pane “speciale” integrale ai semi di girasole

“Se tu mi amassi”
Se tu mi amassi come io amo loro,

i piccoli
di casa che non sanno,

se mi
chiamassi come io li chiamo

coi
più teneri nomi ed insensati

dal
nonsenso del cuore,

e
come io faccio con loro

mi
raccogliessi tutta fra le braccia –

perché
tutto verrà, niente è perduto.

Tu
invece quando parli m’inviti alla ragione

e se
dico futuro mi sconsigli

di
sperare in qualcosa.

Tu
non capisci:

non
mi devi parlare come a un comune umano,

amore
è dire all’altro non hai fine.

O io sono immortale oppure niente.

Anna Maria Carpi

da L’asso nella neve
(Transeuropa, 2011)

poesia gentilmente offerta da Amanda

Sandra, Sandrina, passerotto…. corri a fare merenda….

urlava la mia nonna affacciata alla finestra mentre io me ne stavo a giocare con le mie amiche nel fango, facendo intrugli stranissimi e tornando a casa come una bambina caduta in una pozzanghera….. piena di schizzi fin sui capelli, sulla faccia. Arrivavo a casa di corsa, come mi aveva detto la nonna, mi lavavo le mani dietro gentile invito, una ravviata ai capelli e mi piazzavo a sedere sulla sedia davanti al tavolo. profumavo di sudore giovanile, se chiudo gli occhi sento ancora quel profumo, e la nonna mi diceva.

Senti qua, sembri una capretta!! 

ma mi guardava sorridente e mi metteva davanti due belle fette di pane fresco. a volte con il pomodoro e l’olio, a volte con burro e zucchero, a volte marmellata. e poi da bere: acqua, noi si desina con l’acqua non con il latte o il coca-cola, siamo italiani e non americano noi, se le bevano loro quelle schifezze….
questa era la teoria della nonna: noi siamo italiani e si mangia da italiani, il latte si prende a colazione e non come bevanda a pranzo e  il coca-cola fa venire i buchi nella pancia …. la saggezza dell’età…
ieri ho fatto il pane integrale, con il licoli e i semi di girasole, il pane integrale quasi come lo avrebbe fatto lei.

il risultato ce lo avete davanti agli occhi, vi dico solo che io e la mia furious girl ci siamo messe a tavola senza aspettare nessuno e abbiamo fatto una merendina prima di cena con pane ancora caldo, olio extra vergine di oliva e pomodori……

per il pane

700 gr. di licoli integrale attivo
350 gr. di farina di farro 
350 gr. farina ai 5 cereali 
700 gr. farina integrale
acqua q.b.
semi di girasole a piacere
il procedimento è lo stesso: prendete il licoli e  mischiatelo alle farine che avrete setacciato insieme e a cui avrete aggiunto i semi di girasole. impastate fino a che la farina l’acqua e il licoli non siano diventati una cosa sola.
da quando ho scoperto il licoli, e non ringrazierò mai abbastaza  Anna  (c’è di mezzo il mare)  e tutte le meravigliose amiche di Fare e Rifare ,il mio pane ha un profumo diverso. niente a che vedere con il vecchio profumo del lievito di birra…..
ultimamente sono per una cucina un po’ più consapevole e meno di “gola”: le fragole non sono di stagione  e io non le compro. mi concedo solo qualche pomodorino come questi per fare il pane olio e pomodoro, poi, per la gioia del mio compagno e di mio figlio che NON  ne vanno pazzi, siamo sui cavoli, broccoli, rape…

con questa ricetta partecipo al contest di Silvia, Perle ai Porchy,
scadenza 15.03.2013

meravigliosa giornata a tutti!!!

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Insalata di uova di quaglia e una crema “miracolosa”

consiglio la visione di questo video
questa bellissima e gentilissima signora si chiama Agnieszka Rakowska.
ho incrociato per caso sul web il suo sito e mi sono innamorata dei suoi prodotti ma anche del suo modo di essere  e le ho chiesto se potevo provare  alcune delle sue  creme. le ho provate anche per voi.

la mia pelle è una pelle sensibile. spesso con le creme che acquisto in profumeria non riesco a entrare in sintonia: dopo qualche applicazione escono fuori punti rossi e foruncoli acneici neanche avessi 15 anni (magari!!!). sapete tutti che sono una donna curiosa e così mi sono messa a leggere il sito della sig.ra Agnieszka. Ho trovato  questo e sono diventata ancora più curiosa, allora sono andata a vedere e a leggere questo  e ho trovato il tutto molto stimolante. Mi sono messa in comunicazione con Agnieszka, una persona gentilissima che ha risposto personalmente alle mie mail con correttezza e attenzione.
da un paio di  settimane  stò provando i prodotti della linea Sensitive  di cui lei stessa dice:

Ho voluto fortemente questa linea realizzata con prodotti derivanti
da cultura biologica, senza conservanti, coloranti e profumi, proprio
pensando alle esigenze delle donne, che come me, hanno la pelle
particolarmente sensibile che presenta una naturale fragilità capillare,
con rossori che nel tempo possono evolvere in couperose.


Idratazione, emollienza abbinate ad un’azione lenitiva e disarossante
sono le funzioni cosmetiche, mirate a ricreare le normali difese
cutanee, realizzate dai preziosi attivi della

questi alucni degli ingredienti principali delle sue “creazioni”

ESTRATTIO di MORINGA – MIRTILLO NERO –
CAMOMILLA – BURRO DI KARITE’ – BISABOLOLO – OLIO di MANDORLE – OLIO di
ARGAN – OLIO di ROSA MOSCHETA – CARDIOSPERMUM HALICACABUM – ACIDO
BETA-GLICIRRETICO

da qualche giorno sto usando il  Sensitive Bio siero viso e devo dire che FUNZIONA! 
ora, non sono diventata bella come la sig.ra Agnieszka, madre natura non mi ha dotato di tanto ben di Dio, ma le mie rughe, i miei segni dell’età e il mio colorito stanno cominciando a “risorgere”. Diciamo che il mattino dopo la crema la mia pelle appare rilassata, compatta e le rughe attenuate di un bel po’: a quel punto io infierisco ancora con  Sensitive Bio Crema 24h   e arrivo alla sera che sembro una bambina….. a parte le battute, la crema è perfetta, fa il suo dovere come scritto nel bugiardino e NON HA effetti collaterali, cosa per me molto importante visto che l’ultima crema antirughe che ho acquistatato è diventata una crema per i talloni per non essere gettata direttamente nella pattumiera …. inoltre, tutti i prodotti della linea Sensitive non contengono conservanti e profumi  e non sono  testati su animali, con tanto di certificazione scritta. praticamente i processi attivi sono estratti solo dalle piante…..
sto’ anche provando un latte detergente della stessa serie,  leggero e delicato e per niente untuoso.

Sono sempre stata scettica riguardo a creme e cremine ma con l’arrivo degli anni bisogna pur darsi una mano: questo modo di aiutarmi mi sembra giusto per me…… mi sento bene con questi prodotti…..

dopo questa presentazione vi presento anche una insalata  primaverile,  fresca e colorata con le uova di quaglia in attesa delle belle giornate di sole e dei fiori di marzo

Insalata di radicchi, uova di quaglia, gamberetti e salmome

ingredienti per 2 persone

8 uova di quaglia a testa
300 gr. di gamberetti sgusciati a persona
100 gr. di salmone affumicato a fette
un pezzettino di daikon
radicchi misti 
un cucchiaio di brandy
1 limone 
1 cipolla rossa
olio extra vergine di oliva
gomasio 
cominciate con il lessare le uova di quaglia in acqua bollente: due minuti di bollitura sono più che sufficienti.
cuocete i gamberetti, io li ho cotti in una pirofila con il succo di 1 limone, un filo di olio evo, un pizzico di sale e un cucchiaiono di brandy. 3 minuti programma misto microonde+grill. ricordatevi di chiudere la pirofila con della pellicola trasparente prima di metterli in forno. tagliate a fettine il salmome affumicato e pulite i radicchi. potete usare qualsiasi tipo di insalata, io avevo del radicchio di Chioggia e della scarola. tagliatela a pezzi piuttosto grossolani, affettate la cipolla ad anelli e qualche fettina fine di daikon: condite il tutto con un filo di olio extra vergine di oliva e qualche cucchiaio del sugo di cottura dei gamberetti.  unite le uova di quagli sgusciate e tagliate a metà, del gomasio e mischiate il tutto.
ottima con delle fettine di pane abbrustolito e un buon bicchiere di chianti rosso.

piatto primaverile, con insaltine che anticipano la stagione calda. non so voi, ma io quando arriva il caldo ho bisogno di piatti freschi. le insalate sono una delle mie fissazioni: non mi accontento mai di una semplice insalata di lattuga, le mie insalata devono essere composte, nuove e colorate e la primavera è davvero la stagione che richiama il colore.
con questa insalata partecipo al contest di Beatitudini in cucina, La primavera nel piatto

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16.02.2013 auguri alla gnoma!!!

Tanti auguri a te,
tanti auguri a te,
tanti auguri cara Gnoma,
tanti auguri a te!!!!!!!

ciao mia cara quattordicenne nonchè Gnoma, figlia di Gallina Lo e del Galletto del pollaio,
benvenuta nel tuo quindicesimoquattordicesimo  anno di vita, si, perchè tredici li hai già vissuti allegramente.
adesso devi stare attenta perchè diventare effettivamente una quindicenne è un passaggio impegnativo.
Bisogna cominciare a pensare da quindicenne quattordicenne, bisogna cominciare a pensare
al trucco e parrucco, alle tecniche di accalappiamento amorose, bisogna cominciare
a rendersi conto che non si è proprio più bambine ma si diventa adulte………..ti piacerebbe ehhhh?
niente, sei ancora una bambina: di quattordici  anni ma ancora una bambina!!! Se vuoi ripetizioni di granditudine posso mandarti la mia bambina di sedici anni, ormai pratica di grantidutine e di adultitudine,  ma io ti darei un consiglio, da vecchia decrepita che sono:
vivi
vivi tesoro, vivi senza farti storie strane, tu sei bellissima…
 tu sei un’esplosione di vita e di cellule in movimento
Vivi, non farti portare via la vita da futili e inutili pensieri:
sono grassa, sono bassa, sono brutta, ho il naso grosso e i capelli terribili….
VIVI perchè tu sei bellissima, dentro e fuori,
vivi tutti i tuoi anni a venire con intensità e con passione,
vivi meglio che puoi, non lasciare tempo alla tristezza, non lasciare tempo all’infelicità,
vivi in lietezza di spirito e in amore…

questi muffin sono per te, da me e dalla mia furios girl

ceramiche e stampini GreenGate

200 gr. di farina tipo 0
100 gr. farina di farro
polvere di cacao amaro
qualche dado di cioccolato amaro
un pugno di uvetta sultanina e due fichi secchi
2 cucchiai di malto di riso
latte di mandorle q.b. 
1/2 bustina di cremor tartaro 
tanto amore

Mettete l’uvetta e i fichi sul tagliere e sminuzzateli con la mezzaluna, aggiungete le farine setacciate e cominciate ad amalgamare con calma. Aggiugete il latte di mandorla piano piano fino ad ottenere una crema piuttosto consistente. Aggiungete ancora il malto di riso e mischiate. Assaggiate e se manca aggiungete ancora un po’ di malto o un po’ di amore, non si sa mai.
Quando sarete soddisfatti del risultato aggiungete il cremor tartaro e amalgamate ancora ma poco: per ultimo il cacao lasciando che formi delle strisce, che non si sciolga completamente con l’impasto.
Qualche gheriglio di noce, qualche mandorlina tritata, un paio di nocciole sminuzzate e via dentro gli stampini unti con un filino d’olio e una spolverata di farina. Non riempite gli stampini, il muffin gonfierà e sarà costretto a straripare troppo altrimenti! In forno per 15/18 minuti a 180°. Chiamate la fate, gli gnomi, le galline e i cani e i gatti per fare gli auguri a una delle più belle gnome del mondo…..

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