Pane con i pomodorini e la domenica mattina

Pane con i pomodorini
 

Musica consigliata:

la domenica non mi era mai piaciuta. fin da bambina.
il sabato si, il sabato è un giorno bello, gioioso, è il giorno più bello della settimana, la domenica invece è preludio di lunedì, di ripartenza, di ritorno al lavoro e al solito tran tran.
d’altra parte non sono la sola che lo dice, prima di me lo ha detto un certo sig. Leopardi Giacomo con una poesiola, poca roba, Il sabato nel villaggio... sciocchezzuole…
negli ultimi anni invece ho imparato che anche la domenica ha i suoi lati positivi.
soprattutto la domenica mattina.
la domenica mattina…..
stamani mi sono alzata presto, prestissimo dire, saranno state le 6 e qualcosa. non ho dormito molto stanotte e dopo un’oretta di intensa ginnastica nel letto fra giri e rigiri cercando di riaddormentarmi ho pensato che forse era meglio alzarsi per cercare di non svegliare il 1/2 pompelmo che ha pure il sonno leggero.

la mattina presto  a casa mia è speciale però.
mi sono fatta un bel caffellatte (non un cappuccino, un bel caffellatte liscio e senza schiuma), mi sono presa un  libro e sono uscita.
sotto il moro (gelso, morus L.), il grande albero davanti a casa, ero immersa nella luce tersa del mattino e nella leggera e fresca brezza.  gli ultimi minuti della notte cedevano il passo al mattino.
la mattina presto in campagna si rimane piacevolmente prigionieri della quiete bucolica.
a quell’ora non si sentono rumori molesti, si sente solo il canto degli uccellini, che si chiamano e si rispondono gorgheggiando, si sentono i grilli che già cantano arzilli, si puo’ respirare il profumo della terra notturna prima che il sole la asciughi completamente.
insomma, nel suo genere, la mattina in campagna può essere un bel modo di iniziare la giornata.
ti siedi e ascolti.
ti siedi e senti.
ti siedi e ti lascia andare.

 

gli alberi sono sempre stati la mia passione.
io ho sempre dipinto alberi, scolpito alberi, fotografato alberi.
potessi scegliere la mia forma per la mia prossima vita vorrei essere un cipresso: lineare, lindo, pulito, elegante, netto eppure vivo e frastagliato, profumato e fronduto.
spero di non dormire troppo nemmeno stanotte e di alzarmi presto per andare a godermi un caffellatte anche domani mattina prima di andare al lavoro….

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mezzi rigatoni con spuma di baccalà su crema di parmigiano al limone

mezzi rigatoni con spuma di baccalà
MUSICA CONSIGLIATA….

Ultimo amore, Vinicio Capossela

Mamma, ma di quanto tempo fa sono queste foto?

questo mi dice mia figlia guardando delle foto sullo schermo del pc.
mi rivedo, mi rivedo com’ero io, qualche annetto fa. una decina di anni fa, per la precisione.
svariati chilogrammi in meno, diverse  rughe in meno, espressione più vispa, occhi felici.
la foto è presa in una cena di gruppo, tutti insieme in allegria, e io rido, rido rido….
ricordo quella serata con piacevole nostalgia, ci sono persone che adesso non sono più con noi, c’è chi è tornato a casa, chi non frequento più. ma è stata un bella serata, e la nostalgia fa il suo dovere e si affaccia nel mio cuore.
e come ci si consola dalla nostalgia?
non so voi ma io mi consolo impastando,
con la farina
con il pane
con la pasta…

parliamo di cose serie ragazzi,  questa sopra è una delle eccellenze della pasta, la pasta di Fara S.Martino, la pasta del pastificio Cav. Giusepper Cocco,  i mezzi rigatoni di semola di grano duro trafilata al bronzo, a lenta essiccazione, impastata con acqua di sorgente….  e come voi capirete, la differenza si sente, eccome se si sente!
e lenisco la mia dolce nostalgia con questa pasta, che non mi fa certo perdere i kg di troppo ma ha un sapore, una consistenza, una presenza importante che rimettono in pari la mia anima……

mezzi rigatoni con spuma di baccalà

e poi si ritorno sempre al solito punto: se gli ingredienti sono eccellenti il risultato non puo’ essere che eccellente
pasta Cocco, parmigiano reggiano…. che dite?
la ricetta è semplice, semplice semplice nonostante il nome altisonante.

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Panissimo #19, viva La Greg!!!!! pane toscano “normale”….

IMPASTARE CON BRIO:

siamo da La Greg,
per l’estate, per Luglio siamo dalla Silvia!!!!!!!
e abbiamo esordito col botto: una splendida focaccia di farina di ceci neri, quindi bisognerà sfoderare tutte le nostre arti magiche e i nostri lieviti e cercare almeno di uguagliare tale meraviglia!
vi ricordo che siamo stati per il mese di Luglio dalla Valentina, NON DI SOLO PANE, e che a breve procederemo all’estrazione (a sorte, si preparino i fortunati quindi) per il vincitore della fornitura di farine Molino Grassi, le farine con cui ho fatto questo pane normale  sotto.

le regole 
QUA

le raccolte di Panissimo (tutte)
QUA

questo mese siamo da
LA GREG
inserite da lei le vostre riccette, nella rana blu in fondo al post

la nostra Barbara invece è in vacanza in Italia, per essere più precisi in Sicilia e quindi questo mese sarà latitante!

questo il banner da esporre nel post del vostro lievito con il mio  link, quello di Barbara e quello di Silvia 

e questo il banner per la nostra gemella polacca, Zapach  Cleba, a cui manderemo anche i nostri pani!

e ora la mia ricetta
un pane normale, dicevamo, senza fronzoli, senza orpelli, senza camicie o senza nodi, senza niente.
il pane sciocco toscano fatto con la  farina multicereali  del Molino Grassi.
perchè, come abbiamo sempre detto, il pane è poesia, il pane è vita e di vita quotidiana noi dobbiamo vivere e sopravvivere. e allora, se le cose non vanno sempre per il verso giusto, c’è chi va a correre, c’è chi va in palestra, chi fa chopping, chi legge …. noi si fa il pane!

pane toscano “sciocco” – senza sale



ingredienti per due pagnotte medie
600 g. licoli rinfrescato 2 volte
800 g. di farina multicereali Molino Grassi 
200 g. farina tipo 0
800 g. acqua 
(variabile a seconda della farina usata)
impastare sommariamente la miscela delle farine con 600 g. di acqua
e lasciar riposare per almeno un’ora coperto (autolisi)
nella ciotola della planetaria 
sciogliere il licoli insieme a 200 g. di acqua 
con la foglia per qualche minuto
aggiungere la farina impastata precedentemente
e mettere il gancio. 
impastare a velocità 2 per 8 minuti e poi 
a vel. 3 per 5 minuti.
quando la pasta si stacca completamente dalle 
pareti e rimane attaccata al gancio ci siamo.
mettete a lievitare in un contenitore coperto al caldo.
dopo 4 ore il mio composto era più che raddoppiato 
e mostrava tante di quelle bolle che mi veniva 
l’acquolina in bocca
formare le due pagnotte e metterle a rilievitare 
in appositi contenitori (cestini foderarti con canovacci infarinati 
con semola)
dopo 1 ore e mezzo circa ho rivoltato 
le pagnotte sulla placca del forno
e cotto
250°C per i primi dieci minuti 
con vapore sul fondo,
180°C per i restanti 50 minuti e 
gli ultimi 10 minuti con il forno fessurato
il risultato è stato un pane soffice come una nuvola
con una crosta corposa e croccante.
CHE IL LIEVITO SIA CON VOI!

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