non puo’ piovere per sempre, …. e dopo la pioggia torna il sereno
Simon & Garfunkel, El condor pasa
15 mesi fa abbiamo cominciato con il progetto libro. emozionatissimi abbiamo cominciato a buttare giù lo scheletro del libro, i capitoli, le ricette. logicamente sono cambiati in corso d’opera, le ricette si sono trasformate, i capitoli si sono evoluti, spostati, allargati, accorciati.
uno dei pochi capitoli che è rimasto come punto fermo è il capitolo di Caterina De’ Medeci, la cucina storica della fiorentina regina di Francia. Caterina era una buongustaia, in fatto di cibo ma anche di uomini, e si è portata dietro dalla corte fiorentina cuochi e ricette.
era ghiotta di una salsa che si usava per legare le pietanze, la besciamella, era golosa di cibreo, era golosa di carabaccia, la zuppa di cipolle, era golosa di pezzole della nonna, le crespelle fiorentine, di carciofi e di cardi, i “gobbi” come si chiamano a Firenze.
vedete bene che tante “parole” famose francesi assomigliano molto a quelle di Caterina in italiano.
la bechamelle? le crepes? la famosa suope d’oingnons?
le crespelle alla fiorentina, ricetta inserita nel capitolo Il gusto di Caterina, è stata la mia dolce dannazione. credo di averle rifatte 5 volte: non erano mai quelle giuste. e quindi posiziona la foto nel pdf sapendo comunque che è provvisoria, pensa e ripensa a come potrebbe essere, a come dovrebbe essere stata ma non avevo il feeling con le crespelle. e poi, quando meno te lo aspetti, come sempre succede nella vita sia per le cose belle che per quelle brutte, sono arrivate loro….
mi piacciono le ombre sul piatto, i riflessi di luce sulla besciamella, la sfuocatura sulle posate.