il pane di farine miste a lievitazione naturale


Friday night, Burak Yeter & Elodia
oppure
Spirit in the sky, Doctor and the Medics
e Penelope tesseva. di giorno. di notte disfaceva la tela.
e così il dolore, lo dimentichi per qualche giorno, e poi ritorna. basta un niente, una data, un sorriso, una foto. e come un’onda di marea ti travolge all’improvviso e ti risucchia, ti porta indietro. e non è facile non farsi risucchiare, resistere.
avrei bisogno di parlarvi, di sentire le vostre voci, di ridere ancora per le bischerate, per le battute, avrei bisogno di appoggiarmi come ho sempre fatto, perchè voi c’eravate sempre e io lo sapevo, vorrei litigare per le sciocchezze e confidare le cose serie, avrei bisogno ancora di voi. ma non ci siete più e se ci penso la marea mi travolge, mi viene il groppo alla gola perchè cerco di rimandare indietro le lacrime magari mentre sono in mezzo alla gente.
allora cerchi il bello, lo cerchi disperatamente intorno a te, cerchi un motivo per non mollare, per resistere all’onda. ma quella monta, dentro, scava e si fa strada. c’è da ascoltarla la marea, c’è da sentirla tutta fino in fondo per affrontarla e lasciarla andare, farsela passare addosso, perchè a questa cosa non c’è soluzione, alla perdita non c’è soluzione.
un lavoro continuo conoscersi, un lavoro continuo e faticoso. ma il mio disperato ottimismo, quello che avevo perduto e che poi è rispuntato, non mi permette di fermarmi e mi spinge a cercare la luce, ovunque essa sia.
ecco, detto questo sono pronta per ogni miracolo che la vita voglia mandarmi (e ditemi se questo non si chiama ottuso ottimismo)
passiamo alle cose serie adesso, la ricetta di questo pane con la crosta croccante e l’interno ben alveolato.

Il Pane quotidiano

Porzioni |
- 700 g. li.co.li in primo rinfresco
- 510 g. acqua
- 400 g. farina tipo 2 I Seminanti
- 400 g. farina per pizza Molino Dalla Giovanna
- 180 g. farina Manitoba
Ingredienti
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- Sciogliere l'acqua nel licoli, setacciare le farine e cominciare ad impastare. Una volta che l'impasto si è compattato ribaltatelo sulla spianatoia e continuate ad impastare per una decina di minuti. L'impasto deve diventare liscio e morbido.
- Lasciatelo a riposare per mezz'ora nella ciotola e poi fate un giro di pieghe dall'esterno dell'impasto verso l'interno. Ripetete questa operazione per altre due volte a distanza di trenta minuti l'una dall'altra.
- Dopo il terzo riposo dividete l'impasto e serrate le forme prima di metterle nei cestini da lievitazione ben infarinati per la lievitazione finale. Per la mia lievitazione ci sono volete circa cinque ore ma dipende molto dal vostro microclima, come sempre.
- Quando l'impasto è quasi raddoppiato è pronto per la cottura: ribaltate le forme sulla placca del forno foderata con carta forno e incidete la crosta con una lametta. Infilate nel forno già caldo a 180°C e cuocete per 45 minuti. Spegnete il forno, socchiudete lo sportello e lasciate il pane in forno per altri cinque minuti. Sfornare e lasciar raffreddare (se ce la fate) il pane su una griglia.



7 commenti
Ma che bel pane sempre, e che blog, io sono stata un pò latitante, ma mi sono rifatta con una torta vintage, se ti va di sbirciare o copiare fai pure sei la benvenuta, intanto mi leggo le tue ricette, ma il pane tanta roba, io non sarei capace.
benvenuta Sabrina e grazie
Tesoro ti mando un grande abbraccio. Silenzioso perchè non sono brava con le parole, ma tanto tanto stretto
E io me lo prendo e contraccambio!
In questi momenti soffro ancora di più la lontananza. La vita è fatta sempre di mille problemi e dolori eppure si tende a ricordare solo le cose belle. Salvo alcuni momenti in cui la nostalgia ci aggredisce e ci lascia senza fiato. Ecco, in questo momento vorrei essere lì con te. Penso ormai sia ora di rivederci finalmente. Alla fine ci si doveva vedere questa primavera, visto che l’anno scorso non sono riuscita a unirmi a voi e invece il tempo passa e ancora non è successo. Forza amica mia, tira fuori l’ottuso ottimismo che c’è in te e andiamo avanti.
Che giorni quelli Sandra eravamo sempre chiuse in ospedale dei lampi di speranza nella disperazione e quanto pesano le assenze
Pesano pesano, meno male che c’eravamo io e te, sempre. Grazie Amanduccia mia!