my heart going boom boom boom
sentivo il mio cuore fare boom boom boom
Son, he said, grad your things, I’ve come to take you home
Figlio, mi disse, raccoglie le tue cose, sono venuto per portarti a casa
adesso faccio una delle cose che più mi piace fare e che a volte mi viene anche bene: scrivo.
e scrivo di donne. di me. di voi. di NOI.
scrivo per le donne, le donne intese come madri della terra, come colonna portante di questo pianeta, le donne vere, quelle reali che combattono tutti i giorni per non morire un pezzettino per volta, una mollichina per volta, scrivo per onorare la nostra essenza.
scrivo per le donne-rocce.
una donna non si ferma mai.
ci è mai capitato di svegliarci al mattino e sentire quella voragine nello stomaco, quel qualcosa che ti dice di restartene a letto distesa e di ignorare tutto il mondo?
si?, ebbene, quante di noi lo hanno fatto?
noi ci alziamo, partiamo, vaghiamo per il mondo con i nostri miliardi di doveri da compiere.
sveglia i ragazzi.
vesti i ragazzi, prepara la colazione, metti a posto le camere, controlla i ragazzi: si sono a posto, i ragazzi. guardati nello specchio….
metti i cappotti, prendi gli zaini, il sacchetto della nettezza, la chiave della cassetta della posta, le bollette da pagare, la lista della spesa.
chiudi la porta, apri il portone, apri l’auto, fai salire i ragazzi, le cinture di sicurezza.
porta a scuola i ragazzi. rientra in macchina e parti per il lavoro.
tira il fiato? no, butta la nettezza, fermati alle poste a pagare le bollette, metti la lista della spesa in bella vista sul cruscotto e vai al lavoro.
al lavoro ti riposi: perlomeno fai un lavoro solo e non tre tutti insieme.
quando i ragazzi saranno autosufficienti sarà più facile, pensi: illusa.
noi ci alziamo, partiamo, vaghiamo per il mondo con i nostri miliardi di doveri da compiete e un miliardo di doveri già compiuti e tutto ciò alle 8 e 30 di mattina al massimo.
l’anima, la nostra anima, ma a quella chi ci pensa?
siamo rocce noi, siamo quelle che organizzano e fanno. siamo quelle che lottano. sempre.
e poi arrivano le tegole, le rogne, le storie uggiose, le tranvate in piena fronte.
e ci rialziamo. perchè noi ci rialziamo sempre e comunque.
indossiamo una gonnellina a fiori che ci ricorda il risveglio, la primavera, la rinascita, ci lisciamo i capelli o ci facciamo i ricci, ci compriamo un sorriso e ci rialziamo.
e anche per quella volta ci siamo rialzate, a testa alta, con fatica e con dolore ma con tutta la nostra dignità.
e ci portiamo dentro e dietro tutto il nostro bagaglio: amori, sofferenze, dolori, risate.
siamo sempre spettinate noi donne, la vita ci spettina e noi non abbiamo il tempo o la voglia ripettinarci tutte le volte.
passeggiamo nel vento, con quella leggerezza che solo noi sappiamo fare, tra un impegno e l’altro, e abbiamo la voglia di sentire il profumo dei fiori, abbiamo la voglia di pensare a qualcosa di bello. riusciamo ancora a pensare a qualcosa di bello. sentiamo di poter confluire in questo circolo infinito che si chiama vita, sentiamo di far parte di un tutt’uno…. magari mentre facciamo la spesa….
perché ogni donna è un universo a se. ogni donna è un fiore diverso, un pensiero diverso.
questa forza motrice che è dentro di noi e che non si spegne mai, questo richiamo primordiale alla vita che esige il pagamento del pedaggio, questa emozione prorompente che mai sarà saziata.
sono quanti mila anni che provano a fermarci?
ma noi ci rialziamo. ci rialziamo sempre. malconce, spettinate, contuse ma con tutta la nostra dignità di donna. ci possono provare, ma nessuno mai ci potrà impedire di rialzarci.
ma ci piacciono i fiori, i cioccolatini, i baci e le tenerezze.
non lo possiamo sbandierare a tutto il mondo ma abbiamo il cuore tenero. e non siamo tanto abituate ad essere apprezzate apertamente, ci stupiamo se qualcuno si accorge di quanto valiamo, di quanto in realtà siamo. noi che abbiamo il nostro piccolo grande mondo segreto che sta tutto in un muscolo chiamato cuore. noi che abbiamo la compassione, l’amore, la forza, la dolcezza, la determinatezza e la tenerezza tutta stipata in quel piccolo contenitore di carne e ossa. NOI.
e poi ci stupiamo se qualcuno ci offre un fiore, un fiore di prato, una fiorellino giallo.
ho dato un passaggio ad un ragazzo stamani, avrà avuto qualche anno in più di mio figlio, 22 o 23 anni. non l’avevo mai visto ma arrancava su per la salita della collina di Volognano di mattina presto alle 7.00.
mi ha fatto tenerezza, lui e tutte le sue treccine rasta. ha fatto l’autostop e io mi sono fermata.
l’ho portato alla stazione, aveva perso l’autobus.
e parlava e parlava. mi raccontava e mi ringraziava.
è sceso , nell’aiuola di fronte alla stazione c’erano un sacco di fiorellini gialli di prato, ne ha preso uno e si è sporto nello sportello dell’auto ancora aperto.
e mi ha sorriso dicendomi un grazie sincero porgendomi quei petali gialli.
e poi ci stupiamo se qualcuno ci regala un fiore.
lasagne rotonde con grano Verna e melanzane
per 8 monoporzioni in cocotte
la pasta
100 g. di farina di grano Verna
1 uovo
acqua tiepida quanto basta
olio extra vergine di oliva: un filo
impastate la farina setacciata con l’acqua tiepida, l’uovo intero e un filo di olio fino ad ottenere una pasta ragionevolmente elastica. lasciar riposare in frigo la pasta per una mezz’ora. tirarla con il mattarello in una sfoglia non sottilissima e con un coppapasta fate dei dischetti della dimensione delle vostre cocotte.
il sugo di pomodoro tardivo
1 kg. circa degli ultimi pomodori dell’orto
1 grossa carota
1 costa di sedano con il suo bel ciuffo di foglie
1 cipolla rossa di Tropea
1 goccio di vino rosso (buono)
1 spicchio d’aglio
prezzemolo, basilico.
tagliare gli odori in dadi piccolissimi con il tritatutto (trovo quello dell’Ikea piccolo, funzionale e perfetto con un minimo di spesa sostenuta, mi sembra costi intorno ai 5€) o con la mezzaluna e farli soffriggere a fuoco bassissimo in un tegame di coccio con un filo di olio extra vergine di oliva.
quando la cipolla sarà trasparente bagnare con un goccio di vino rosso e lasciar sfumare.
aggiungere i pomodori tagliati a quadretti e lasciati scolare in precendenza.
una punta di bicarbonato di sodio, una punta di zucchero e fate bollire per una decina di minuti.
aggiungere il sale grosso integrale e lasciate bollire ancora per qualche minuto.
tritare tutto con il frullatore ad immersione e aggiungete le foglie di basilico sminuzzate grossolanamente e qualche chicco di pepe nero.
fate ancora bollire per pochi minuti e spegnete.
per la bechamel
una noce di burro
1 lt. di latte intero fresco
70 gr. di farina
noce moscata
sale e zucchero
sciogliete il burro in un tegame con il fondo spesso e aggiungete la farina amalgamando il tutto insieme al latte un poco per volta. una volta aggiunto tutto il latte aggiungere un pizzico di zucchero, un po’ di sale e la noce moscata grattugiata al momento. fate bollire dolcemente continuando a rimestare in modo che non si attacchi fino a che la consistenza* della salsa bechamel è quella che desiderate.
coprite la salsa con la pellicola trasparente in modo da evitare che si formi la crosticina sulla superficie…se volete.
le melanzane
1 melanzana rotonda grossa
sale grosso
olio di oliva e farina per friggere
lavate e tagliate a fettine abbastanza sottili ma non troppo un melanzana rotonda piuttosto grossa e mettetela in un colino con del sale grosso, fate degli strati e chiudete con qualcosa che pressi le melanzane in modo che perdano la loro acqua amara.
infarinarle con la farina e friggerle in OLIO di OLIVA**abbondante.
lasciar asciugare su carta assorbente una volta fritte.
per assemblare
parmigiano reggiano grattugiato
pangrattato
burro
non vi rimane che assemblare il tutto.
uno strato di bechamel, un po’ di salsa di pomodoro, una fetta di pasta,formaggio grattugiato.
e ancora bechamel, salsa di pomodoro, una fetta di melanzana, formaggio e via così per 3 strati minimo, 2 di pasta e uno di melanzana.
chiudete con le salse e una generosa spolverata di pangrattato e un ricciolino di burro.
passare in forno per 15 minuti circa a 200°, almeno fino a quando non si forma la crosta sopra.
servire non bollenti, …. possibilmente.
Note
* la consistenza della mia salsa bechamel era piuttosto morbida: questo tipo di pasta fresca fatta con il grano Verna assorbe molta umidità
** friggete in olio di oliva: frittura perfetta, non inzuppata, croccante e leggera
*** se ne avete fatte un paio di porzioni in più rispetto al numero dei commensali non pensate che vi avanzino per il giorno dopo, io vi ho avvertito
tavolo in ferro decorato a mano con cotto smaltato
in vendita, per informazioni scrivetemi