Pane di farina di segale ad alta idratazione

Pane di farina di segale ad alta idratazione

solo segale per questo pane e idratazione all’80%: e non è facile perchè la segale ha un glutine meno elastico di quello del grano tenero e quindi più difficile da panificare.

però la segale è un carboidrato a basso indice glicemico, a basso apporto calorico e ad alto valore energetico. 

questo pane di farina di segale ad alta idratazione è comunque profumato e molto soffice.

che io ho una passione per la segale è un dato certo, non lo so perchè di preciso, mi piace il profumo che esce dal forno tutte le volte che la infilo in un impasto e quindi provo, riprovo e continuo a provare impasti in purezza o mischiati con altri tipi di farine.

non vi spaventate quindi se provate a fare questo pane, l’impasto prima di prendere corpo ha bisogno di molte ore di lievitazione e si presenta comunque molto “molliccio e appiccicoso”.

se volte potete arricchire l’impasto con dei semi croccanti direttamente nell’impasto o solo in cottura applicandoli sulla crosta esterna. io ho preferito lasciarlo nudo e puro.

per impasti di questo genere occorre pazienza, pazienza ed ancora pazienza. la lievitazione è più lenta e quindi ci vuole fretta, non ci vogliono tempi precisi, non ci vogliono impegni. ci vuole invece la passione, la voglia di fare il pane e la voglia di sperimentare.

musica per la lievitazione

Levante, Vivo

Vivo come viene
Vivo il male, vivo il bene
Vivo come piace a me
Vivo per chi resta e chi scompare
Vivo il digitale
Vivo l’uomo e l’animale
Vivo l’attimo che c’è
Vivo per la mia liberazione

Vivo un sogno erotico
La gioia del mio corpo è un atto magico

pane di farina di segale ad alta idratazione
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Schiacciata di farina di semola, semi di sesamo e mandorle

Schiacciata di farina di semola, semi di sesamo e mandorle

questa schiaccita di farina di semola, semi di sesamo e mandorle è come una poesia nascosta …

non avete capito? ci credo, vi spiego

pratico un ritrovo di donne, stupende donne, che praticano per prima cosa l’amicizia e la sorellanza.

la scusa è la libroterapia e l’arte della divinazione dei tarocchi. la chiamo scusa perchè in realtà le nostre serate sono cibo per l’anima al di fuori dei libri che leggiamo e delle divinazioni.

siamo poche, poco più di una decina , ci troviamo una volta al mese e “parliamo”: di libri, di scrittura, di tarocchi, di noi.

più che un corso è una terapia, come sempre succede se ci sono belle persone.

e quando esco dalla nostra serata mensile mi sento bene, ben nutrita e soddisfatta.

ieri sera è stata la serata delle poesie nascoste, ovvero il metodo Caviardage : nascoste in una pagina di un libro, di un giornale, di un opuscolo o su una schermata trova le parole della tua poesia. e ci puoi dipingere, acquerellare, scarabocchiare sopra per fare delle piccole opere d’arte.

unica condizione: il libro deve essere vecchio e da buttare, sia mai che si scarabocchia un libro “buono”.

ringrazio tutte le belle donne del corso, soprattutto Elena, Silvia e Emanuela, le docenti.

Ma su tutti gli altri

si mescolano diversi

ai punti di intersezione.

Vengono finalmente

mutamenti sintattici

fluire incessante delle cose.

come le onde,

dissolvono nella spuma marina

link utili:

Le Spontanee rimedi spontanei, fiori di Bach e non solo

Tra cieli e terre scrittura e percorsi energetici

Elena Miniera

Silvia Rio

Emanuela Ciotola letture energetiche tarocchi

e credo che questo metodo mi piacerà molto…..

dopo ciò passiamo alla schiacciata di farina di semola e alla sua ricetta

musica per l’impasto

Levante, Vivo

…. vivo un sogno erotico, la gioia del mio corpo nato magico ….

Schiacciata di farina di semola, semi di sesamo e mandorle
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Chiocciola di pane bicolore

Chiocciola di pane bicolore

la chiocciola di pane bicolore, con gli avanzi di due impasti del pane della Domenica: pane bianco al limone e pane integrale di segale

la ricetta risulta ostica da scrivere, ci sono due impasti, ci vuole l’ingrediente segreto, quello che non puo’ mancare mai quando fai il pane: la pazienza.

io la pazienza l’ho imparata con gli impasti, con il pane.

ho imparato ad aspettare, a non avere fretta, e ancora ad aspettare mordendo il freno, stridendo fino a che il momento non è quello giusto.

perchè c’è sempre il momento giusto, quello perfetto, quello che devi cogliere al volo come il famoso treno in corsa.

e c’è per tutte le cose della vita. basta saper aspettare ed essere pronti a non perdere l’attimo

quindi, armatevi di pazienza, di tempo e lasciatelo scorrere dolcemente fra una piega e un altra dell’impasto, nei momenti di riposo leggete un libro, guardetevi un film, dipingete, lavorate a maglia, lavorate il legno o fate gli origami con la carta di recupero delle confezioni della pasta!

Musica per gli impasti:

Diodato, Così speciale

Chiociola di pane bicolore
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