Marmella di peperoni piccanti e mele e il ritorno del guerriero… al lavoro….

 
marmellata di peperoni piccanti
dopo km di sogni arrotolati, zanzare invadenti che non mi lasciano dormire, dopo che ho visto lo scuro della notte diventare sempre più chiaro fino a distinguere quelle due o tre nuvolette girovaghe che si affacciano alla mia finestra, dopo aver arato il  letto, tossito, rotolato, pensato, inventato e infine deciso che era ora di alzarsi (alle 4 e 23 del mattino), dopo tutto ciò io sono qui.
ho mille vorticosi pensieri che sbalzano nella mia testa matta che non mi fanno essere limpida e decisa ma che mi offuscano.
si ricomincia a lavorare stamani, dopo 15 giorni di pausa.
non ho fatto in tempo a cambiare i  ritmi che già di nuovo ripiombo in quelli vecchi.
la routine di tutti i giorni, aspettare i prossimi tre giorni di pausa cercandoli sul  calendario, sfogliare le pagine della memoria andando a cercare attimi di tregua: quest’anno sono passate così in fretta, le ferie,  che davvero non me ne sono accorta.
nel dolce gozzovigliare di questi ultimi giorni (non ho fatto assolutamente NULLA, il NULLA più assoluto se non quello che volevo fare) mi è scappata questa marmellatina poco impegnativa di peperoni piccanti ottima con i formaggi.
Marmella di peperoni piccanti
 
 
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l’insalata arrotolata e poi basta!

me lo hanno detto ieri sera. 
la furios girl è al mare con le amiche e siamo io, lui (il figlio, principe ereditario) e lui (il 1/2 pompelmo). mi hanno fatto sedere a tavola e mi hanno chiesto:

che si mangia?

e io sottovoce, piccina piccina

….insalata …..

è stato un coro.

 e no, ora basta con tutte queste insalate! va bene che ci piacciono ma sempre queste  insalate  e pure strane!!!!

io l’ho pensato ma non l’ho mica detto che tanto questa era l’ultima della serie perchè oggi e poi basta si possono inviare ricette all’MTC. mi sono guardata bene dal dirlo ad alta voce.
e poi, caro LEO alias COZZAMAN, sappilo che i nostri mariti non ti amano alla follia, sappilo.
perchè io di insalte ne ho fatte diverse, anche per prova, e quindi mi capite: si sono ribellati.
eccchevuochessssiaunpo’diinsalata!!! ma quanto la fanno lunga: lo facessero loro da mangiare allora!
veniamo a noi caro Cozzaman, questa è l’ultima della serie, se Dio vuole: 
l’insalata arrotolata 
arrotolata dentro una bella tortilla di farina di mais. leggera, condita con una salsa yogurt e quasi vegetariana, quasi, non fosse per quelle due fettine di salame toscano che ci stavano da Dio.

allora, gli ingredienti: 
cavolo verza dell’orto***
cipolla di tropea fresca
pomodoro fiorentino dell’orto
basilico dell’orto
salame toscano
yogurt grego 
maionese fatta in casa
 salsa worcester
******
100 g. farina di mais 
100 g. farina tipo 0
olio extra vergine di oliva
sale
acqua calda q.b.
*** i prodotti dell’orto sono assolutamente bio e di mio suocero 
io ho tagliato il cavolo a fettine sottilissime con la mandolina. ho affettato un paio di fette di pomodoro e lasciato in pezzi piuttosto grandi. due fettine di salame toscano, quello buono, una cipolla di tropea tagliata a fettine sottili e ho mischiato il tutto. l’ho condita con una salsina fatta con due cucchiai di yogurt grego, due cucchiai di maionese fatta da me me medesima, due gocce di salsa worcester e la coda verde del cipollotto tritata finemente.
ho setacciato insieme le farine con un pizzico di sale, ho unito l’olio extra vergine di oliva e ho amalgato il tutto con l’acqua tiepida. impastato per una decina di minuti e diviso la pasta in palline che ho steso con il mattarello e ho cotto nella padella antiaderente senza grassi.
 appena cotta la tortillas ci ho infilato dentro la mia insalata e ho arrotolato la pasta intorno.
hanno protestato tanto per le insalate che quasi non giela volevo dare questa versione, si potevano benissimo mangiare un uovetto a olio i lor signori. ebbene, sono riuscita a mangiare una perchè era quella che stavo fotografando, da veri signori si sono spappolati tutto!
con questa insalata vado ad aggiungermi al già lunghissimo elenco da quelle figliole per l’MTC che questo mese mi sembra…. esondante!

 

un pensiero di Alda Merini che mi gira nella testa da stamani:
 …ma anche io come Pinocchio vendo il mio abbecedario per un bacio d’amore
 
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Insalata di bocconcini di mozzarella e fiocco di spalla per quelle figliole….. e la storia di Cenerentola dei fornelli.

 Cenerentola dei fornelli e le princi-blogger

favola dei fratelli Grimm, rivisitata e corretta
Cenerentola si sveglio’ come tutte le mattine.
no.
non come tutte le mattine, quella era una mattina speciale. si svegliò prima che la sveglia suonasse perchè tanto non dormiva dall’emozione. Si lavò e si rese presentabile (e ci volle un’opera di restauro perchè, ahimè, Cenerentola non aveva più venti anni!!).
Il prode principe consorte  l’accompagnò alla stazione di partenza    con la carrozza  di servizio alle 6.45 del mattino e la salutò con la manino e il fazzoletto bianco (faceva finta, non vedeva l’ora di mandarla via)  mentre lei saliva su un altra  carrozza (quella del piccolo  trenino locale).
giunta a Firenze Cenerentola cambiò carrozza e ne prese una che la portò a Pisa, dove ad aspettarla c’erano due  nobili principesse,  Simona e Aurelia. emozionata e superagitata ( era sull’orlo del collasso nervoso) prese un’altra carrozza, questa volta una romantica  freccia bianca, che le avrebbe portata alla Città dell’olio, nel reame di Sapori da sfogliare in terra di Genova. 
arrivate alla stazione le tre pulzelle furono accompagnate da un cavalier servente (un taxi) alla Fiera dei sapori da sfogliare: avrebbero trovato le altre principesse, ma come avrebbero  però potute trovare?
ma una luce accecante le guidò e trovarono loro, tutte le stelle dello starbooks  e anche la  FORNO STAR del mondo dei blogger. 
Cenerentola (io) si sarebbe voluta prostrare, inchinare, distendersi come una pelle d’orso anche solo per farsi calpestare da tutti quei magifici piedi da foodblogger ma dovette farsi forza e far finta di niente, dovette darsi un contegno insomma. 
e via via che capiva chi erano quelle fulgide stelle, dentro di lei un pezzo di emozione si staccava e viveva di vita propria brillando e rifulgendo e stampandole  un sorriso ebete fisso e perenne sulle labbra. 
pensava, fre sè…….e quelle due bellissime, ahhh, sono “quelle figliole, maronnnnna mia come sono belle!,   e quella? Andante con gusto, la Patty, santa subito che l’aveva invitato in quella sede, … e quella? aaaahhh, quella è la Laura Adani, , le mega Laura Adani quella di io così come sono,  e  quella?  uuuuu, il bosco di alici..…, la cucina di q.b un respiro fermato: mi ha guardato, ha guardato proprio me……ma voi ve la immaginate Cenerentola che non sapeva come fare a collegare tutti quei volti alle sue princi-blogger preferite? ma non le pareva vero, ogni tanto si dava i pizzicotti per confermarsi che non era un sogno.
e poi via, in un turbinio di emozioni. 
parole, abbracci, baci. ed esclamazioni, ma tu sei…. ma che bello conoscerti, ti seguo da sempre, e via e via e via.
Cenerentola cercava di mantenere un basso profilo, lei non si sentiva mica una principessa in fondo? e invece? invece Cenerentola (sempre io) ha scoperto delle persone speciali dietro il nome dei loro blog. che dire di Sabina, cook’n’book? meraviglia, e di Mapi? spettacolare. e di Ale only Kitchen? e la Mai, il profumo della curcuma che costruisce orecchini con le capsule usate del caffè, la Roberta, il senso gusto, perfetta, lasagnapazza, tagli e intagli, vissi d’arte e di cucina, uuuuhhhh, quelli sono gli assaggi di viaggio,  e di tutte le altre principesse (a fine post  l’elenco con relativi blog che è ri-go-ro-sa-mente da annotare e rileggere come fosse una bibbia nei momenti di cedimento da sfinimento-blogger).
….e poi tutte insieme a mangiare dalla padella  i meravigliosi agnolotti rigorosamente fatti come diceva la nonna offerti  dell’associazione piemontese, come bambine golose colte con il dito nel barattolo della marmellata.
e poi arriva la carrozza, un pullman da gran turismo con un’aria condizionata a palla che ha disturbato non poco la sinusite della povera Cenerentola: il pullman   ha portato tutte le principesse nel castello di Imperia.

 la visita al vecchio frantoio Raineri e poi la cena offerta alla Osteria Le Mignole  fra magnifiche portate e ottimi vini   locali.

dopo i primi bicchieri Cenerentola si è un po’ sciolta, terapia ufficiale per sciogliere le tensioni un buon bicchiere di rosso e se poi sono due ancora meglio, e ha finalmente scoperto che le princi-blogger  star erano persone come lei ma assolutamente speciali.
poi si torna al castello e si passano un paio di  ore insieme (dalla mezzanotte alle 2.30 circa, minuto più minuto meno)  a ridere come pazze, a progettare sequel con la Forno star protagonista, che le  deliziò anche con un paio di canzoni di Prince che “fa ssssangue”…., a martirizzare il povero portiere di notte del castello per farsi preparare drink improbabili,  insomma, …..Cenerentola non poteva credere a tanta delizia.
dormì tre ore quella notte, Cenerentola, tanto era adrenalinizzata. 
poi, la mattina dopo  il minicorso di degustazione dell’olio, dove il principe dell O.N.A.O.O. ha conferito a tutte le princi-blogger il diploma ad honorem di assaggiatrici di olivo extra vergine di oliva e poi di nuovo alla città dell’olio. 

  

food street, ultimi acquisti e soprattutto chiacchere, notizie, conversazioni con tutte le principesse. poi è arrivata la carrozza con il cavalier servente, la freccia bianca, la carrozza locale e infine la zucca…… tutto ritorna zucca e si ritorna a casa come governante-mamma-compagna e via…. e a casa Cenerentola ho parlato, parlato, parlato fino a che, appoggiando la testa sul cuscino a buio pesto  ha perso i sensi. 

… e vissero tutti felici e contenti…

stamani, sentendo  il suono malevolo della sveglia non capivo:  forse alle princi-blogger  suona la sveglia? forse a Cenerentola-principessa-dei-fornelli puo’ suonare la sveglia?
……a lei no ma a me si… 

appena ho realizzato che era davvero ora di alzarsi, che la carrozza fosse tornata zucca e che i cavalli fossero tornati topini mi sono alzata e, come tutte le mattine, mi sono guardata nello specchio: ma quel sorriso negli occhi ce l’avevo ancora. 
Grazie a tutte quelle belle donne che ho finalmente conosciuto ieri, grazie alla città dell’olio  e al Dr. Lupi e grazie   all’azienda Raineri che ci  hanno accolto e ospitato in maniera superba per questo soggiorno, grazie di cuore per questo regalo che in questo periodo della mia vita, un po’ travagliato e duro, è stato come oro colato: grazie.

e ora la ricetta, perchè questo è un blog di cucina, non ce lo possiamo dimenticare …….

insalata di bocconcini di mozzarella di bufala,  fiocco di spalla e pesto di lattuga

e vi dirò di più, questa la mando a quelle due, a quelle figliole per la sfida del mese dell’MTC , l’insalata….

  • pulire qualche foglia di lattuga iceberg, tagliarla a listarelle ed immergerla in acqua gelata.
  • spezzettate i bocconcini di mozzarella di bufala  in due pezzi CON LE MANI, adagliatele sul fiocco di spalla.  
  • condite ogni bocconcino di mozzarella con il pesto di lattuga (le foglie esterne della lattuga, quelle verdi e dure che di solito buttiamo  ma invece piene di clorofilla pestate con 1 pomodorino secco, 5 o 6 mandorle pelate, 1/2 spicchietto di aglio senza l’anima e  olio rigorosamente EXTRA VERGINE DI OLIVA)
  • arrostite dei crostini di pane in padella con un filo di olio
  • preparate un’emulsione con olio, sale e qualche goccia di sale e cospargete il tutto

mettetevi in terrazza, se l’avete, e se l’avete fingete. mettetivi in terrazza e fate finta di essere in vacanza, perchè se ci aggiungete un buon bicchiere di rosso vi sembrerà quasi di sentire il rumore del mare che si infrange sulla battigia….
buona luce a tutti!

le princi-blogger della storia di Cenerentola-dei-fornelli

 cookn’book


e poi ci sono io….

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