la prima volta che sono stata a Matera, ai Sassi di Matera per la precisione, ero poco più che una bambina.
avro’ avuto si e no 15 anni ed ero in vacanza con mio zio e tutta l’allegra brigata di amici.
all’epoca facevano ancora le zingarate, come quelle di amici miei.
si partiva in gruppo, 4/5 roulottes per una meta prestabilità, quasi sempre per il nostro bellissimo mare del sud.
ho dei ricordi bellissimi di quelle estati. giorni di spensierata e felice nullafacenza se non vivere e gioire.
il cibo è sempre stato uno dei punti focali delle vacanze oltre al visitare monumenti e reperti storici.
nel gruppo c’era la prof. d’italiano che ci indottrinava spesso (eravamo anche 4/5 ragazzotte e ragazzotti) e volentieri sulle bellezze dell’Italia, c’era il cantante pazzo con la chitarra come escrescenza, i cuochi (mio zio e la Gigia) e noi, gli addetti al dolce far niente.
giornate incredibili. con loro ho scoperto gran parte della nostra Italia e anche dei pezzi d’Europa e ho imparato l’amore per il cibo. per quello buono. ho imparato che se si hanno delle buone materie prime il risultato difficilmente ti delude. mi ricordo di mozzarelle di bufala appena fatte chiuse nelle foglie di felci, di prosciutti stagionati di cinghiale, di pane carasau e formaggio e pomodori, di scampi appena pescati, di vini, di dolci. i miei occhi tutte le estati (fino a quando non ho deciso che era arrivato il momento di spiccare il volo per conto mio) si riempivano di ricordi, di risate, di sapori e di amicizia.
ma tutto finisce. le cose cambiano, le persone spariscono e lasciano il rimpianto di quello che avrebbe potuto essere e non è stato.
ma è ancora famosa la nostra incursione nel negozio di alimentari del campeggio di Punta Ala con cui chiedevamo al negoziante 500 g. di mortadella affettata fine….
il pover’uomo starà ancora chiedendosi a cosa ci serviva tutta quella mortadella, ma eravamo sempre almeno una ventina a cena, ne volevi prendere meno per assaggiarla con i panini all’olio ancora caldi?
Matera me la ricordo ancestrale.
me la ricordo gialla, in una calda giornata di luglio di un anno imprecisato.
ci siamo arrivati in tarda mattinata e abbiamo girovagato per i sassi per diverse ore.
poi i miei ricordi si sovrappongono, ci sono tornata nel 2001 con i figli piccoli.
e ancora mi è sembrata ancestrale, con le porte scavate nel tufo, con le cisterne di raccolta dell’acqua che “suonano” se le sai ascoltare, con il vento che soffia fra le finestre.
all’epoca già qualcuno stava cominciando a ritornare ad abitare nei sassi.
magica. così me la ricordo io.
e quando è arrivato il pacco di Mangiare Matera, venerdì, non ho resistito, mi sono messa a cucinare e mi sono tornati su tutti i miei ricordi di bambina intrisi di nostalgia e di dolcezza.
il buono con il buono, dice lei, la Gigia, non puo’ essere che buono….
e seguendo il suo motto mi sono fatta questa calamarata
il buono con il buono….. ma anche la semplicità. perchè nonostante il titolo altisonante e lungo in realtà questo è un primo che si prepara tranquillamente mentre si cuoce la pasta.
anche perchè questa pasta di semola di grano duro di Mangiare Matera, prodotta da Vero Lucano, ha 18 minuti di cottura.
per quattro persone
togliete la pelle ai filetti di orata. io me la faccio togliere in pescheria di solito.
cercate anche di togliere tutte le lische eventuali che possono essere rimaste.
sbucciate i gamberi e togliete le teste. qualcuna la butterete nell’acqua di cottura della pasta e la toglierete prima di buttare la calamarata per insaporire un attimo di mare anche l’acqua.
in una padella capiente soffriggete in un giro di olio evo a fuoco lentissimo il prezzemolo e uno spicchio di aglio in camicia schiacciato e il peperone piccante secco diviso in due pezzi. aggiungete i pomodorini tagliati a dadini. appena il pomodoro si ammoscia aggiungete i filetti di orata e del sale grosso integrale.
lasciate cuocere per qualche minuto e sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco (buono per favore).
una volta sfumato il vino aggiungere le code di gambero e cuocere per altre due o tre minuti.
passate i fagioli con il mixer e fateli scaldare con un filo di olio in una padella a parte. tenete in caldo.
nel frattempo avrete buttato la pasta nell’acqua bollente salata. scolatela molto al dente e finite di cuocerla nella padella con il condimento aggiungendo se necessario un po’ di acqua di cottura.
impiattate: mettete tre cucchiai di passata di faglioli e adagiateci sopra la pasta.
mi pare di aver detto tutto, ultima cosa le regole del gioco, espongo il banner
siamo ospiti da Teresa, Scatti Golosi
22 commenti
Che bontà questa pasta!
Nonostante siano le 9 di mattina ho già l'acquolina!
Complimenti, hai un meraviglioso blog.
Mi aggiungo ai follower.
A presto,
Rosalinda
Prometto che a breve un salto a Matera ce lo faccio.. così da avere dei ricordi splendidi come i tuoi!
ti voglio bene sandrina mia.. leggerti mi piace tantissimo.. sopratutto appena sveglia dopo una giornata devastante come quella di ieri!!
Vally
Sandra questo piatto è stupendo, ogni parola in più è decisamente inute!!! Perchè quando si va al ristorante piatto così non si trovano….quasi mai!!! Potrei anche omettere il quasi!!! Bacioni Sandra…
Mai stata a Matera e dopo i tuoi ricordi l'urgenza cresce… E questo piatto è quello che mi aspetterei di assaggiare se mi propongono un formato di apsta come la calamarata. Chapeau!
Nella mia terra si ferma il tempo…anzi si è decisamente fermato! Potrei cantari mille cori potentini contro Matera, i rapporti tra i due capoluoghi di provincia non sono idilliaci! Matera ha le sue bellezze, ammettiamolo, ma Potenza rimane la capitale. Certo che tu sai cucinare ehhh! Ricetta sapiente e piatto cucinato con la disinvoltura di una maestra. Un abbraccio.
La sola volta in cui sono andata a Matera era piccina piccina, ma ho una foto bellissima fra i sassi, io che indosso il copristume fatto dalla nonna che non ho mai conosciuto per mia mamma (che metto ancora ora -taglia unica, eh), un bianco e nero struggente come la bellezza di quei sassi.
Una ricetta splendida, ben equilibrata e deliziosa.
Poi dici a me …. ti rendi conto delle foto fantastiche che hai fatto? Sembra di avere il piatto qui davanti!!! Bellissimi ricordi, grazie per averli condivisi con noi. Che ti devo dire? Mi piacerebbe averlo qui per cena quel piatto lì!! buona serata Sandrina bella, un bacio
Matera…Matera è un sogno da tempo…e tu l'hai resa così vera che quasi tocco quei sassi gialli e forti, caldi, vivi, pieni di rumori e forme…grazie Sandra…mi manchi!
Tua Berry
Che emozione leggerti, mi hai ricordato delle belle vacanze in compaglia di tanti anni fa. Matera è uno dei quei quegli angoli incantati della nostra bella Italia.
Il tuo piatto è perfettamente in linea con le sue parole "il buono con il buono, non puo' essere che buono…" Complimenti.
Sandra veramente belli i viaggi in compagnia, di parenti amici e altri gruppi.. Mi hai fatto tornare in mente tante di quelle cose! Matera ha affascinato anche me! Come mi affascina questa pasta da ingredienti semplici ma accostamenti perfetti!
Bello leggere del tuo amore per Matera. Felice io per averti un po' aiutato a ritrovarlo… in bocca al lupo per il concorso! 🙂
Se volevi farmi venire l'acquolina ci sei riuscita immediatamente, è bastata la prima foto.
Se ti dico invece che io a Matera non ci sono mai stata? La considero una mancanza vergognosa. In bocca al lupo per la stupenda ricetta.
Pat
ma questo piatto è un'opera d'arte !!!
Sandra, io non ci sono mai stata a Matera…mi ci hai portato tu un pochino questa mattina…^_^
Questa pasta è una meraviglia…la passata di fagioli secondo me ci sta d'incanto!
Brava!! Ti mando un abbraccio, Roby
a proposito com'era sta chitarra ad escrescenza?
io di solito li faccio senza i fagioli mo' mi hai messo la pulce nell'orecchio
Che bellezza Sandra.
Mi è tanto venuta la collina in bocca (cme dice la mia britannica madre) che mi mangerei un piatto di pasta ora, alle 7.40!
Belli anche i ricordi, come sempre fai affiorare immagini da super 8.
Buona giornata 🙂
Lou
bello, sandra!
Sandra bella ricetta e bella presentazione, anch'io ricordo con grande gioia le estati con la roulotte, che divertimento, quelle erano vacanze…beh la calamarata è già da sola un'ottima pasta e con questo condimento diventa importante, mi piace molto…e poi questi prodotti, sono ottimi, pensa le melanzane rosse dell'altro concorso mi hanno stregata…un abbraccio Tam
Fantastica la tua calamarata che unisce la campagna degli zolfini con il pesce e i gamberi del mare! Davvero squisita e da provare!
Ricordo anche io qualche estate passata proprio come le tue vacanze: tutti insieme, un sacco di gente e tanto, tanto da mangiare. Serate e notti che non finivano mai…
Isab.
cannellini perfetti Tamara! corri a cucinare il mare che è meglio!!!!
baci
Ci sono ricordi tatuati nell'anima che affiorano per un odore lontano, un suono improvviso, una visione imprevista…. un pacco da Matera 🙂
questa calamerata è davvero profumata, non può che ricordarmi il mare… sempre e ovunque… e mi ricorda pure che è d troppo che non cucino il mare, quasi quasi…. sabato corro a cercare l'orata… (pure i fagioli zolfini, mi dai un alternativa?? cannellini?)
Un sorriso di mare!