la fine nella terra di mezzo – quasi ramen

 

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati                       

 Bertol Brecht 

 

 

David Sylvian, Small metal gods
testo originale  e traduzione in fondo alla pagina

tutto quello che inizia  ha anche una fine
quando vivi l’inizio non pensi certo a come sarà la fine, non puoi pensarci.
quando c’è il sole non puoi pensare a quando ci saranno le nuvole, non è nella nostra natura, non puoi preoccuparti troppo di quello che verrà, sarà l’istinto di sopravvivenza.
eppure lo sai che c’è anche una fine.
certo che lo sai, ma fai di tutto per rimandarla
a volte è più facile nascondere la testa sotto la sabbia e far finta che vada tutto bene, ma lo sai, i conti sono solo rimandati.
ecco, io sono a fare i conti.
nella terra di mezzo, nè carne nè pesce, un cane sciolto, ramingo e solitario.
e qui si potrebbe partire con tutte le solite frasi fatte: domani è un altro giorno, si chiude una porta e si apre un portone, morto un papa si rifà un papa e un cardinale….
ma non è così. i conti fanno male e nonostante tutte le armature che ti costruisci addosso, tutte le corazze, tutte le attenzione non riesci a pararli tutti i colpi.

e quelli che arrivano arrivano giù duro, ti lasciano senza fiato. annaspi. boccheggi.

mi aspettano giorni difficili, mi aspettano ore infinite.
perchè è con il passare del tempo che la fine diventa sempre più certa e più reale. tangibile. ne prenderò coscienza forse domani o dopo.
adesso è solo buio, non ci sono elfi dorati nella terra di mezzo, c’è solo un gran silenzio e un buio che spaventa.
e ci si sente soli, dolorosamente soli, nella terra di mezzo.
eppure….. eppure senti quella vocina dentro che ti dice: coraggio, avanti, andrà tutto bene….. sarà istinto di sopravvivenza anche quella?

 

quasi ramen

e così anche questa ricetta, nè carne nè pesce, un quasi ramen nato per caso, per scherzo, volendo per forza adoperare una confezione di noodle trovata in dispensa.
una ricetta assolutamente di fantasia, deliberatamente chiamata ramen, chiedo scusa a tutti gli amanti del piatto giapponese, non  voletemene  per questa rielaborazzione parecchio fantasiosa.

per due persone

per il brodo di pesce ed alghe
pomodoro – 1
bietola – 2 foglie con coste
cipolla – 1 media
carote – 1 piccola
sedano – 1 costa
alghe miste secche  – 1 cucchiano
ginger – 1 fettina
carapaci di code di gambero – una decina
sale
mettere tutte le verdure a bollire in una capiente
pentola con un paio di libri di acqua e lasciar
sobbollire lentamente per un’oretta in modo che il brodo
si restringa dolcemente
aggiustate di sale
per le verdure
porro – 1
carota – 2 medie
cavolo cinese affettato fine – mezzo cespo
aglio – 1 spiccio
15 code di gambero
in uno wok far soffriggere l’aglio in camicia e
schiacciato per qualche secondo in olio extra vergine di oliva
aggiungere le verdure affettate finemente e condire con
salsa di soia e sale
far arrosolare a fuoco brillante
quando le verdure saranno cotte aggiungete il brodo ottenuto
(filtrandolo dalle verdure) e aggiungete  le code di gambero
cuocete i noodle (80 g.) a fuoco dolce e
servite con amore
quasi ramen

confido in un migliore 2015 e vi lascio i miei più cari auguri di buone cose.
che la vita sia con noi, sempre e comunque.

David Sylvian, Small metal gods 

Small metal godsPiccoli Dei di metallo
It’s the farthest place I’ve ever been
It’s a new frontier for me
And you balance things like you wouldn’t believe
When you should just let things be
Yes, you juggle things ‘cause you can’t lose sight
Of the wretched storyline
It’s the narrative that must go on
Until the end of time
And you’re guilty of some self neglet
And the mind unravels for days
I’ve told you once, yes a thousand times
I’m better off this way (2 times)
Where’s my queen of hearts, my royal flush
I have cleaned and scrubbed her decks
My suicide, my better days, there’s nothing I regret
I’ve placed the gods in a Ziplock bag
I’ve put them in a drawer
They’ve refused my prayers for the umpteenth time
So I’m evening up the score
Small metal Gods from a casting line
From a factory in Mumbai
Some manual labourer’s bread and butter
And a single minded lie
Small metal Gods, cheap souvenirs
You’ve abandoned me for sure
I’m dumping you, my childish things
I’m evening up the score
È il posto più lontano in cui sia mai stato
Per me è una nuova frontiera
Tieni le cose in equilibrio come mai avresti pensato
Mentre dovresti semplicemente lasciarle andare
Si, ti destreggi con quelle cose perché non puoi perdere di vista la pessima trama
È il romanzo che deve andare avanti
fino alla fine
e sei colpevole di una certa auto-negligenza
e la mente si schiarisce per giorni
te l’ho detto una volta, si un migliaio di volte
sto meglio così
dov’è la mia regina di cuori, la mia scala reale
ho pulito e lucidato i suoi mazzi
il mio suicidio, i miei giorni migliori, non rimpiango nulla
ho messo gli dei in una borsa con la lampo
li ho messi in cassetto
hanno rifiutato le mie preghiere per l’ennesima volta
così vado a pari
Piccoli dei di metallo, di una linea di produzione
Di una fabbrica a Mumbai
Indispensabili per dei lavoratori manuali
Ed una decisa bugia
Piccoli dei di metallo, souvenir da poco prezzo
Di sicuro mi avete abbandonato
Mi sto liberando di voi, delle mie sciocchezze infantili
Così pareggio il conto
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bloggalline….. inside – frollini al burro danesi farciti di amicizia e pistacchi

frollini al burro danesi e pistacchi

frollini al burro danesi e pistacchi

Smalltown boy

perchè una  è bloggallina inside
come dice Monica
e per ogni raduno a cui ho potuto partecipare mi si sono emozionati anche gli occhiali, gli stivali e la reflex tanto ero agitata
perchè ogni raduno è speciale
c’è quel non so che, quell’atmosfera magica, quel “friggicore ar core” che non ti stupiresti di veder scendere Mary Poppins con il suo ombrellino aperto e i piedini alle ventitre proprio in mezzo al prato davanti al patio

frollini al burro danesi  e  pistacchi

che ne so, sarà l’energia: allo stato puro, allo stato brado: se ci fosse un accumulatore di energia umana ai raduni bloggalline e ogni bloggallina ci appoggiasse una manino sopra  si potrebbe fare andare le luci di tutta Firenze per un anno minimo
e guardate che lo so, chi non ha potuto partecipare questa volta queste cose le conosce, perchè le ha provate e quindi non puo’ che avere una nostalgia struggente per il prossimo raduno
facciamolo presto, facciamolo subito Vaty, organizza
guardate che non scherzo, non è credibile quello che “passa” dai raduni bloggalline
ho visto per la prima volta persone con cui sono in contatto da anni, vero Vale?,  ho dato un volto ai miei blog preferiti, ho ritrovato facce conosciute, ho scoperto personcine meravigliose.
un treno in corsa quello delle bloggalline, salite a bordo signore,

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Colombacci umido alla fiorentina

Colombacci in umido alla fiorentina
da quando  ho messo su questo blog ho acquistato in serenità.
lo so, sembra assurdo: pensa alle ricette, fatti le foto, corri perchè c’è poca luce, litiga con la macchinetta fotografica (ma siamo in fase finale di acquisto di una reflex finalmente, devo solo decidere, la pecunia c’è già), litiga con “loro” che hanno fame e vogliono mangiare, pensa, scrivi, corri….. ma mi piace, odddddiommmmio come mi piace! io ci passerei le ore a scrivere i post, mi rendo conto che non posso  stressarvi tutti i giorni con le mie nenie e allora mi contengo… ma io ci passerei le giornate con voi. mi piace curiosare sui vari blog, mi piace leggere le ricette, i pensieri. mi piace scrivere, ma questo lo sapete. a volte non so se cucino per scriverci sopra o viceversa. comunque, io adoro cucinare e per me è rilassante. l’ho già detto? lo so, ma fatemelo ridire: IO VI ADORO!
se sono triste e ho bisogno di scaricare un po’ da pensieri ameni io vengo da voi e un sorriso, un po’ di calore, un po’ di amicizia la trovo sempre: e mi sento meno sola in questa via irta e ossuta che è la vita.
ultimamente ho avuto diversi problemi con la salute dei miei genitori: si invecchia e, nonostante siamo due ragazzi brillanti di 76 anni, cominciano i primi affanni.
meno male che hanno spirito e non si arrendono! comunque è stata dura e tutt’ora è dura ma si comincia ad intravedere la luce in fondo al tunnel finalmente!
e se non avessi avuto voi? se non avessi avuto voi sarei sprofondata nella mia tristezza, mi sarei appiattita sui miei pensieri. invece no, il blog E’ TERAPEUTICO! io lo consiglio a tutti, meglio di una serie di sedute da un analista, sicuramente più economico, meglio di uno shopping furibondo, meglio di ….
questo post lo dedico alla mia mamma che in questi ultimi mesi è stata una colonna portante, una donna intera e tutta d’un pezzo e non ha smesso di cucinare nonostante tutto e insieme abbiamo fatto questa cosa stupenda che vedete sotto.
 
 
 
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