanto basta amalgamando il tutto con delicatezza. Prima di aggiungere il sale pensateci bene…. Poi prendete i filetti di acciuga sott’olio sgrondati e adagiateli sul fondo della ciotolina che porterete in tavola e poi versateci sopra la salsa verde. E’ d’obbligo il pane fresco fatto in casa, un buon pezzo di bollito (magari il muscolo o la guancia o anche una coscetta di pollo) e un rosso importante da bere.
 

LA MAIONESE

 
 
maionese
 
 
La maionese invece è un’alchimia, un’emulsione, tutte le volte per me un’avvenimento.
Domenica ci ho provato due volte e ho mollato la presa, non era aria. A volte invece viene subito, come si puo’ vedere sopra.
La ricetta classica con il frullatore ad immersione:
 
  • 150 ml di olio di semi
  • un uovo intero a temperatura ambiente 
  • 100  ml di olio extra vergine di oliva
  • 1 cucchiaino di aceto bianco
  • sale, un pizzico
  • succo di limone
 
 
Misurate bene gli ingredienti, mettete tutto nel bicchiere del frullatore a immersione e cominciate a frullare: uno, due e tre e la maionese è fatta ….. a volte si e a volte no per me!
Non abbiate timore, sono io che sbaglio a volte, alla mia bambina viene sempre al volo!
Potete poi decidere come aromatizzarla: al pepe rosa? al pepe nero? al curry? fate voi. 
La raccomandazione è la stessa, pane fresco, verdura cotta a vapore e vino rosso.
Io la mangio anche da sola sulle fette di pane, da golosastra maledetta !!!!!
 
 
 
 
 
buon appetito passerotti!
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Cavatelli di semola ai carciofi e…. è tutta colpa sua!

per il buon umore durante la preparazione.
sigla di inizio del film
Robin Hood, Walt Disney

Si, è tutta colpa SUA , è lei mi mette i grilli per la testa, e io sono come il il vecchio Oscar Wild, so resistere a tutto ma non alle tentazioni…..
Ora, ditemi come si fa a resistere a tanto ben di Dio, soprattutto se stai pensando a cosa farai per cena….. e io ho provveduto, ho fatto i cavatelli a modo mio, seguendo le indicazioni della Patty e “chesiccomec’iavevounacassettadicarciofifreschi”  li ho conditi con loro, con i carciofi…..
E mentre armeggiavo con le farine, con il licoli che rinfrescavo per vedere di fare il pane oggi o domani poi decido, è arrivata la furious girl, tornante da scuola e fischiettante QUELLA canzone sopra. 
Mi si è aperto un mondo di ricordi. Lorenzo, il principe ereditario nonché bradipo per natura, da piccolo piccolo sapeva a mente tutto il film, era diventato un must: lui malato chiuso in casa e io di conseguenza e nel videoregistratore Robin Hood ad oltranza, anche 4 o 5 volte per giorno. 
E ne è passata di acqua sotto i ponti! 
Ma veniamo a noi, veniamo ai cavatelli. Io li ho fatti rigati, perché da quando ho scoperto l’attrezzo di legno che serve per fare gli gnocchi chiamato semplicemente “rigagnocchi” mi diverto un sacco a fare le righine…. e le righine sulla pasta raccolgono un sacco di sughino…..
Stagione di carciofi, comprati a km 0, una cassettina con 10 bellissimi carciofi morellini.
Lo so, lo so, i carciofi sono noiosi da pulire, ma voi vi dovete armare di santa pazienza e di un paio di guanti usa e getta.
Ingredienti per 4 bocche affamate:
per  i cavatelli 
350 gr. di farina di semola di grano duro rimacinata
100 gr. di farina tipo 0 
acqua di carciofi q.b.
olio extra vergine di oliva
un pizzico di sale
Per prima cosa prendete un pentolino e metteteci dell’acqua, fatela bollire e inserite dei gambi di carciofi e anche alcune foglie più dure, quelle esterne. Lasciate bollire per 5 minuti, quando l’acqua cambia colore spegnete tutto e filtrate con un colino a maglia fitta lasciando riposare e intiepidire l’infuso.
Setacciate le farine insieme e cominciate ad impastare con l’acqua di carciofi e un filo d’olio evo, non vi preoccupate, non risulteranno amari, l’acqua necessaria è comunque poca. Ottonete una bella pasta liscia  a forza di olio di gomito o di impastatrice, come volete voi, e lasciatela riposare una decina di minuti coperta da una pellico trasparente. La pasta deve essere morbida ed elastica, non dura, ricordate.
Formate dei rotolini con la pasta abbastanza sottili e tagliateli a pezzettini: rotolati poi sul rigagnocchi uno per uno con tanta pazienza e accortezza. Disponeteli su un canovaccio bianco di cotone su avrete spolverato un po’ di farina di semola.  Non vi sembrano carinissimi? Sentire come sono buoni!
per il condimento
10 carciofi morelli
aglio e prezzemolo
una fetta alta di prosciutto crudo
(io avevo la fine di un quarto di prosciutto casalingo)
olio extra vergine di oliva
sale e pepe
GUANTI MONOUSO
I guanti monouso sono importanti per non macchiarsi le mani con le foglie dei carfiofi. 
Prendete una ciotola, spremeteci dentro qualche goccia di limone e riempitela di acqua: vi servirà, oltre che per lavarli, anche per metterci i carciofi in modo che non diventino neri via via che li pulite e li affettate in 8 spicchietti.
Togliete le foglie esterne, la peluria all’interno e tagliate a circa metà foglia o anche meno, dipende dalla grossezza del carciofo: più è grosso e più è tosto, di solito. Dividete prima a metà, poi in 4 parti almeno ogni metà e mettetela in bagno nell’acqua acidulata. Pulite i gambi dalla scorsa più dura e utilizzate la parte interna più chiara per cuocere insieme agli altri pezzi dei carciofi. 
Tagliate a piccoli cubetti il prosciutto e mettetelo in una grande padella. Fatelo rosolare senza aggiungere olio e poi mettete i carciofi sgrondati dall’acqua acidula. Salate e pepate, aggiungete una bella spolverata di prezzemolo e uno spicchio d’aglio sminuzzato e chiudete con un paraschizzi. Controllate di tanto in tanto se dovete aggiungere acqua per cuocere, potete usare anche un po’ di quella di carciofi che avete fatto per la pasta ma non troppa per non rendere il tutto amarognolo. Aggiustate di sale e portate a fine cottura.
Adesso cuocete la pasta in una pentola di acqua salata e con una goccia di olio. Basteranno 4/5 minuti da quando l’acqua ricomincia a bollire. Scolate e saltate dentro la padella dei carciofi. Spegnete e impiattate: finite di condire con un giro di olio extra vergine di oliva di quello buon, per piacere.
E non vi arrabbiate con me se dovrete mettervi a impastare perchè vi è venuto voglia, è tutta colpa sua, della Patty, che mi mette i grilli per la testa! Benedetta la Patty e tutte le sue ricette, che donna!
Vi potete accomodare e mangiare in allegria, con un buon bicchiere di chianti e tanta fame…..
p.s. sono ottimi anche con altri condimenti, io ho fatto un sughetto velocissimo e semplice con pomodoro, porri e peperoncino piccante per il principe bradipo…. che non mangia i carciofi cotti….. 
Siccome poi ieri sera li ha assaggiati (dietro serie minacce del padre) è andata che quelli al pomodoro me li sono mangiati io….. meno male che i carciofi non gli piacciono!!!!
p.s. se trovate errori di scrittura fatemeli presenti, oggi sono particolarmente distratta e fiorita come una zucchina…..
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21.12.2012 Until the end of the world e una zuppa di zucca gialla

 musica suggerita per la preparazione
 Sarà che sono sempre stata un po’ fatalista, sarà che quest’anno avrebbe potuto essere migliore, sia per me che in generale per il mondo intero visto tutto quello che è successo, sarà che verso la fine dell’anno abbiamo addosso un sacco di roba in più….. ma sarà mica vero che il 21 di dicembre finisce tutto?
Nooooo, tranquilli, non finisce mica tutto, finisce il calendario a lungo computo dei maya, finisce la quinta era cosmica, quella che i Maya chiamavano l’era dell’oro per cominciare la sesta era che, dopo iniziali sconvolgimenti del nostro pianetino dovrebbe portare 1000 anni di pace….

la Sesta Era, Una fase che comincerà
con tanti sconvolgimenti naturali – molti dei quali sono già in corso – e
proseguirà per circa mille anni, durante  i quali le civiltà saranno
contraddistinte da un tempo di pace e da una rivoluzione delle
coscienze.

Che fosse vero? Un tempo lungo 1000 anni di pace e rivoluzione di coscienze? Sarebbe meraviglioso. Una pace universale contro una guerra globale. Sono di ieri le stragi di bambini nella striscia   di Gaza, vogliamo parlare della guerra in Afganistan o di tutte le altre guerre in corso? Vogliamo parlare di queste guerre silenziose di cui nessuno parla, neanchè i  network più famosi? Non se ne parla perchè non fanno notizia o perchè è meglio tacere certe cose? Questa sotto è la cartina silenziosa di tutte le guerre del NOSTRO mondo….e molte sono vicine a noi, all’Italia, tanto per stare in campana.

http://www.villaggiomondiale.it/guerrenelmondo.htm
 Li avete contati i puntini rossi? io non li ho volutamente contati ma mi hanno riempito gli occhi di dolore.
E ci si preoccupa del 21 dicembre 2012? Ben venga il cambio di questa era distruttiva in cui questi OMINI guerrafondai e bellicosi hanno la smania di potere e per acquisirlo distruggono tutto e tutti, ben venga.
Quindi, con la speranza che il 21 dicembre 2012 sia davvero un passaggio  verso un’era migliore io mi faccio una bella zuppa con la zucca gialla. E la mando anche da quelle quattro del Salutiamoci e questo mese da Dealma di La via macrobiotica   

La ricetta è semplicissima e di poco costo. Una zuppetta povera e con materiali di recupero.
ingredienti:

le foglie esterne di un cesto di insalata 
dell’orto (ma anche se non è dell’orto
va bene lo stesso)
2 patate
2 cipolle rosse medie
una scodella di zucca gialla tagliata a quadretti
olio extra vergine di oliva
pane integrale alcune fettine
sale e pepe

Tagliate le cipolle rosse ad enelli alti almeno 1/2 cm e fatele soffriggere con un filo di olio extra vergine di oliva.  Appena la cipolla accenna ad appassire aggiungere i cubetti di zucca e i cubetti di patate (lavati sotto acqua corrente fredda per togliere un po’ di amido) e farli insaporire con la cipolla aggiungendo un po’ di sale e una macinata di pepe. Dopo 5 minuti di cottura aggiungete acqua fino a coprire le verdure e aggiungete anche le foglie dell’insalata spezzata in pezzi abbastanza grandi. Aggiustate di sale, coprite e fate bollire per una ventina di minuti. Ecco, la vostra zuppa è pronta, potete arrostire il pane e condire il tutto con un po’ di pepe e un bel giro d’olio nuovo. Buon appetito. Se avete voglia guardate anche qui,   Hopi  ormai che ci siete!

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