per i QUANTI: lasagne di panissa con broccoli e pecorino romano di Nanocucina

 Questo 6 novembre per  quanti modi di fare e rifare siamo da Nanocucina, una nana che cucina, come scrive lei. Conosco Nanocucina da quando ho aperto il blog e lo seguo molto attentamente, mi piace il suo stile, la nana che cucina ci sa fare. 
Quando ho scoperto che per i quandi a novembre si cucinavano “ceci” mi sono emozionata: la mia passione per questo piccolo legume è immensa, qualcuno di voi se lo ricorda. Io i ceci li mangerei anche a colazione….. 
La ricetta è perfetta così com’è, io per tigneria (le blogghese tutte DEVONO metterci sempre del suo in ogni ricetta, si sa, deformazione “professionale”) ho variato pochissimi e trascurabili particolari.

gli ingredienti per 4 porzioni

per la panissa
(non conoscevo la panissa e sono stra-felice di averla trovata)

150 gr. di farina di ceci
500 ml di acqua
sale
olio extra vergine di oliva – poco 

In un tegame (io ho usato quelli con il rivestimento di ceramica che mi ha consentito di chiudere con il coperchio e lasciar cuocere senza temere che la panissa si bruciasse) stemperate la farina, l’olio e il sale nell’acqua tiepida: non fate formare grumi. Cuocete per 30 minuti. Stendete la panissa su una placca del forno rettangolare in modo che rimanga sottile. Lasciatela freddare.

 queste sotto sono le lasagne “nude”, ancora da cuocere.

per il condimento:

1 broccolo 
olio extra vergine di oliva
due filetti di acciuga sott’olio
due spicchi d’aglio
peperoncino q.b.

Scottate i broccoli – io ho usato il micronde, 4 minuti a tutta bordiera -, saltatelo poi nell’olio in cui avrete sciolto i filetti di acciuga e soffritto l’aglio e il peperoncino. Sminuzzatelo grossolanamente e togliete l’aglio.

la besciamelle:

400 ml. di latte intero  – io scremato
1 cucchiaio e mezzo di farina tipo 0
sale 
un pizzico di zucchero
noce moscata
pangrattato 
burro 
20 gr. pecorino romano grattugiato
20 gr. parmigiano reggiano grattugiano 
Come si fa la besciamelle non ve lo dico, lo sapete da soli.
Adesso rimane solo da assemblare: tagliate la panissa a fette e cominciate a fare le lasagne: besciamelle, panissa, broccoli, un po’ di formaggio e poi ancora panissa, besciamelle broccoli e formaggio. Finite con una spolverata di pangrattato e alcuni fiocchetti di burro, informate a 200° per 15 minuti circa o almeno fino a che non si sarà formata la crosticina sopra. 
Ora potete assaggiare, lasciatela freddare un attimino: io nella bramosia dell’assaggio mi sono scottata il palato!!! Mannaggiaammme!

Uuuuuuuuuhhhhh, come mi piace questo gioco!!!!
 

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La raccolta delle olive e l’olio nuovo

C.S.I. – Consorzio Suonatori Indipendenti 
Lo del Mondo – 1193

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Canta Giovanni Lindo Ferretti dal 1993, con tutte le evoluzioni religiose e tutte le sue paure.
E io ho cantato, venerdì pomeriggio:

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è….. ma chi non c’è non mangia l’olio nuovo…. 

Si, venerdì abbiamo fatto la “brucatura” delle olive. Perchè da noi non si dice raccogliere le olive, ma brucare le olive, come tante caprettine. Abbiamo pochi olivi, una sessantina in tutto, piccoli e stenti poichè il clima e la terra da noi non sono perfetti per loro. Siamo vicini all’Arno e quindi abbiamo la nebbia, il terreno è duro di sasso e di galestro, il vento imperversa incessante per tutto l’inverno: i nostri piccoli olivi stentano non poco. 
A parità di anni ma 400 metri sopra si hanno alberi esattamente il doppio dei nostri. Ma noi testoni, in terra di vigne abbiamo piantato olivi perché per noi gli olivi sono sacri. 
La raccolta si fa veloce, in un paio di giorni  o meglio ancora di pomeriggi, gli olivi esposti a sud hanno carichi abbondanti ma gli altri….. carichi desolanti. Ma io ringrazio tutti i miei alberelli comunque, olive o non olive.
Abbiamo imparato a potarli da soli, a forza di errori e quest’anno, nonostante la stagione arida si sono visti i frutti della buona potatura. Quasi 150 kg. di olive più l’olivo ascolano per la salamoia. Le olive quest’anno hanno una resa dell’8% (anno scorso era del 14%), vale da dire su 100 kg di olive si hanno 8 kg di olio (più o meno equivalenti a 8 litri di ottimo olio verde). Comunque, sabato a pranzo ho lasciato cadere l’ultimatum:
chi vuole mangiare l’olio nuovo, quest’anno,  si prepari alla brucatura degli olivi altrimenti …….nisba! 
Mi hanno guardato con occhi assonnati (tutti appena alzati, il principe ereditario e la principessa sua ragazza e la furious girl) e hanno pensato che scherzassi. Hanno cominciato a preoccuparsi quando hanno visto le calosche fuori della porta e i cestini pronti con tanto di teli.
Hanno un po’ stornellato ma alla fine hanno ceduto e si sono rassegnati. 
Ne è venuta fuori una giornata deliziosa, fra battute, risate e sbuffi. La Holly che ci correva intorno impazzita per il fatto di averci tutti insieme fuori con lei, si è  mangiata un sacco di olive…. temo di avere un cane vegetariano, adora le olive, la pera, le noci e le nocciole, le pesche e l’insalata… bahhhh!
Comunque, al calar della luce  abbiamo dovuto smettere per ricominciare il giorno dopo, il sabato, e portare le olive al frantoio. Siamo andati con i sacchi di cotone pieni  di olive e siamo tornati con l’oro verde. 
Sabato sera a cena……
Penne all’olio nuovo e una generossissima spolverata di parmigiano reggiano, bruschetta di pane raffermo con aglio, fagioli lessi con il cavolo nero e con olio….. 
Tutti insieme a cena con l’oro verde. Non ho certo raccontato una ricetta da chef, ho semplicemente raccontato un’eccellenza del mio territorio, un’eccellenza della Toscana. La cucina semplice, con gli ingredienti genuini alla fine paga sempre.

 Vi lascio il testo della canzone linkata in apertura, secondo me i testi dei CSI sono paragonabili a poesia, a volte….

 A tratti
Consorzio suonatori indipendenti 

A tratti percepisco tra indistinto brusio

Particolari in chiaro,

Di chiara luce splendidi,

Dettagli minimali in primo piano,

Più forti del dovuto e adesso so

Come fare non fare, quando dove perché

E ricordando che tutto va come va

Come fare non fare, quando dove perché

E ricordando che tutto va come va

Ma non va, non va, non va, non va…

Nell’occhio inconsapevole di un cucciolo animale,

Archivio vivente della Terra,

Un battito di ciglia sonnolente racchiude un’esistenza

Spazio determinato, costretto dilatabile

Spazio determinato, costretto dilatabile mi incanta…

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

In toghe svolazzanti e lunghe tonache,

divise d’ordinanza tute folgoranti,

in fogge sempre nuove innumerevoli colori,

in abiti eleganti con la camicia bianca, la cravatta blu

Chi è stato è stato e chi è stato non è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Chi è stato è stato e chi è stato non è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Consumati gli anni miei,

vistosi movimenti sulla Terra,

grandiosi necessari, futili patetici

Come fare non fare, quando dove perché

E ricordando che tutto va come va

Come fare non fare, quando dove perché

E ricordando che tutto va come va

Ma non va, non va, non va…

Non fare di me un idolo mi brucerò,

se divento un megafono m’incepperò,

cosa fare non fare non lo so,

quando dove perché riguarda solo me,

io so solo che tutto va ma non va,

non va, non va, non va, non va…

Sono un povero stupido so solo che

Chi è stato è stato e chi è stato non è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Chi è stato è stato e chi è stato non è

Se tu pensi di fare di me un idolo

Lo brucerò,

Trasformami in megafono m’incepperò,

cosa fare non fare non lo so,

quando dove perché riguarda solo me,

io so solo che tutto va ma non va,

non va, non va, non va, non va…

Sono un povero stupido so solo che

Chi è stato è stato e chi è stato non è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Chi è stato è stato e chi è stato non è

Se tu pensi di fare di me un idolo

Lo brucerò

Trasformami in megafono m’incepperò,

cosa fare non fare non lo so,

quando dove perché riguarda solo me,

io so solo che tutto va ma non va,

non va, non va…

 
 

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Olive in salamoia e sotto sale, l’oro verde della Toscana

 

 

 

olive in salamoia

Guardando il post di Silvia di Pan con l’olio di qualche giorno fa, mi è venuto in mente che anch’hio ho due barattoli di olive in salamoia nascosti nel ripostiglio delle scorte. Fatte l’anno scorso con le olive del nostro piccolo ascolano, seguendo una ricetta calabrese raccontatami dalla mia amica argentina…. giro lungo!
La mia salamoia è un po’ più lunga e complicata ma il risultato è delicato e delizioso ugualmente.
In previsione della prossima brucatura delle olive ho pensato di postare un anticipo di quello che si può fare con le olive fresche così che fra un po’ saprete come fare…..
Le olive fotografate sono quelle del 2011, la nostra produzione è scarsa, scarsissima. Abbiamo scoperto che il nostro terreno è un terreno da uva e non da olivi ma orarmai erano già stati piantati.
Il terreno è galestro, quindi dopo uno strato di un metro c.ca di terra si trova subito la roccia, il galestro apppunto, friabile ma comunque roccia. Il vento continuo dell’inverno non facilità certo la vita ai poveri olivi, per non parlare della nebbia. Abbiamo piantato gli olivi 15 anni fa e ancora non abbiamo mai avuto più di 67 kg di olio…. una disdetta se si considera che qua l’olio è considerato un fiore all’occhiello.
Mi ricordo che mia nonna quando si arrivava a novembre si preoccupava sempre di comprare direttamente dal frantonio almeno 15 kg di olio BUONO, per condire. Per cucinare si poteva comprare quello della Coop, sempre e  comunque solo olio extra vergine di oliva e di provenienza toscana. L’olio era una cosa troppo importante per lei, e, mi rendo conto adesso di quanto era vero. A parte la salubrità dell’olio extra vergine di oliva rispetto ad altri oli, ma il profumo, il sapore che hanno le pietanze cucinate con questo liquido giallo sono insuperabili. In Toscana, in tempo di raccolta di olive, si fà la bruschetta: pane raffermo toscano arrostito, strisciato con aglio e condito con olio freschissimo (di quello verde che pizzica) e sale. Chi non ha mai provato dovrebbe.
In questo week end lungo pensavo di riposarmi: niente, si “brucano” le olive. E allora tutti con il cestino a brucare olive per portarle al frantoio! Poi c’è l’olivo sascolano: quello da soddisfazione, ragazzi, ma soddisfazione! Delle olive meravigliose che di solito in conservo in salamoia.
 

 

In salamoia

Una volta brucate le olive metterle in acqua. L’acqua deve essere cambiata tutti i giorni per 30 giorni.
Al termine dei 30 gg. procedere a fare la prima salamoia: per 1 litro di acqua 100 gr. di sale.
Tenete coperte le olive per 30 gg. A questo punto assaggiatele e cambiate la salamoia: devono stare altri 30 gg. in una miscela di acqua e sale (120 gr. di sale per ogni litro di acqua). Dopo 15 giorni assaggiatele, se sono ancora un po’ amare resistete per un altro po’ fino a che le olive avranno perso ogni “amarezza”. A questo punto le potete conservare nei barattoli. Buttate via la salamoia e rifatela nuova e più leggera: ogni litro di acqua 60 gr. di sale. Chiudete i barattoli e se ce la fate aspettate almeno una trentita di giorni prima di mangiarvele. Considerate che si conservano benissimo, io me ne sono dimenticata due barattoli sullo scaffale del ripostiglio: sono tutt’ora buonissime.

 

Sotto sale:

 

Altro modo meno complicato di conservare le olive è quello di metterle sotto sale: lavate le olive e lasciatele scolare bene. Mettetele in una ciotola capiente (va bene anche di plastica) e mischiate con il sale fine abbondante. Aggiungete qualche spicchio di aglio e delle scorzette di arance e di limone. Mettete la ciotola copertavicino ad un termosifone o ad una fonte di calore e tutti i giorni togliete l’acqua che le olive sotto sale sputeranno fuori. Rimestate e coprite di nuovo. Ripetere fino a che vi accorgerete che le olive non spurgano più acqua. A questo punto togliete l’aglio e le scorze vecchie e
preparate invece delle fettine di aglio e delle nuove scorze tagliate a filini.  Condite le olive con l’aglio, le scorze, qualche peperoncino e qualche fogliolina di alloro. Mettetele nei barattoli e chiudete.  Pronte per ogni occasione….. attenti al sale, non esagerate…..
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