raccomando l’ascolto durante la preparazione,
il riso gradisce molto!!
aspettando la primavera …..
ci vediamo poco.
ma tutte le volte che ci vediano, a spizzichi e bocconi, poche ore se non minuti, ci accorgiamo di quanto ci vogliamo bene e di quanto siamo sulla stessa lunghezza d’onda.
tutte le volte me ne stupisco e ne sono contenta.
d’altra parte siamo cresciute insieme, sempre e da sempre.
giocato insieme con le bambole, dormito ognuna a casa dell’altra, innamorate insieme. abbiamo sofferto insieme e gioito delle piccole cose come potersi vedere dieci minuti per prendere un aperitivo insieme e annodare i fili del discorso interrotto due mesi prima ma come fossero passati appena due minuti.
un piacere insomma, una di quelle cose che nella vita ti danno la spinta per andare avanti: sapere che qualcuno capisce quello che dici e che senti perchè “sente” con la stessa intensità.
è bello non aver bisogno di spiegare i sentimenti, basta guardarsi per sapere.
ora si è impadronata di internet e di un account di posta elettronica e da qualche giorno ci scambiamo poche righe, quasi tutti i giorni. adesso apro la posta con la speranza di vedere quelle due righe, quei due pensierini in fila che quasi sempre riescono a commuovermi perchè scrivere è sempre stata la nostra passione in comune e con le parole scritte a volte riusciamo a dire anche quello che non vorremmo, almeno a me succede così.
quindi, questo post è per lei, la mia amica Sandra, la Sandrina, la mia Sandra.
e non vi spaventate perchè la cosa non è per niente lunga e complicata.
cominciate con il cuocere il riso nel latte con lo zucchero. andiamo per ordine, ora vi metto le dosi….
per la crema di riso
200 gr. di riso arborio
1 litro di latte intero o anche no
2 cucchiai abbondanti di zucchero semolato
scorza di arancia
3 albuni d’uovo + 1 tuorlo
1 pizzico di polvere di vaniglia
un pizzico di cannella
un pizzico di sale
una manciata di uvetta sultanina
1/2 bicchierino di vinsanto o vino dolce liquoroso
bollite il riso nel latte con il pizzico di sale (sembra impossibile ma altrimenti viene sciapo), la vaniglia, la cannella e lo zucchero. il riso deve assorbire completamente il latte. lasciatelo freddare togliendo la scorza di arancia e cercando di non mangiarlo tutto: io e la furios abbiamo sofferto non poco….
quando il riso sarà tiepido aggiungete le uvette sminuzzate, il tuorlo d’uovo e gli albumi montanti a neve. amalgamate dolcemente e lasciate riposare.
per la Orange curd
300 gr. di acqua
2 cucchiaio di maizena
3 cucchiai di zucchero semolato
1 uovo
1 cucchiaio di burro
1 pizzico di vaniglia in polvere
zest e succo filtrato di due arancie biologiche
PREMESSA: avete presente quando capita di imbattersi ripetutamente nella stessa cosa per diversi giorni?
dovunque, in questi ultimi giorni, io mi ritrovato con il lemon curd: ecchecaspita, era diventato una piacevole persecuzione. ho cominciato a chiedermi se non fosse il caso di farla, forse era un chiaro messaggio: FAI IL LEMON CURD, FAI IL LEMON CURD, FAI IL LEMON CURD….mai fatta questa crema inglese tanto decantata. qualche anno fa mi sarei data pensiero, ero dell’idea che le creme mi sarebbero impazzite tutte, sabato l’ho fatta senza batter ciglio. ho risistemato le dosi a mio piacere,
QUI la ricetta di Martha Stewart, l’ho fatta un po’ più leggera e ho usato l’arancia invece del limone.
Grattugiate la scorza d’arancia, solo la parte colorata altrimenti la crema sarà amara, filtrate il succo e aggiungetelo a metà acqua. scaldate e scioglieteci dentro l’uovo, lo zucchero il burro e la maizena. mettete tutto sul fuoco, aggiungete la restante acqua e fate bollire dolcemente continuando a girare con la frusta fino a raggiungere la giusta consistenza. e anche qui ci vuole uno sforzo di volontà notevole per lasciarne un po’ per fare le foto e per farcire le crostatine.
poi fate la pastafrolla, io ho seguito il consiglio di Pellegrino Artusi, quell’uomo non sbaglia un colpo, fidatevi.
cita tre tipi di pastafrolla indicando questa come migliore per le crostate …
frolla di Pellegrino Artusi
270 g. di farina tipo 0
io antigrumi del Molino Chiavazza
130 g. di burro
180 g . di zucchero a velo
(ma va bene anche il semolato)
3 tuorli (gli avanzati dalla crema di riso)
zest di una arancia
un pizzico di vaniglia
ho cominciato setacciando farina, zucchero a velo e un pizzico di vaniglia, poi ho unito il burro a pezzettini e l’ho maneggiato poco (suggerimento del Pellegrino, altrimenti la pasta si “brucia”), ho aggiunto lo zest di arancia e le uova e ho impastato fino ad ottenere una palla compatta. ho avvolto nella pellicola e l’ho fatta riposare per una mezz’ora abbondante.
ho unto di burro gli stampini e li ho spolverati bene di farina. ho steso la frolla e tagliato dei cerchi direttamente con lo stampino smerlato. ho inserito la frolla, ho adagiato sopra un genoroso strato di orange curd e coperto con l’impasto di riso. ho cosparso la superficie con dello zucchero di canna che caramellandosi ha dato l’idea che la superficie sia bruciata ma così non è.
passatele un paio di ore nel frigorifero e poi ….. buon appetito.
da noi in pasticceria li chiamano budini di riso e di solito si fanno più piccoli e alti che non larghi e bassi come le mie tortine.
spero che il tutto sia abbastanza bianco e giallo per partecipare al contest di
Colors and food di marzo, appunto il bianco e giallo: il bianco del riso e il giallo dell’orange curd!!!!
e ce ne andiamo anche al Mercoledì monocromo da
Cindystarstar , questa settimana da
The Wll-seasoned cook seppiato
e in bianco e nero….
ecco, mi sembra di aver detto tutto, se trovate errori o dimenticanze o qualcosa di poco chiaro chiedetemi e cercherò di essere meno confusa!!
p.s. inscrivetevi al contest di cà versa, c’è ancora tempo…..