Una tortina di pane di castagne ripiena di ricotta e cioccolato per dimenticare l’inutile zavorra dei dolori

Il giardino delle delizie – Hieronymus Bosch 

Io sono una romantica.
Sono una romantica e  innamorata dell’amore.
Sono una  romantica, innamorata dell’amore   e sono una tutta d’un pezzo.
Per me non ci sono grigi, c’è il bianco e il nero e il resto non fa per me.
Quando ero più giovane il mio babbo mi diceva che leggevo troppi libri: era il suo modo di proteggermi dal mio essere troppo idealista.
Io sono una che crede nei valori. Credo nell’essere onesti, soprattutto essere onesta con me stessa…. e, lo sapete anche voi, a volte è facile dirsi le bugie.
Credo nelle parole, che come dice Samuele Bersani in “Le mie parole”  sono “sassi aguzzi” e ti fanno un male cane a volte, credo in quello che mi si dice e nel mio modo di essere non esiste il non-credere e il non fidarmi …. ho preso delle porte in faccia, a volte,  che sicuramente bastava anche la metà……
Ma sono così…
Essere onesti con se stessi a volte è una cosa difficile. Ti rendi conto di fare cose che non hanno nessun fondamento razionale ma continui a farle…. e a quel punto, se sei onesto, devi prendere il coraggio a due mani e “ispezionare”…. Ispezionare l’interno è un lavoro immane? E’ un lavoro duro, devi tutte le volte squartare con calma e senza pietà ogni tuo più piccolo spazio vitale per estrarre lo sporco e dimenticarlo. Si, ci portiamo sempre dietro un sacco di ricordi inutili….. i dolori DEVONO essere dimenticati, non solo perdonati, DIMENTICATI…. Non possiamo portarci dietro tutti gli errori, i dolori, gli sbagli di una vita… dobbiamo lasciarli andare ….. Chiediamo aiuto al nostro divino essere interno e dimentichiamo e perdoniamoci, con umiltà e con pazienza, con amore e con sincerità: chi è senza peccato scagli la prima pietra….. E allora perché noi non ci vogliamo perdonare? Fatemi e fatevi un favore: dimenticate gli errori e ricordate solo le cose belle, quelle chi vi ricordano la gioia, un profumo, un amore, un libro, una risata….
Svolazzando sul web qualche annetto fa ho trovato questo scritto, non so se chiamarlo poesia o che altro. Era di un anonima, lasciato lì  con la dedica “a chiunque vorrà leggerlo”. Non solo lo lessi all’epoca ma me lo sono anche salvato su un file. E’ un po’ lungo, vi posto sola la prima parte ma mi piacerebbe che provaste a leggerlo… in dei punti è maledettamente struggente…… e vero. Se poi volete il seguito chiedetemelo e io ve lo manderò…..

Non lo voglio sapere. Non lo voglio sapere, non me lo devi dire e io non te lo chiederò. E non lo chiederò neanche a me perché non mi posso dire una bugia, non mi posso dire una bugia. 
Non lo voglio sapere, non me lo dire e io non te lo chiederò, perché tu sei il mio cavaliere con l’armatura d’argento, bello come il sole, puro come l’acqua di sorgente e non voglio vedere le macchie della corruzione della vita che intaccano la mia realtà. Perché tu sei bello come il sole, puro come acqua di sorgente e la vita non può scalfirti: tu integerrimo, tu meraviglioso, tu cavaliere senza macchia e senza paura.

Pur essendo  pesante io ci sento la speranza. Che ve ne pare? La forza dell’Amore, di quello con la A maiuscola?
Come dice il vecchio Bosh,  Hieronymus Bosch, detective di Michael Connelly che si chiama come il pittore  olandese del 1500 Hieronymus Bosch    (ed ecco svelato il perché del Giardino delle delizie all’inizio del post).
Bosh, il detective americano,  parlando della ex-moglie di cui è ancora innamorato dice:

“Io credo nella teoria dell’unico
proiettile. Ci si puo’ innamorare molte volte, ma c’e’ un unico
proiettile con inciso un nome. E se sei abbastanza fortunato da venire
colpito da quell’unico proiettile, puoi star certo che la ferita non
guarira’ piu’. […] ……Nel cuore
le cose non finiscono mai” 
Tratto dal libro  “Lame di luce” molto bello nel suo genere. Connelly rende a Bosh quell’umanità e quella sensibilità che tanto mi piacciono nelle persone. 
Mi piace leggere e mangiare insieme, sono due delle cose che più mi piacciono al mondo e farle insieme, sprofondata in una poltrona con una bella musica di sottofondo… beh, forse,  qualcosa di meglio al mondo c’è ma non  poi tanto…….

 Tortine di pane di castagne con ricotta e cioccolato
   ***Per gli amanti delle castagne 

  1. 200 gr. farina di castagne
  2. 100 gr. farina 00
  3. lievito per dolci 1 bustina
  4. 100 gr. ricotta 
  5. 1 bel dado di cioccolato fondente
  6. burro un ricciolo
  7. 3  cucchiai zucchero muscovado 

Impastate le farine che avrete setacciato e mischiato insieme al lievito e al ricciolo di burro fuso e 1 cucchiaio di zucchero muscovado (che avrete schiacciato con il mattarello per renderlo più fine e m) con acqua tiepida fino a formare un impasto omogeneo e elastico.
Lasciate lievitare al calduccio e coperto con un straccio per almeno un paio di ore ma meglio 3.
Stendete la pasta di pane di castagne e tagliate dei cerchi con cui fodererete uno stampo di vostro gradimento. Ungete con olio extra vergine di oliva lo stampo e adagiateci il disco di pasta: tagliatelo leggermente più largo perché vi serviranno i lembi per chiudere il coperchio.
Prendete la ricotta e sbattetela con un cucchiaino di zucchero di canna. Una volta amalgamato lo zucchero buttateci dentro anche qualche scaglietta di cioccolato ma non troppo.
Riempite adesso il contenitore e poi chiudetelo con un disco di pasta e arricciolateci intorno la pasta del disco di sotto (mi sono spiegata????, ho dei dubbi…) forse dalla foto….

 Infornate per 25′ minuti a 200°. A metà cottura aggiungete qualche scaglietta di cioccolato e dello zucchero muscovado uche si caramelleranno insieme…..
Presumo che queste tortine sarebbero venute bene anche con la frangipane o con una crema di mascarpone…. il buono con il buono?
Le abbiamo mangiate tiepide.
Fredde non sono un gran che, devono essere scaldate nel micro e perdono la friabilità che hanno da appena sfornate….. a me MI sono piaciute!!!! Se volete provare aspetto le vostre risposte.

La mia intenzione sarebbe quella di partecipare al contest  di Note di Cioccolato

Le mie parole * Samuele  Bersani

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Il mio bambino vuole le lasagne ….con i carciofi e il prosciutto cotto

Voglia di lasagne….il mio bambino mi ha confessato che aveva  voglia di lasagne. Conoscendomi  da ben 18 anni avrà pensato: “mamma mia, che ho fatto, chissà che cosa mi tira fuori adesso”, e, infatti chissà che cosa ho tirato fuori….
Vi potevo forse raccontare una comunissima (ma eccellente, intendiamo) lasagna al ragù? No, non poteva essere. Guarda caso poi, al supermercato le lasagne fresche erano in offerta: un invito alla lepre a correre…..
Passo davanti al banco degli affettati e anche il prosciutto cotto era in offerta, e, con i tempi che corrono bisogna cercare di risparmiare, e i carciofi? 10 pz.  € 4.20, li prendo. Che cosa mi manca? Ah, la bechamel….. e se io usassi il formaggio spalmabile? Ho preso 3 confezioni da 200 gr. di spalmabile e una di robiola e me ne sono andata a casa.
Ho indossato gli auricolari e acceso il mio fido MP3, aperto una bottiglia di bianco e me ne sono versata un goccio prima di metterlo nel frigo….
Riepilogando:

  • 600 gr. di formaggio spalmabile
  • 200 gr. di robiola o robiolino 
  • latte intero fresco p.b.
  • 200 gr. di prosciutto cotto a fette
  • formaggio parmigiano grattugiato 
  • 1 mozzarella 
  • 7 carciofi 

Pulite i carciofi e tagliateli a fette abbastanza sottili e lasciateli in acqua fredda acidula. In una padella fate soffriggere 1/2 cipolla affettata fine e mettete i carciofi, salate leggermente e coprite con acqua. Fate cuocere coperti fino a che l’acqua non si è ritirata completamente.  Preparate la bechamel: mettete in una capiente ciotola i formaggi spalmabili e la robiola e con una forchetta amalgamateli fra di se con l’aiuto del latte: la crema deve avere la consistenza della bechamel piuttosto liquida, aggiungete una spolverata di noce moscata, niente sale. Adesso grattugiate il parmigiano e la mozzarella e cominciate con gli strati: abbondante bechamel come primo strato sulla teglia, pasta fresca, bechamel, fette di prosciutto, carciofi sparsi, formaggi,
spolverata di pepe e così via.  Ottimo per 3 piani… Sull’ultimo piano solo bechamel, formaggi e una spolverata di pangrattato. Ah, dimenticavo, qualche noce di BURRO, quello fatto in casa…..(vi ho fatto nere con questo burro!!!!). In forno a 220° come una normale lasagna e quando la crosticina sopra comincia a colorirsi e il formaggio si gonfia in tante piccole bollicine  è pronto!

 

Considerate che è un piatto unico, sostanzioso e molto saporito. Ottimo anche il giorno dopo, se ce la fate a farlo avanzare, io ne ho sottratto una porzione senza farmi vedere da nessuno per fare la prova….
 

Il giorno dopo ero sola a pranzo, mi sono messa nel micro la mia porzione di delizia e me la sono mangiata in poltrona rileggendo uno dei miei libri preferiti

Reduce, di Giovanni Lindo Ferretti, un libretto corto e breve ma con una scrittura veramente ottima, passaggi espressivi notevoli, testi di canzoni come fossero poesie, potete anche provare a leggerlo, come alternativa….

A tratti  – ko de mondo  
qui trovate anche il video
Consorzio Suonatori Indipendenti 

A tratti percepisco tra indistinto brusio

Particolari in chiaro,

Di chiara luce splendidi,

Dettagli minimali in primo piano,

Più forti del dovuto e adesso so

Come fare non fare, quando dove perché

E ricordando che tutto va come va

Come fare non fare, quando dove perché

E ricordando che tutto va come va

Ma non va, non va, non va, non va…

Nell’occhio inconsapevole di un cucciolo animale,

Archivio vivente della Terra,

Un battito di ciglia sonnolente racchiude un’esistenza

Spazio determinato, costretto dilatabile

Spazio determinato, costretto dilatabile mi incanta…

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

In toghe svolazzanti e lunghe tonache,

divise d’ordinanza tute folgoranti,

in fogge sempre nuove innumerevoli colori,

in abiti eleganti con la camicia bianca, la cravatta blu

Chi è stato è stato e chi è stato non è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Chi è stato è stato e chi è stato non è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Consumati gli anni miei,

vistosi movimenti sulla Terra,

grandiosi necessari, futili patetici

Come fare non fare, quando dove perché

E ricordando che tutto va come va

Come fare non fare, quando dove perché

E ricordando che tutto va come va

Ma non va, non va, non va…

Non fare di me un idolo mi brucerò,

se divento un megafono m’incepperò,

cosa fare non fare non lo so,

quando dove perché riguarda solo me,

io so solo che tutto va ma non va,

non va, non va, non va, non va…

Sono un povero stupido so solo che

Chi è stato è stato e chi è stato non è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Chi è stato è stato e chi è stato non è

Se tu pensi di fare di me un idolo

Lo brucerò,

Trasformami in megafono m’incepperò,

cosa fare non fare non lo so,

quando dove perché riguarda solo me,

io so solo che tutto va ma non va,

non va, non va, non va, non va…

Sono un povero stupido so solo che

Chi è stato è stato e chi è stato non è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è

Chi è stato è stato e chi è stato non è

Se tu pensi di fare di me un idolo

Lo brucerò

Trasformami in megafono m’incepperò,

cosa fare non fare non lo so,

quando dove perché riguarda solo me,

io so solo che tutto va ma non va,

non va, non va…

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E ancora la vita mi stupisce piacevolmente……insieme ad una coda di rospo al forno!

Basta davvero davvero poco…oggi giornata storta e mentre sono qua che mi dico di essere positiva, di stare allegra, di non mollare alla nostalgia e alla tristezza “nazzico” sul web (nazzicare in fiorentino vuol dire rovistare, cercare velocemente). E nazzica nazzica finisco sui miei siti preferiti. Oggi crafk, niente cibo. Trovo tutti i miei blog carini, quelli dolci e morbidi come un cucciolo, quelli sereni e incantati che parlano di stoffe, di bambole, di centrini di pizzo…..un tuffo in un mondo fatato. Mi ci voleva oggi!
Basta poco e ancora meglio se ti arriva una mail che non ti aspettavi! E poi un complimento da una super blogger su una mia ricetta, e poi siamo quasi a 3000 visite….sono pochine lo so, ma per me che sono partita in sordina, che non ho pubblicizzato fra amici è un bel risultato…. grazie.
Grazie per farmi sentire che c’è un mondo fuori da me, grazie per leggere le mie sciocchezze, grazie per sorridere mentre le leggete o grazie lo stesso perché scuotete la testa e dite che non vale la pena di continuare a leggere…. grazie davvero perché basta poco per vedere una scintilla di felicità che sprizza dagli occhi..grazie.

Per me scrivere su questo blog, senza dovermi filtrare come nella vita di tutti i giorni, è moltoooooo rilassante. Sono io, questa, non ho bisogno di fingere, di mentire o di evitare di dire tutta la verità, posso essere scontrosa o arrabbiata ma quando scrivo qua sopra…. mi piace! 
Per pudore non ho fatto pubblicità a questo blog nella vita di sempre, sono una molto “privacy” e siccome sul web ne esiste poca cerco di tenermela stretta ma non lesino nell’esprimere quello che penso… capito qualcosa? Ho fatto un gran giro… ma, ho letto da qualche parte e non mi ricordo davvero chi lo ha detto che “la vita non scritta non è vita vissuta” e io allora eseguo, scrivo i miei pensierini e ve li lascio come mollichine di pane e nello stesso tempo leggo anche i vostri con molta attenzione….
Cosa?   Ho esagerato?
 Va bene, smetto subito… uggiose….fatemi sfogare un pochino….un pochino solo….uffa!!!!

Sto’ leggendo un libro, parla (a grandi linee) della vita di Pico della Mirandola, molto intrigante…. lo sto’ divorando, intanto vi metto la foto così ve ne fate un’idea….

999 L’ultimo custode di Carlo Martigli, onori a lui per come scrive….

Cosa dite?….
Va bene, parliamo di cibo? Parliamo di cibo, che ne pensate di una coda di rospo  (o rana pescatrice) semplicemente in forno circondata dalla patate? Mhmmmmm, era proprio buona, un profumo meraviglioso….. e un gusto altrettanto meraviglioso!
Ieri andando a fare la spesa ho visto la coda dal bancone che mi diceva: sono in offerta, che fai, non mi prendi? L’ho presa…. non si è lamentato nessuno a cena, solo la bambina che dice che gli dispiace mangiare i pesciolini, gli fanno tenerezza…..

Comunque, la ricetta è semplice: pulite e lavate bene la coda di rospo  e lasciatela un po’ a mollo con una bella manciata di sale. Sbucciate, tagliate e lavate le patate. Scolatele e mettetele nella teglia da forno antiaderente e buttate tutto in forno con abbondante olio extra vergine d’oliva, sale e qualche foglietta di alloro. Dieci minuti di forno a 220° gradi, girare tutto e fare posto alla rana che entrerà nel mezzo delle patate prepotentemente vestita di solo sale. Altri 20 minuti almeno e avrete una rana pescatrice circondata dalle patate che dice “mangiami”… semplicemente deliziosa…
Vi lascio ancora  foto della rana, godetevela…….noi ce la siamo mangiata!!!
(non vi arrabbiate, l’ho detto con amore…)

 Saluti a tutti passerotti!!

p.s. mentre scrivevo ho raggiunto un record: oggi siete passati da me in 100 e siamo oltre i 3000!!!! Whaww… che forse stiamo decollando? Io soffro anche di vertigine!!! Grazie ragazzi, grazie.

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