Una donna a dieta: crollo verticale dell’umore e le caramelle di tacchino

musica!!!!!
Per voler essere sinceri il titolo della ricetta è

caramelle di tacchino ripiene di estate all’aceto balsamico (poco) per la lietezza dello spirito di una donna a dieta (forse)
Ora l’ha presa con i titoli lunghi, lo avete pensato mascherine, vi sento dal web che lo avete pensato.
Si ora l’ho presa con i titoli lunghi, dato che ho deciso che è arrivato il momento di dare una svolta al guardaroba. Ho fatto l’errore di pensare di fare il cambio degli armadi. Ho tirato giù dal piano ultimo i pantaloni e le gonne che avevo amorevolmente archiviato a fine aprile e…… orrore, mi stanno così stetti che sembrano una buccia di cipolla addosso al mio corpo. Mi stanno così attillati che non riesco a respirare, devo stare attenta a non fare il lancio del bottone e non ferire nessuno. 
Mi stanno così stretti che mi sono guardata nel MIO specchio, che adesso sta nella camera della furious per logici motivi (15 anni e 9 mesi vi sembrano abbastanza?), e ho visto una robusta signora di mezza età: e io ribadisco che non mi volgio sentire nè  robusta né signora di mezza età, voglio tenermi la mia aria giovanile e sportiva di sempre. 
Viene da solo, quindi, per cercare di eliminare i 3 rotoli di lonza sottocostola, l’abbondante fondoschiena, le prorompenti rotondita, quelle due bocce sotto lo sterno che non sono mai state così floride, il giro vita  mongolfiera, viene da solo che bisogna chiudere la bocca. 
Si, bisogna chiudere la bocca.
Io non posso mangiare una fettina ai ferri con una montagna di insalta: l’insalata la mangio ma deve essere come dico io altrimenti mi si riempiono gli occhi di lacrime….
Io non posso mangiare lo yogurt magro la mattina a colazione, rimango grigia e grinzosa fino all’ora di pranzo……
Io non posso privarmi del mio pezzettino di cioccolato (senza zucchero Lo) quotidiano, mi si ingrigisce l’animo
Io non posso mangiare cose insipide e senza “spessore”, ho un crollo verticale dell’umore. e siccome sono famosa per avere un umore alquanto ballerino, per essere un po’ lunatica e pazzerella ve la immaginate voi una lunatica, pazza e casinista triste? Sopportarmi diventa non difficile, IMPOSSIBILE..
Io non posso soffrire la voglia di mangiare qualcosa che metta   lietezza nel mio spirito, preferisco mangiare bene e soffrire un po’ di fame, quindi  POCO MA BUONO è la regola che ho deciso di seguire. Non so per quante ore o giorni ce la farò, io parto, poi staremo a vedere.
Dietro a questa filosopia ieri sera per cena avevo bisogno di riempirmi gli occhi e il cuore invece dello stomaco. C’era un povero e triste petto di tacchino, una rimanenza triste e solitaria, dovevo solo trasformarlo in qualcosa di carino come una caramella incartata……

Vi immaginate che la ricetta è semplicissima e veloce, ottima per una cena in famiglia ma anche con amici viste le dimensioni delle caramelle.
Gli ingredienti per 4 persone:
300 gr. di fesa ti tacchino da affettare fine fine
prosciutto cotto a fettine
50 gr. di ricotta di mucca
basilico fresco 
pomodori secchi
mostarda piccante
aceto balsamico
olio sale e pepe
Ho affettato il tacchino più fine che ho potuto e l’ho diviso in strisciette larghe 5 cm. e lunghe almeno il doppio. Ho cosparso la carne con la mostarda, ho messo una fettina di prosciutto, un po’ di ricotta, una foglia di basilico e una striscia di pomodo secco. Ho arrotolato il tutto e chiuso con uno stecchino (anche due all’occorrenza). Ho scaldato l’olio extra vergine d’oliva in una padella antiaderente e ho cotto le caramelle facendole rosolare a fuoco velece. Essendo piccoline in pochi minuti si cuoceranno, sfumatele con qualche goccia di aceto balsamico e siete pronti. 
Io ne ho mangiate 4 con una ciotola enorme di broccoli di cavolo cotti nel microonde e una bella insalata fresca….. che cosa si deve fare per lo specchio!
Che vi devo dire, meno male che domani è venerdì e le diete si sa, non si possono fare di sabato e di domenica……. 
Nooooooooo, scherzo, la dieta è dieta!!!

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Donne e tartufi di ricotta al cioccolato fondente

Ripropongo oggi questa ricetta, che mi ha dato un sacco di soddisfazioni, perchè la  voglio far partecipare la contest di Pane e Olio  che scade il 3 novembre 2012

Musica per la lietezza dello spirito 

p.s. se non avete ancora visto il film fatelo….

dal post  La forza sotterranea delle donne 

In tutte le donne, soprattutto quando entrano nell’età matura,
alberga una forza sotterranea e invisibile che si esprime attraverso
intuizioni improvvise, esplosioni di energia, acute percezioni, slanci
appassionati: un impulso travolgente e inesauribile che le spinge
ostinatamente verso la salvezza, verso la ricostruzione di qualsiasi
integrità spezzata.

Come un grande albero che, per quanto minacciato dalle malattie,
colpito dalle intemperie, aggredito dalla furia dell’uomo, non muore
mai, ma miracolosamente e con pazienza continua a nutrirsi attraverso le
proprie radici, si rigenera e rinasce per mantenere il proprio spirito
vitale così da poter generare nuovi germogli cui affidare questa eredità
inestimabile.

 Oggi sono così. Apro la posta e trovo il post di Occhi di terra e di cielo e come sempre corro a leggere.
E trovo queste parole… e mi ci sento dentro. …un impulso travolgente e inesauribile che le spinge
ostinatamente verso la salvezza, verso la ricostruzione di qualsiasi
integrità spezzata… 

mi ci sento davvero dentro. In questa calda estate appena cominciata e arrivata tardi, in questa canicola pomeridiana io mi sento di averla questa forza sotterranea da donna.
Non sempre riesco a esserne consapevole.
Avete mai provato quello che gli asceti chiamano consapevolezza?
La consapevolezza è un sentire profondo, è un conoscere la vera essenza di una cosa, è essere parte di quella cosa.
Nel mio piccolo ho sperimentato la consapevolezza per molte cose assolutamente normali e comuni e, credetem, la sensazione è comunque bellissima.
Non sono certo un’illuminata ma nel mio piccolo ho idea di cosa significa quando ti senti di essere in comunione con un’idea o con una cosa e hai pieno possesso della sapienza,  sei consapevole.
E tutto sembra naturale, come mai non lo avevi compreso prima? E’ così assolutamente chiaro e limpido….
Sono attimi fuggenti, attimi che devono essere agguantati al volo e tenuti da parte come le gioie più care, come zuccherini per l’anima.

 

E proprio di zuccherini si parla nella ricetta di oggi. L’originale la trovate qui, da Nosugarpleas  ottima fonte di ispirazione per dolci senza zucchero.
Io ho apportato qualche variante, dato che, per fortuna non abbiamo problemi ad usare lo zucchero.
Gli ingredienti per i tartufi che vedete nella foto:

gr, 250 di ricotta
gr. 100 c.ca di biscotti secchi
un goccio di vinsanto per aromatizzare
cacao in polvere amaro
pirottini (se li avete, io no, come vedete)
Disintegrate i biscotti mettendoli o nel mixer o fra due fogli da carta da forno e dategli dentro con il mattarello. Ottenuta la farina di biscotti mischiatela con la ricotta e il goccio di vinsanto. A vostro completo giudizio se aggiungere o togliere la farina di biscotti dall’impasto. Formate le palline con le mani e passatele nel cacao amaro: io ho barato, ho aggiunto un po’ di zucchero di canna tritato nel cacao….
Non avendo in casa i pirottini ma volendo assolutamente provare la ricetta per placare la mia “gola” ho abbellito un vassoietto con un foglio di carta da forno “bruciacchiato” ai bordi….
Metteteli in frigorifero e dimenticateveli (il rischio è che non arrivino al dopo cena). 
Metteteli in tavola e fate veloci a prendere almeno uno: i miei sono spariti in un attimo!

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Ci vogliamo “salutare” e colorare di “brawn”: tagliatelle di farina di castagne ai profumi d’autunno

per le orecchie:

Si, tagliatelle di farina di castagne. Buone.
Sarà che io con le castagne ci vado a nozze e di consequenza anche con la farina, ma io potrei vivere di sole castagne. Sono sicura che il mio fisico non subirebbe nemmeno carenze tanta è la mia passione per questo frutto marrone, né dolce né salato, supernutriente e gradevolissimo.
Per questo quando il Salutiamoci di ottobre si è aperto sulle castagne sono stata molto contenta.Ci ospita amorevolmente Alice che dovrà munirsi di tutta la sua pazienza per “reggerci” tutti.
Peccato che quest’anno in Toscana abbiamo avuto una mosca che ci ha semidistrutto il raccolto….

 e poi ci sono Cinzia e Valentina con l’appuntamento mensile dedicato ai colori. Ottobre= brown 

Non è un piatto elaboratissimo, lo sapete che io sono per le cose semplici, quelle lineari e senza tanti “sbomballamenti”, solo il titolo questa volta mi è sembrato un po’ lungo, ripensandoci. Ma ho già sistemato tutte le foto e adesso il titolo rimane quello. 

Le mie tagliatelle di farina di castagne per 4 persone:

200 gr. di farina di castagne
250 gr. di farina di semola di grano duro
 rimacinata 
acqua naturale q.b.
1 albume 
un pizzico di sale

Unire le farine settacciandole e aggiungere il sale. Fare una fontana e adagiare in mezzo l’albume d’uovo e cominciare ad incorporare pian piano l’acqua alla farina. Impastare bene e lasciare a riposare per qualche decina di minuti a temperatura ambiente coperto con pellicola.

Stendere la pasta, se volete farlo a mano o con la macchinetta, scegliete voi, in modo che le tagliatelle vengano spesse almeno  5 mm. Tagliare le tagliatelle (io le ho fatte con la macchinetta e sono venute tutte uguali) e disporle con un po’ di farina su un tagliere di legno.

 per il condimento:
2 funghi porcini freschissimi
250 gr. di gamberetti sgusciati
chicchi di melagrana
olio extra vergine di oliva
1 spicchio d’aglio 
sale e pepe
fiori e prufumi d’autunno
(fiori e foglie di nipitella, fiori di finocchietto selvatico)

Ho condito le tagliatelle con un paio di porcini freschissimi  tagliati a fette piuttosto spesse cotti in olio evo e aglio che ho tolto in un secondo tempo. Sale e pepe e ho lasciato cuocere a fuoco vivace. A fine cottura ho aggiunto i gamberetti e i chicchi di melagrana e ho finito di cuocere per ancora un paio di minuti.
Non mi è rimasto che saltare le tagliatelle dentro il condimento e impiattare. Ho guarnito con fiori e foglie di nipitella  e fiori di finocchietto selvatico prelevati direttamente fuori della porta di casa, nel prato sotto casa.

 Le castane ci sono, i colori autunnali pure…..
……..l’agrodolce della melagrana ha dato quel pizzico di friggicore in più  ……..

……….la foourius girl ha fatto il servizio fotografico sotto le chiome del nostro moro  …..
….. e poi ce le siamo mangiate!

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