Lasagne rotonde con grano Verna e NOI. DONNE.

volume sostenuto, grazie 
Peter Gabriel

my heart going boom boom boom 
sentivo il  mio cuore fare  boom boom boom


Son, he said, grad your things, I’ve come to take you home
Figlio, mi disse, raccoglie  le tue cose, sono venuto per portarti a casa

adesso faccio una delle cose che più mi piace fare e che a volte mi viene anche bene: scrivo.
e scrivo di donne. di me. di voi. di NOI.
scrivo per le  donne, le donne intese come madri della terra, come colonna portante di questo pianeta, le donne vere, quelle reali che combattono tutti i giorni per non morire un pezzettino per volta, una mollichina per volta, scrivo per onorare la nostra essenza.
scrivo per le donne-rocce.
una donna non si ferma mai.
ci è mai capitato di svegliarci al mattino e sentire quella voragine nello stomaco, quel qualcosa che ti dice di restartene a letto distesa e di ignorare tutto il mondo?
si?, ebbene, quante di noi lo hanno fatto?
noi ci alziamo, partiamo, vaghiamo per il mondo con i nostri miliardi di doveri da compiere.

sveglia i ragazzi.
vesti i ragazzi, prepara la colazione, metti a posto le camere, controlla i ragazzi: si sono a posto, i ragazzi. guardati nello specchio….
metti i cappotti, prendi gli zaini, il sacchetto della nettezza, la chiave della cassetta della posta, le bollette da pagare, la lista della spesa.
chiudi la porta, apri il portone, apri l’auto, fai salire i ragazzi, le cinture di sicurezza.
porta a scuola i ragazzi. rientra in macchina e parti per il lavoro.
tira il fiato? no, butta la nettezza, fermati alle poste a pagare le bollette, metti la lista della spesa in bella vista sul cruscotto e vai al lavoro.
al lavoro ti riposi: perlomeno fai un lavoro solo e non tre tutti insieme.
quando i ragazzi saranno autosufficienti sarà più facile, pensi: illusa.
noi ci alziamo, partiamo, vaghiamo per il mondo con i nostri miliardi di doveri da compiete e un miliardo di doveri già compiuti e tutto ciò alle 8 e 30 di mattina al massimo.

l’anima, la nostra anima, ma a quella chi ci pensa?

siamo rocce noi, siamo quelle che organizzano e fanno. siamo quelle che lottano. sempre.
e poi arrivano le tegole, le rogne, le storie uggiose, le tranvate in piena fronte.
e ci rialziamo. perchè noi ci rialziamo sempre e comunque.
indossiamo una gonnellina a fiori che ci ricorda il risveglio,  la primavera, la rinascita, ci lisciamo i capelli o ci facciamo i ricci, ci compriamo un sorriso e ci rialziamo.
e anche per quella volta ci siamo rialzate, a testa alta, con fatica e con dolore ma con tutta la nostra dignità.
e ci portiamo dentro e dietro tutto il nostro bagaglio: amori, sofferenze, dolori, risate.
siamo sempre spettinate noi donne, la vita ci spettina e noi non abbiamo il tempo o la voglia ripettinarci tutte le volte.
passeggiamo nel vento, con quella leggerezza che solo noi sappiamo fare,  tra un impegno e l’altro, e abbiamo la voglia di sentire il profumo dei fiori, abbiamo la voglia di pensare a qualcosa di bello.  riusciamo ancora a pensare a qualcosa di bello. sentiamo di poter confluire in questo circolo infinito che si chiama vita, sentiamo di far parte di un tutt’uno…. magari mentre facciamo la spesa….
perché ogni donna è un universo a se. ogni donna è un fiore diverso, un pensiero diverso.
questa forza motrice che è dentro di noi e che non si spegne mai, questo richiamo primordiale alla vita che esige il pagamento del pedaggio, questa emozione prorompente che mai sarà saziata.
sono quanti mila anni che provano a fermarci?
ma noi ci rialziamo. ci rialziamo sempre. malconce, spettinate, contuse ma con tutta la nostra dignità di donna. ci possono provare, ma nessuno mai ci potrà impedire di rialzarci.
ma ci piacciono i fiori, i cioccolatini, i baci e le tenerezze.
non lo possiamo sbandierare a tutto il mondo ma abbiamo il cuore tenero. e non siamo tanto abituate ad essere apprezzate apertamente, ci stupiamo se qualcuno si accorge di quanto valiamo, di quanto in realtà siamo.  noi che abbiamo il nostro piccolo grande mondo segreto che sta tutto in un muscolo chiamato cuore. noi che abbiamo la compassione, l’amore, la forza, la dolcezza, la determinatezza e la tenerezza tutta stipata in quel piccolo contenitore di carne e ossa. NOI.
e poi ci stupiamo se qualcuno ci offre un fiore, un fiore di prato, una fiorellino giallo.
ho dato un passaggio ad un ragazzo stamani, avrà avuto qualche anno in più di mio figlio, 22 o 23 anni. non l’avevo mai visto ma arrancava su per la salita della collina di Volognano di mattina presto alle 7.00.
mi ha fatto tenerezza, lui e tutte le sue treccine rasta. ha fatto l’autostop e io mi sono fermata.
l’ho portato alla stazione, aveva perso l’autobus.
e parlava e parlava. mi raccontava  e mi ringraziava.
è sceso , nell’aiuola di fronte alla stazione c’erano un sacco di fiorellini gialli di prato,  ne ha preso uno e si è sporto nello sportello dell’auto ancora aperto.
e mi ha sorriso dicendomi un grazie sincero porgendomi quei petali gialli.
e poi ci stupiamo se qualcuno ci regala un fiore.

lasagne rotonde con grano Verna e melanzane 

per 8 monoporzioni in cocotte

la pasta
100 g. di farina di grano Verna
1 uovo
acqua tiepida quanto basta
olio extra vergine di oliva: un filo

impastate la farina setacciata con l’acqua tiepida, l’uovo intero   e un filo di olio fino ad ottenere una pasta ragionevolmente elastica. lasciar riposare in frigo la pasta per una mezz’ora. tirarla con il mattarello in una sfoglia non sottilissima e con un coppapasta fate dei dischetti della dimensione delle vostre cocotte.

il sugo di pomodoro tardivo


1 kg. circa degli ultimi pomodori dell’orto
1 grossa carota
1 costa di sedano con il suo bel ciuffo di foglie
1 cipolla rossa di Tropea
1 goccio di vino rosso (buono)
1 spicchio d’aglio
prezzemolo, basilico.

tagliare gli odori in dadi piccolissimi con il tritatutto (trovo quello dell’Ikea piccolo, funzionale e perfetto con un minimo di spesa sostenuta, mi sembra costi intorno ai 5€) o con la mezzaluna e farli soffriggere a fuoco bassissimo in un tegame di coccio con un filo di olio extra vergine di oliva.
quando la cipolla sarà trasparente bagnare con un goccio di vino rosso e lasciar sfumare.
aggiungere i pomodori tagliati a quadretti e lasciati scolare in precendenza.
una punta di bicarbonato di sodio, una punta di zucchero e fate bollire per una decina di minuti.
aggiungere il sale grosso integrale  e lasciate bollire ancora per qualche minuto.
tritare tutto con il frullatore ad immersione e aggiungete le foglie di basilico sminuzzate grossolanamente e qualche chicco di pepe nero.
fate ancora bollire per pochi minuti e spegnete.

per la bechamel

una noce di burro
1 lt. di latte intero fresco
70 gr. di farina
noce moscata
sale  e zucchero

sciogliete il burro in un tegame con il fondo spesso e aggiungete la farina amalgamando il tutto insieme al latte un poco per volta. una volta aggiunto tutto il latte aggiungere un pizzico di zucchero, un po’ di sale e la noce moscata grattugiata al momento. fate bollire dolcemente continuando a rimestare in modo che non si attacchi fino a che la consistenza* della salsa bechamel è quella che desiderate.
coprite la salsa con la pellicola trasparente in modo da evitare che si formi la crosticina sulla superficie…se volete.

le melanzane




1 melanzana rotonda grossa
sale grosso
olio di oliva  e farina per friggere


lavate e tagliate a fettine abbastanza sottili ma non troppo un melanzana rotonda piuttosto grossa e mettetela in un colino con del sale grosso, fate degli strati e chiudete con qualcosa che pressi le melanzane in modo che perdano la loro acqua amara.
infarinarle con la farina e friggerle in OLIO di OLIVA**abbondante.
lasciar asciugare su carta assorbente una volta fritte.

per assemblare


parmigiano reggiano grattugiato
pangrattato
burro

non vi rimane che assemblare il tutto.
uno strato di bechamel, un po’ di salsa di pomodoro, una fetta di pasta,formaggio grattugiato.
e ancora bechamel, salsa di pomodoro, una fetta di melanzana, formaggio e via così per 3 strati minimo, 2 di pasta e uno di melanzana.
chiudete con le salse e una generosa spolverata di pangrattato e un ricciolino di burro.
passare in forno per 15 minuti circa a 200°, almeno fino a quando non si forma la crosta sopra.
servire non bollenti, …. possibilmente.

Note
*      la consistenza della mia salsa bechamel era piuttosto morbida: questo tipo di pasta fresca fatta con         il  grano Verna assorbe molta umidità

**    friggete in olio di oliva: frittura perfetta, non inzuppata, croccante e leggera

***  se ne avete fatte un paio di porzioni in più rispetto al numero dei commensali non pensate che vi                     avanzino per il giorno dopo, io vi ho avvertito

tavolo in ferro decorato a mano con cotto smaltato
 in vendita, per informazioni scrivetemi

un fiore per tutte le donne e gli uomini di buona volontà

Continue Reading

maccheroni al ferretto fatti in casa con la farina di noci, filetti di cernia e code di gambero. e ancora bloglovin’ e mi farete venire la gastrite!

comunicazione di servizio
(l’ennesima comunicazione di servizio)

con questa storia di Bloglovin’ ho l’impressione di perdere pezzi
ma mi avete aggiunto? ohhh, non fate scherzi che altrimenti mi tocca venire a cercarvi uno per uno!
ero tutta contenta che avevo raggiunto e superato i 300 followers su google reader che quello se ne va a chiudere!
maledetti tutti!!!
insomma, io vi ho messo un paio di bottoni, uno sopra il titolo del post e uno bello grosso in basso: klikklateci sopra e fate poche storie, su, su, andate….
che altrimenti mi viene la gastrite nervosa,
e per tigna ve ne metto uno anche qui
 

ecco, adesso veniamo a noi. 
stamani cercando la chiavetta con le foto  mi sono messa a guardare dentro la borsetta fatta con le confezioni del caffè usate che uso come portatutto per andare al lavoro. mi è preso uno “sturbo”. per trovare la chiavetta   ho dovuto tirare fuori tutto: l’invasione degli ultracorpi!
devo mettere un po’ in ordine ma in questo periodo incasinato della mia vita non ho voglia di tenere in ordine le cose. non ho voglia di fare la brava donnina di casa e così trascuro le pulizie settimanali (non mi risulta difficile trovare scuse valide, vi assicuro) trascuro le ceste tracimanti dei panni sporchi, trasuro il riordinare tutto quello che io e i miei lasciamo indiscutibilmente in giro per tutte le stanze perchè siamo disordinati.
ma non riesco a sentirmi in colpa.  

ma non trascuro il blog, i social, la cucina e la fotografia.
e ancora non riesco a sentirmi in colpa.
embhè? chi siete voi per criticarmi? adesso ho  la crisi di mezza età e mi è presa così, devo usare tutto il tempo necessario per la mia mente e non per pulire e rassettare. 
poi una volta la settimana mi prende la frenesia e mi sembra di essere la famosa signora Pompucci: quella che lo leva di mezzo (lo sporco) e lo mette nei cantucci!!!
e ieri sera, dietro a questa storia del “non ho voglia di far niente che non mi piaccia” mi sono messa ad impastare. 
pasta. ma poteva essere una cosa semplice e normale?
mai. come dice sempre il mio 1/2 pompelmo: 
“ma in questa casa non si puo’ mangiare normale come si mangiava prima?”
ha ha ha, povero ammmmore, gli toccano tutti gli esperimenti,  ma in realtà gli toccano anche cosa assai buone, vi assicuro e poi non credete che sia deperito!!!

e allora pasta alle noci, ma non con le noci, io ho fatto la pasta con la farina di semola rimacinata  e la farina di noci. la farina di noci? ho semplicemente tritato 30 g. di gherigli di noci più finemente possibile e ho mischiato la polvere ottenuta alla farina. il resto è come sempre.

setacciate insieme la farina e le noci tritate e impastate con un bel cucchiaio di olio extra vergine di oliva e acqua tiepida. impastate almeno per una decina di minuti  (fa bene al bicipite del braccino che comincia a diventare flaccido, ottimo allenamento) fino a che la pasta non sarà abbastanza duttile sotto le vostre manine e riponetela sulla spianatoia sotto una bol di vetro a riposare per una ventina di minuti. 

per due persone: 

200 g. di farina di semola di grano duro  rimacinata
30 g. di gherigli di noce ridotti in farina 
100 dl di acqua circa
1 cucchiaio abbondante di olio extra vergine di oliva

nel mentre che aspettate mica potete stare senza fare niente? volete forse starvene sedute sul divano con il telecomando in mano? naaaooooo, niente da fare, cominciate a preparare il facile sughetto.

ingredienti

250 g. di code di gambero
2 filettini di cernia
pomodorini pendolini 
 (qualsiasi pomodorino è più che gradito)
basilico fresco
prezzemolo 
aglio 
olio extra vergine di oliva
pepe

sfilettate la cernia e togliete tutte le reste possibili. preparate un battuto con uno spicchietto di aglio e abbondante prezzemolo. mettete in padella, accendete il fuoco, basso, il più basso che avete e fate soffriggere. aggiungete i filetti di cernia e aspettate 2/3 minuti. aggiungete una decina di pomodorini tagliati a metà e una foglia di basilico tagliata a strisce. aggiustate di sale e fate cuocere sempre a fuoco bassissimo per pochi minuti. aggiungete le code di gambero e sfumate con un mezzo bicchiere di vino bianco.  tagliate delle foglioline di basilico e mettetele sopra il sughetto.
e ora veniamo alla pasta. tagliate un pezzetto e lasciate l’altra sotto la bol.
fate un cordoncino spesso meno del vostro mignolo, tagliatelo a pezzetti e poi “arrotolateci” dentro uno stuzzicadenti di quelli lunghi se non avete un ferretto.  i primi saranno un po’ bruttocci ma poi sarà semplicemente divertente arrotolare tutti i maccheroni. cuoceteli in abbondante acqua salata, bastano pochi minuti, e saltateli dentro la padella con il sugo in modo che si amalgamino insieme. una spolverata di pepe, un bel bicchiere di bianco fresco e profumato e la cena è servita. 
di questi il 1/2 pompelmo non si è lamentato, questo esperimento gli è piaciuto.
invio questa ricetta a Pasta Please #6 raccolta ideata da Tinned Tomatoes e che questo mese è ospitata da lavender and lovage       perchè l’idea della  raccolta di pasta fresca  è troooooooooppo bella!!!! 

e con la foto sotto anche per il Mercoledi monokromo, la attuale amministratrice, evento settimanale ideato da Susan e ospitato per questa settimana #90  da   Priya of The Hympty Dunpty Kitchen 

e siccome mi sono regalata una splendita macchinetta fotografica della Nikon ho colto al volo l’arcobaleno che si è formato subito dopo la “burrasca” delle ore 19.00, ultimamente ci si potrebbe rimettere l’orologlio con la burraschina quotidiana.

e che dire del glicine che è ancora in fiore nonostante le foglie? miracoli dell’acqua

grazie a tutti per la pazienza nel leggere questo post kilometrico e buona giornata!

Continue Reading

penne all’uovo fatte rigorosamente a mano con zucchine e code di gambero mentre mi si allaga allegramente la cucina

canticchiate allegramente con questo 
“magnifico” signore mentre impastate

ieri avevo mio cuGino e sua moglie a cena, insieme al figlio unenne e alla madre di lui, la mia zia preferita. 
preparo una cena tranquilla e perfetta, senza strafare ma di quelle che non passano inosservate: un’accidente!
sentite qua: 
torno a casa, dopo aver fatto un pochino di spesa quotidiana e mi metto ad impastare. volevo fare il pane azzimo con gli stuzzichini e le salsine varie per apertura e poi una vellutata di fagioli e farro e il piatto portante: penne all’uovo fatte in casa.
si, perchè il mio vicino avente le galline (quelle vere e non le bloggalline) mi ha portato dodici uovetti freschi freschi. 
comincio ad impastare, impasto, canticchio, ascolto un po’ di musica, impasto. 
mi avvicino al lavello per sciacquare le ciotole e mentre abbasso il piede sento uno splash. altro piede, altro splash. abbasso lo sguardo e vedo la piscina sul pavimento. 
AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!!! acqua andante che se ne esce tranquilla da sotto il lavello. non perdo tempo, chiudo il rubinetto dell’acqua e comincio a urlare come una pazza chiamando il 1/2 pompelmo. dovevo parere un po’ indemoniata perchè è arrivato di corsa come non mai. entra in casa con il fiato corto e mi guarda sgranando gli occhi.

c’è il lago di Garda sotto il nostro lavello

lui mi guarda e mi manda a ca….re con la mano e si mette all’opera. morale della favola: alle quattro e mezzo del pomeriggio io sono senza lavello, senza acqua e con gente a cena. 
pensate che mi sia fatta prendere dal panico? no, ho inforcato l’auto e sono andata a comprare il maledetto miscelatore rotto che il mio mitico 1/2 pompelmo ha sostituito nel giro di un paio di orette. 
non è stata esattamente come avevo programmato ma comunque abbiamo cenato!!!

penne giganti rigate all’uovo con zucchine e code di gambero

ingredienti per 8 persone

700 gr. di farina di semola rimacinata
4 uova (per alleggerire un po’)
acqua q.b.
impastate le uova insieme alla farina setacciata e aggiungete acqua se necessità. la ricetta della pasta all’uovo vorrebbe un uovo ogni 100 g. di farina, io ho alleggerito un po’ e usato qualche goccia d’acqua per compensare. 
una volta impastata bene la farina lasciatela riposare sulla spianatoia sotto una ciotola per almeno una ventina di minuti. 
dividetela almeno in tre parti e cominciate a tirare la sfoglia. niente vieta di usare la macchinetta apposita, io ho usato il solito olio di gomito e il mattarello. spolverate bene la spianatoia e la sfoglia per evitare che si attacchi e cominciate a “tirare”. la sfoglia deve risultare sottile e uniforme, preferibilmente. fate delle strisce da cui ricaverete quadretti di 4x4cm o dei rettangolini, dipende da come vi piace di più. tirate fuori l’attrezzo, lui, il rigagnocchi di legno e un mestolo sempre di legno. chiudete ogni quadretto  formando  una penna arrotolando sul manico del mestolo per diagonale e strisciando sul legno rigato  in modo che la pasta si attacchi. distentede le penne su una spianatoia infarinata e lasciatele riposare. 

per condire:

3 zucchine fiorentine 
code di gamberi a piacere
olio extra vergine di oliva 
1 cipolla di tropea fresca
1 spicchio d’aglio fresco
tagliate la cipolla finemente e anche l’aglio. fateli soffriggere a fuoco bassissimo mentre tagliata le zucchine in verticale con la mandolina. una volta soffritto la cipolla aggiungete le fette di zucchina e fate cuocere per cinque minuti. aggiungete le code di gambero sgusciate e aggiustate di sale. quando il gambero ha cambiato colore è cotto e potete spegnere. 
cuocete le penne in abbondante acqua salata per pochi minuti (cuociono velocemente, controllate la cottura) e saltatele insieme al sugo zucchine e gamberi. impiattate e spolverate con pepe macinato sul momento. 

vi suggerisco di andare a vedere il link sotto

cliccate su diritto a coltivare e andate direttaemente alla pagina della petizione

Una nuova legge proposta dalla
Commissione Europea renderebbe illegale
“coltivare, riprodurre o commerciare” i
semi di ortaggi che non sono stati
“analizzati, approvati e accettati” da una
nuova burocrazia europea denominata
“Agenzia delle Varietà Vegetali europee”.

…. andate a firmare la petizione!

Continue Reading