Senza strabiliare, fusilli inegrali con broccoli e noci

per le vostre orecchie delicate
per gli occhi…..

Senza ricette roboanti, senza nomi di chef e superchef con cucine etniche, torno adesso da un’ora di blog e siti con decorazioni, ricette stratosferiche, ingredienti megagalattici di quelli che devi fare una ricerca su google per capire cosa sono. Ho gli occhi pieni di riccioli, pieni di alchimie di sapori, pieni di composizioni fotografice superlative, pieno di bloggeresse magiche, incredibili, fantasiose…. boriose…..  
 vi posto gli ingredienti di questi deliziosi  e dico de-li-zio-si fusilli con broccoli e gherigli di noce , semplici, veloci, per tutti i giorni, per mangiare sano, per mangiare insieme, per mangiare bene, per parlare come mangiamo….. noi siamo blogger, siamo gente comune. Siamo solo delle massaie prestate al lavoro, prestate ai figli, sprestate al mondo che cucinano per la propria famiglia con amore e dolcezza, che non pensano sempre in termini di  
trota-salmonata-in-crosta-con-riduzione-di-barolo-e- coulisse-di-mele:
torno a casa nel pomeriggio, se sono fortunata verso le 16.30 dalla mattina che parto alle 7.00, dopo aver lavorato freneticamente per 6 ore, dopo aver fatto la spesa quotidiana, dopo aver pagato le bollette con i salti mortali, dopo aver risolto varie grane e intoppi, dopo aver discusso con i figli, con la mamma, con la suocera, con il mondo intero a volte e che faccio? Mi metto a fare una  trotasalmonataincrostaconriduzionedibaroloecoulissedimele……. no, scusate, io  MI faccio 
fusilliintegrali-piccanti-ai -broccoli-freschi-dell’orto-del-mio-amico-e-gherigli-di-noci
 e tutti zitti.
E tutti zitti perché non c’è tempo di parlare, è tempo di assaggiare questi fusilli integrali con questi broccoli appena colti dall’orto del mio amico Giovanni, insaporiti con il peperoncino fresco a rondelle e qualche pomodorino secco volendo, non si può perder tempo a parlare, bisogna mangiare adesso che son caldi e fumanti, adesso che il profumo dell’aglio pervade tutta la cucina. E allora tutti zitti in silenzio, si sentono solo le armi (forchette) che sferragliano sui piatti.
Dopo, solo dopo aver finito e ripulito piatto e padella con una regolarissima scarpetta nell’olio insaporito avanzato sul fondo, dopo e solo dopo si può parlare. Perché dopo aver mangiato con piacere una cosa profumatissima ma semplicissima, dopo, a pancia piena, si parla più volentieri di quello che ti è capitato durante il giorno. E allora partono le risate, le prese in giro, le amorevoli  discussioni di una normalissima famiglia italiana, in una normalissima cucina italiana, dopo aver mangiato un normalissimo piatto di fusilli con i broccoli.  E son soddisfazioni. 

gli ingredienti per 4 persone
400 gr. di fusilli integrali 
broccoli di cavolo, quanti ne volete
aglio 
peperoncino fresco
olio extra vergine di oliva
formaggio parmigiano
Ho lavato i broccoli, che profumavano assai appena colti, li ho divisi in germogli e li ho messi in una pirofila di pirex. Ho aggiunto un po’ di sale e un filo d’olio e qualche goccia di acqua e ho fatto cuocere nel microonde per 6 minuti. In una padella ho fatto scaldare un po’ di olio di oliva insieme a un paio di spicchi d’aglio a fette e 3 fette di peperoncino verde fresco (piccante, il mio è piccante!). Una volta che l’aglio sfrigolava nell’olio ho aggiunto i broccoli e ho aggiustato di sale. Ho finito di cuocere e insaporire attingendo all’acqua dove i fusilli integrali stavano cuocendo, ho scolato la pasta al dentissimo e l’ho saltata con una bella spolverata di parmigiano grattugiato. Ho messo i fusilli nel piatto con un filo di olio evo crudo e ho aggiunto qualche gheriglio di noce, ho buttato i piatti sulla tavola imbandita stando attenta di non essere colpita dalle forchette……, scherzo, ma erano tutti pronti e attenti in attesa…. sarà stato il profumo?
Che blogger sia con noi, buona vita ragazzi!
Spedisco questa ricetta da Ely, nella sua cucina 
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Nel mezzo della notte con la pasta matta e i fichi ….

Musica, Maestro!

Si, ci risiamo. Sono le 4.01 ed è già un’ora che sono in giro per la casa.
Nel mezzo della notte io  mi sono fatta una tisana calda, me la sono sorseggiata sul divano con la luce bassa ma niente.
Non mi si abbassanno neanche le palpebre, ho due occhi spalancati che sembro un gufo.
Mi sono svegliata e mi sono accorta subito che non sarebbe stato facile riprendere sonno.
Ho fatto due passi nel letto e poi ho deciso che forse era meglio alzarsi per non svegliare lui.
E allora queste ore di sonno perduto me le voglio proprio sfruttare e godere al massimo.
Non mi lascerò prendere dal nervo per l’insonnia e sfrutterò la situazione.
Stanotte ho deciso di scrivervi delle costrate di pasta matta. La pasta matta dell’Artusi si è rivelata un portento. E’ ottima come contenitore, è ottima come base per crostate. Di una facilità impressionante, basta impastare acqua e farina, è bellissima per tutte le lavorazioni.
Questa volta ho adoperato gli ultimi fichi neri nel mio albero. Povero, quest’anno ha stentato anche lui con la siccità!

gli ingredienti

farina tipo 0
acqua deminaralizzata
marmellata di fichi
fichi maturi 
zucchero di canna
Preparate la pasta impastando acqua e farina. Il bello di questa pasta è che non ha bisogno neanche di riposo.  Con dell’olio extra vergine di oliva (o del burro se preferite) spennellate degli stampini di crostata piccoli e adagiateci dentro un disco di pasta matta alto un po’ meno di 12 cm. in modo che possiate fare le pieghe. Mettete una base di marmellata di fichi sul fondo della crostatina e poi aggiungete un fico intero tagliato in quattro o a fette. Cospargete con un po’ di zucchero di canna e se volete anche con un pizzico di cannella.
Con il pennello sporco di olio pennellate i bordi della pasta matta in eccesso che avrete ripiegato in pieghette per renderli aggraziati.

Mettete in forno per una quindicina di minuti a 180°. Appena la pasta si colora è cotta, attenti a non farla diventare troppo “croccante”.
Io ne ho fatte anche qualcuno semplicemente con la marmellata di pesche e il risultato è stato eccellente.
Certo che Pellegrino ne conosceva di trucchi in cucina!

Ora metto la programmazione al post e vedo di andarmene 5 minuti a dormire…. forse ce la faccio.
Per la cronaca sono le ore 5.07 di giovedì 4 ottrobre e tutto va bene
Buonanotte, buongiorno… fate voi fiorellini!
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Salutiamoci di Ottobre: il migliaccio fiorentino

per le vostre orecchie e per i vostri occhi

per la lietezza di spirito:

migliaccio fiorentino

E adesso siete finiti, morti, caput!
Io sono golosa, appassionata di cibo, di cibo buono, e due sono le cose che mi fanno scalpitare più di ogni altra in cucina: i ceci e tutto ciò che concerne e le CASTAGNE e tutte le variazioni sul tema.
Salutiamo di ottobre con le castane? Care Brii, Cobrizio , Lo e Stella  e nonmeno Azabel  che ci ospita graziosamente a casa sua questo mese di ottobre,  care le mie bloggine,  adesso SO’ AFFARI VOSTRI, mi avete provocato e io vi rispondo, preparatevi, ve ne manderò talmente tante che vi verrò a noia, mi pregherete di smettere….

Faccio un incisino, sono una delle vincitrici del contest de La cultura del Frumento, MANI IN PASTA, le paste regionali III   con i miei    pici  senesi all’aglione :

E SON SODDISFAZIONI!!!
Ok, la ruota del pavone l’ho fatta, ho aperto tutte penne e ho fatto bella mostra…..
Veniamo a noi, veniamo alle castagne.
Oggi si comincia con il più classico dei dolci: il migliaccio
Detto anche castagnaccio,  dalle mie parti si è sempre chiamato migliaccio,   è un “dolce” tipico toscano/ligure, di origine contadina, economico e con ingredienti di facilere peribilità.

Leggendo iera la ricetta da LO che intitolava “castagnaccio senza zucchero” ho pensato, ma guarda che brava la nostra gallina meravigliosa che non ha adoperato lo zucchero…. ripensandoci, ieri sera mentre mi leccavo i baffi sbattendo acqua e farina di castagne mi sono data della brava anche per me, l’ho dato alla mia mamma e alla mia nonna che mi hanno insegnato a fare il migliaccio e che lo facevano SENZA zucchero…. credo fosse una questione economica, all’epoca…. lo zucchero era un bene di lusso!

la ricetta:

ingredienti:
250 gr. di farina di castagne
2 tazze medie di acqua o forse meno
un pizzico di sale
olio extra vergine di oliva
1 rametto di rosmarino
50 gr. di pinoli
5 o 6 gherigli di noce
una manciata di uvetta
migliaccio fiorentino
Preparazione:
In una terrina emulsionate la farina di castagne con l’acqua in modo che non si formino grumi. La consistenza deve essere un po’ più solida di quella delle crepes. Non so la quantità precisa di acqua, io a un certo punto vado a “occhio”. Mi ricordo sempre di mia nonna che quando glielo chiedevo mi diceva: lo vedi a occhio, Sandra, nè troppo lente nè troppo soda….
Aggiungete alla pastella un pizzico di sale e un C di olio extra vergine di oliva,  unite metà pinoli e l’uvetta bagnata precedentemente nell’acqua e strizzata.  Io non ce la metto, l’uvetta nei dolci è una delle poche cose che evito perché non mi piace la consistenza  molliccia che acquista da cotta, ma voi mettetela perché nella ricetta tradizionale ci vuole.
In un pentolino fate soffriggere gli aghi di rosmarino per qualche secondo con un giro d’olio d’oliva.
Foderate la teglia con un foglio di carta da forno e versateci sopra il composto, l’altezza decidetela voi, c’è a chi piace alto e a chi bassino: io sono per il bassino. Poi aggiungete i pinoli e i gherigli di noce spezzati grossolanamente sulla superficie e condite con l’olio e rosmarino.
Passate il tutto in forno a 200° per una ventina di minuti. Il migliaccio è pronto quando il composto forma tutte le screpolature in superficie.
Ecco avete fatto, senza zucchero e con pochissimi grassi, un dolce povero della cucina contadina.
Per maggiori informazioni qu , sempre da quelle quattro pazzerelle che ci insegnamo e ci spronano a mangiare sano.
migliaccio fiorentino
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