torta della nonna, i colori dell’autunno

 

torta della nonna

 

Ben Howard, Conrad

 

fuori soffia il vento
un vento impetuoso, marino, che non si ferma e non dà pace
di quelli che ti soffiano  nelle orecchie e lascia tutto ovattato, sfuocato, incerto
un vento che spettina dentro, che rimette in discussione tutto
sarà per quello che oggi mi sento un po’, come dire, demodè, vecchio stile, passata di moda

 

torta della nonna
negli ultimi tempi non reggo il ritmo
sento che non riesco a tenere il passo, per  fare tutto quello che vorrei o che dovrei fare
mi fermo, mi devo sedere.
 penso, svuotata da ogni emozione come se fossi spettatrice e non attrice protagonista della mia vita
e rimango ferma con lo sguardo perso davanti a me perduta in chissà quali pensieri
sperduta nei meandri tortuosi dei miei dubbi, delle mie paure, delle mie ansie
torta della nonna
e poi mi scuoto, riparto per fermarmi di nuovo, perduta ancora, in un altro angolo a pensare
è come se le mie energie fossero limitate, fermate, contenute, ristrette, imbrigliate da me medesima
sono stanca, ma non stanca fisicamente
vorrei fare tante cose, vorrei cominciare i miei  melle-e-uno progetti  ma “sento” di non avere abbastanza energie per tutto e questo non mi piace
e non mi piace dover scegliere, dover dare priorità a qualcosa e rinunciare a qualcos’altro
così apro il mio cassetto, quello dei sogni, e continuo a mettere da parte tutti i miei pensieri
forse passerà anche questo momento, forse bisogna solo aspettare un pochino ed essere positivi,
 forse si ….

 

ho scattato queste foto una domenica pomeriggio, raccogliendo semplicemente foglie e bacche dell’autunno che arriva nel giardino di casa,  prima che la pioggia di novembre si porti via tutto.  adoro il rosso dei corbezzoli, il giallo delle foglie, il viola e il nero  delle piccole bacche (non commestibili).
mi danno un senso di pace, di casa, di tranquillità, non so spiegare meglio. sono  per me comfort foto…

 

torta della nonna

torta della nonna

La ricetta classica fiorentina

torta della nonna

 

non sono una brava pasticcera, riesco meglio con i pani e i salati in generale e quindi, come sempre quando ho voglia di un buon dolce fiorentino, fatto bene, che rispetti le tradizioni del buon cibo toscano vado ad attingere dal Nanni  , una certezza, una garanzia assoluta per me.

questa è la classica

torta della nonna

torta che a Firenze trovate in ogni pasticceria che si rispetti, in ogni forno. chi a Firenze non ha mai assaggiato la torta della nonna?
di facile realizzazione e di un sapore incredibile, provare per credere!

ingredienti
per la pasta frolla
300 g. di farina tipo 0 macinata a pietra
(non riesco più ad usare la 00 nemmeno per
le preparazioni dolci)
100 g. di zucchero
3 tuorli
100 g. di burro
5 g. di cremor tartaro
preparazione:
setacciate la farina, unite lo zucchero e il cremor tartato
e formate una fontana dentro cui metterete il burro
tagliato a piccoli pezzettini e i tuorli.
impastate fino ad ottenere un panetto
compatto e omogeneo
avvolgere in pellicola per alimenti e
lasciar riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
per la crema pasticcera
500 ml di latte intero bio
150 g. di zucchero
4 tuorli
40g. di farina
vaniglia in polvere un pizzico
scorza di limone bio
preparazione:
montate in un pentolino i tuorli con lo zucchero, la
farina e la vaniglia in polvere e aggiungete
il latte caldo ma non bollente a filo continuando
a mescolare con una frusta.
aggiungere la scorza del limone e portare a
ebollizione continuando a mescolare.
quando la crema avrà raggiunto la giusta
consistenza spegnete e lasciate intiepidire.
per la decorazione 
un albume
pinoli
zucchero a velo 
sbattere velocemente l’albume
(non deve essere montato ma solo sbattuto)
torta della nonna
prendete la pasta frolla e dividetela in due parti e formate dei dischi
una parte più grande andrà nella tortiera da 26 cm. di diametro lasciandola sporgere un poco per ripiegare poi sull’altro disco.
togliete la scorza di limone dalla crema e distruibuite la stessa dentro la pasta frolla.
adesso chiudete la torta con l’altro disco di pasta frolla e sigillate i due dischi in maniera magari carina in modo che la crema rimanga all’interno.
spennellare la parte superiore della pastafrolla della torta con l’albume sbattuto, distribuite una abbondante manciata di pinoli ed infornate a 170°C fino a doratura.
una volta cotta fatela raffreddare e cospargete di zucchero a velo.
a Firenze c’è anche chi usa l’uvetta sultanina e i pinoli direttamente nella crema all’interno ma io la preferisco così.

 

 

 

 

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Panissimo #23 la raccolta del mese di novembre 2014 e la schiacciata ripiena di autunno

torna da me Panissimo per la #23a  edizione.
è stato ospite da Maria Teresa, la raccolta di ottobre è interessantissima vi consiglio di farci un giro se ancora non lo avete fatto.
il prossimo mese, Dicembre, mese dei dolci natalizi siamo dalla Barbara, Bread & Companatico, 
ma intanto pensiamo a questo mese.
Novembre.
castagne, zucche gialle, melagrane, corbezzoli, arancie, cachi, ma anche mandorle, noci nocciole e che dire dei cavoli? cavoli in tutti le varietà, verza, cappuccio, cavolfiore, broccoli….
voglio pani stagionali, voglio pani che si ispirino alla stagionalità, voglio il meglio da voi questo mese!
vi aspetto numerosi, non fate i “bischeri” come si dice dalle mie parti.

quindi preparate i vostri lieviti, scrivete il vostro post, aggiungete queste paroline magiche

questo lievitato partecipa alla raccolta di Novembre 2014 di Panissimo, raccolta mensile ideata da me e da Barbara, Bread & Companatico e questo mese ospitata Sandra di   Io sono Sandra 

aggiungete  questo banner sia nel post che nella colonna del blog, diventate nostre followers che ci piace tanto e divertitevi a panificare!!!!

e inserite il vostro link nella rana blu  qua sotto 







e poi mandatelo anche  dalla nostra gemellata polacca, Zalapach Chleba,   questo mese ospitato da

 per la sua raccolta mensile!

la schiacciata ripiena di autunno 

per una schiacciata rotonda in stampo da 26 cm di diametro 
200 g. di licoli rinfrescato 2 volte
220 g. di acqua tiepida
100 g. di farina integrale macinata a pietra
100 g. di semola rimacinata di grano duro bio
100 g. di farina tipo 0 bio
50 g. di farina di farro
50 g. di farina di kamut
setacciare le farine e mischiarle
sciogliere il licoli con l’acqua ed emulsionare bene
aggiungere le farine e un filo di olio ed impastare 
fino ad ottenere un impasto piuttosto morbido ed 
appiccicoso
preparatevi allo S&F: minimo 200/250 colpi 
fino ad arrivare ad un impasto perfettamente 
incordato e liscio oppure accendete la planetaria e 
fate fare a lei per una decina di minuti a vel. 2 e poi 3
io sono per il sano rilassamento muscolare
lasciate riposare l’impasto fino al raddoppio, nel forno 
con la luce accesa ci vorranno dalle 4 alle 5 ore
quando il ditino affonda e la pasta torna su la lievitazione è ottimale.
dividete l’impasto: 2/3 per la base e 1/3 per il coperchio.
spennellate di olio e farina il vostro stampo e adagiateci dentro 
la pasta facendola aderire ai bordi e lasciando una parte 
abbondante per ripiegare sul coperchio.
farcire l’interno con:
olio evo, sale, mozzarella, cipolla rossa abbondante, 
peperoni rossi, pomodorini, cimette di broccoli, 
peperoncino, origano e basilico.
chiudere con un disco di pasta e ripiegare la parte che 
avrete lasciato spenzolare della base in modo da chiudere
bene.  rimettete a lievitare nel forno, questa volta 
un paio di ore. con le dita premete sulla base in modo da 
lasciare degli avvallamenti. 
cospargete di sale grosso e con una emulsione fatta da 2
parti di olio e 1 di acqua. non abbiate paura, l’emulsione deve essere 
abbondante.
cuocete per 10 minuti a 250°C e poi per un’altra ventina a 180°C
fino a che la crosta risulterà croccante.
e adesso non vi resta che partecipare!!!!
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la schiacciata all’olio ma con la farina di castagne

la schiacciata all’olio con farina di castagne

la schiacciata all'olio con farina di castagne
sta arrivando l’autunno
con i suoi colori morbidi, con le sue sfumature dolci
le colline toscane si colorano di arancioni, di gialli, di marroni
il primo freddo punge la mattina ma poi
arriva il sole che allontana le nebbie
e si respira il profumo della terra,
delle foglie cadute, dei frutti di ottobre,
castagne, corbezzoli, melagrane
la nostra vita quotidiana è scandita
da piccoli gesti abitudinali che mutano con il mutare delle stagioni
che scandiscono le nostre giornate
si indossano ciabatte morbide e calde, si riscoprono
maglioni di lana, si ha voglia
di tè e tisane, castagne arrostite,
ci si scalda davanti al caminetto acceso
cercando conforto nelle fiamme ammalianti
la schiacciata all'olio con farina di castagne
e così è arrivato il primo freddo, quello che ti izzica le ossa e ti fa brillare la punta del naso.
io comincio a stare bene con queste temperature, lo so, sono controcorrente ma io sto bene con il fresco, il caldo mi debilità.
e con il primo freddo ho riacceso la stufa enonomica, quella a legna, la stufa azzurra che fa profumare tutto di buono.
la prima ricetta in assoluto, che ho rischiato di bruciare perchè ancora non ho capito bene come funziona il forno, ma che per fortuna non ho bruciato.
farina di castagne, macinata a pietra, farina integrale grossa sempre macinata a pietra, farina di grano verna, lievito madre, olio sale e rosmarino per una magnifica schiacciata toscana dal sapore un po’ diverso.
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