Il “calzone” di carne ripieno di carciofi per rimettersi in pace con il mondo

In questo mondo illusorio tutto deve sembrare, e non è importante che in realtà sia, dove tutto deve essere effimero e bellissimo  come se le cose brutte potesse non esistere solo eliminandole  dal nostro quotidiano, in questo mondo in cui si fanno gli “inchini” con le navi da crociera (un grattacielo di 10 piani che galleggia con tutto il suo lusso) sfiorando le isole e si scappa come bambini quando ci si rende conto della mostruosità che si è fatta…. Come si può essere così poco onorevoli? In mare, ci hanno sempre insegnato, c’è un codice d’onore da rispettare, si rispetta la vita e ci si aiuta, sempre e comunque. Il capitano affonda con la nave, se necessario, non si imbarca sulla prima scialuppa lasciando capra e cavoli …. Ma è andata bene, ci dicono, poteva essere una strage: ditelo ai poveretti  che sono morti e ai suoi parenti che è andata bene, o ditelo ai parenti dei dispersi. E il capitano? Bravo a fare il gradasso e a fare gli “inchini” con il suo bastimento  e un cuor di coniglio quando si tratta di rimediare all’errore commesso?… la paura fa strani effetti, d’accordo, ma è in quei momenti che deve uscire il coraggio e l’integrità morale della persona. Il mio babbo mi ha insegnato che a ogni azione corrisponde una reazione e che quindi prima di fare qualcosa bisogna pensare a quello che si fa e assumersi la responsabilità delle conseguenze: in poche parole bisogna adoperare la testa e il cuore. E io l’ho insegnato ai miei figli, perlomeno ci ho provato. Uno dei più grandi uomini della terra, il più grande pacifista del mondo, il Cristo dei Cristiani  ha detto “Chi è senza peccato scagli la prima pietra…..”.  Non sono  certo io che posso permettermi  di scagliarla, non sono certo senza peccato come tutto il resto dell’umanità,  e spero che ci sia una motivo per cui  un Capitano non si assumesse le sue responsabilità e scappa…..diamogli il beneficio del dubbio….ma, le persone riescono sempre a deludermi, tutte le volte mi dico che non mi farò più sorprendere e invece tutte le volte le cose mi travolgono.   Non è niente, è solo un pensiero, un pensiero e un abbraccio a tutti coloro che, andando in vacanza, hanno trovato la paura…e non sono tornati a casa. Scusate lo sfogo.

E allora, allora in questa vita  consumistica e illusoria, per rimettermi in pace con il mondo e con il mio mondo, conosco un modo che riesce a placare le mie ansie e le mie  paure: cucinare.
Un calzone di carne farcito, un polpettone come lo fa “la mi’mamma” (che lo ha imparato dalla su’mamma che lo ha imparato dalla su’mamma…), con i carciofi violetti e un profumo di prezzemolo che sfrigola nell’olio, in questa società troppo volta al superficiale ritrovo le mie radici nei  profumi nelle cose semplici e deliziose della mia infanzia, ho bisogno di consolazione e di certezze e, cosa meglio del profumo di mamma per sentirsi protetti e  al sicuro?
Questa ricetta è per lei, la mia mamma, una delle più brave realizzatrici di polpettoni d’Italia, no, del mondo.

La ricetta non è  veloce, ma con un po’ di amore e di pazienza ce la possiamo fare.
La lista della spesa:

  • 1 kg. di carne macinata di manzo
  • prosciutto cotto a fette sottili
  • 2 fette di mortadella 
  • 3/4  fette sottili  di fontina
  • 3 carciofi violetti 
  • la mollica di 1/2 kg di pane toscano almeno del giorno prima
  • latte intero
  • 3 uova 
  • formaggio parmigiano
  • prezzemolo 
  • 1 cipolla rossa 
  • aglio – facoltativo –
  • 1 cucchiaio di pomodori pelati passati 
  • sale e pepe 
  • olio buono 
  • pangrattato per la panatura
  • una noce di burro 

Per prima cosa pulite i carciofi, io vi consiglio di mettervi i guanti per non macchiarvi le mani, e tagliateli almeno in 8 spicchi. In un padella fate soffriggere un po’ di olio e prezzemolo e cuocerli a fuoco lento aggiungendo un goccio d’acqua se necessario e poco sale. Ci vorranno 10 minuti c.ca.
Nel frattempo mettete a bollire un po’ di latte e sbriciolateci dentro la mollica di pane. Appena bolle spegnete e lasciate un po’ in bagno. In una capiente ciotola mettete la carne, sale e pepe e una grattatina di noce moscata, 2 uova intere e un tuorlo, una bella manciata di parmigiano, la mortadella sminuzzata, il prezzemolo tritato e se volete anche un pezzettino di aglio, e, per ultimo la mollica di pane strizzata dal latte in eccesso. Metteteci dentro le mani e impastate. Deve essere una pasta omogenea e non troppo morbida.
Adesso avete le mani sporche ma ancora non ve le potete lavare perché dovete distendere la carne su un pezzo di carta da forno, così

e adagiarvi sopra il prosciutto cotto, il formaggio e una parte di carciofi cotti ma croccanti.
Avvolgete la carne su sé  stessa facendo un rotolo e aiutatevi con la carta forno per stringerlo bene. A questo punto sbattete quasi a neve l’albume che vi è avanzato prima e passatelo con un pennello (anche con le mani se preferite) addosso al nostro polpettone. Rotolatelo poi nel pangrattato. 

 
Cercate di non rompere niente ma inseriteci dentro una noce di burro (il trucco della mamma), renderà tutto più morbido durante la cottura.
Padella capiente e soffritto con la  cipolla rossa tagliata piuttosto larga. Togliete la cipolla appena imbiondisce e appoggiateci i polpettoni. Io ne ho fatti 3  di cui uno con un wurstel grande al posto dei carciofi perché a sua maestà mio figlio i carciofi cotti non piacciono, ricordate? “potrebbero essere velenosi” è il suo motto… Adesso dovete seguirli un po’ nella cottura perché devono rosolare da entrambe le parti senza rompersi, aiutatevi con due spatole larghe.

Per aiutarvi nella cottura fate bollire un po’ di acqua con un cucchiaio di pomodori  pelati e aggiungetela secondo la necessità.
Ci vogliono circa 30 minuti di cottura a fuoco lento e coperto in cui dovrete continuare a controllare che non si attacchino sul fondo della padella.
Una volta che avrete deciso che sono cotti, bisogna navigare un po’ a vista, toglieteli e fate un sugo con la cipolla che avete tolto prima, il fondo di cottura e un po’ del pangrattato in cui avete arrotolato il polpettone e che NON avete buttato via.  Vi rimane una cosa sola da fare: mangiarvelo, ecco.
Buona vita.

Eccolo nella sua “intierezza”

E dato che è alla mia mammona che dedico questo post per ringraziarla di tutto l’amore che mi ha sempre regalato  iscrivo questa ricetta al contest di

pensieri e pasticci * c’era una volta
e di

dragon fly

ciao ciao topoloni…

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