L’Angiolina era la mamma del mio amico-vicino di casa. L’Angiolina, donna del sud tutta d’un pezzo, aveva la fama di essere, oltre a quella di essere una gran bella donna, una persona precisa emeticolosa, maniacale in tutte le sue cose (e intendo proprio tutte)
Un esempio? Alle sei della mattina, che piovesse o ci fosse il sole, che fosse il giorno di Natale o di capodanno, si spalancavano le finestre per il cambio dell’aria e si mettevano a posto letti e camere. Non c’erano santi che potevano reggere il confronto: si doveva sfaccendare!
E meticolosa e perfetta era anche nel cucinare. Se gli ingredienti non erano quelli precisi perfetti che indicava la ricetta di famiglia si rimandava, non si poteva inventare o modificare, piuttosto si faceva una lunga e meticolosa ricerca degli ingredienti calabresi in terra fiorentina ma mai modificare.
E questa è la famosa minestrina all’acqua dell’ Angiolina. Fatta con precisione chirugica, ogni verdura tagliata a mano della stessa misura, tutti bastoncini perfettamente uguali di dimensione e lunghezza. Donna Angiolina, nella sua cucina fiorentina, seduta sulla sedia di paglia appoggiata al tavolo con il tagliere di legno e il coltello affilato, senza fretta, senza premura ma con infinita passione per le cose fatte bene. Questo dice Massimo, che ci rallegra sempre con i divertenti aneddoti della sua mamma.
Fili colorati che si intrecciano in un brodino vegetale, che tessono colori e sapori leggeri ma freschi, croccanti e delicati, come pensieri leggeri che portano via tutte le incertezze e le brutture della vita.
Rivisitati non con la solita pastina, erano rigorosamente capelli d’angelo all’uovo quelli di Angelina, ma con gamberi saltati con paprika piccante…. giusto per sdrammatizzare un po’.
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ho eseguito questa ricetta non con normali orpelli culinari come descritti nella ricetta ma con il mio nuovo amico, Cuisine Companion Moulinex: mi diverto da morire!!!!