Lo spezzatino di pelliccia……

ovvero: parecchie patate e poca ciccia!!!

   
Tipico spezzatino dei tempi di magra dei contadini fiorentini. Le patate erano all’ordine del giorno ma la carne era una rarità e magari c’erano tante bocche da sfamare…. così, con un bello spezzatino con le patate e il pomodoro si poteva risolvere, ma la carne? Poca, per carità, poca!
Noi siamo fortunati oggi, non so per quanto ci potrà “seguitare”,  per usare un temine in linea con lo spezzatino, siamo fortunati perché siamo nati dalla parte giusta del mondo, siamo fortunati perché i nostri supermercati sono pieni di ogni leccornia, siamo fortunati perché abbiamo l’energia elettrica, il telefono, la televisione, L’ACQUA…. ma non ce ne rendiamo conto…. siamo fortunati ma ottusi e ottenebrati dal consumismo, non ci basta mai….
Sempre nell’ottica di non buttare via niente, nell’ottica del recupero per non sprecare pensando a chi non può, vi presento lo  spezzatino di pelliccia  che era quello che la mia nonna faceva con la carne del bollito il giorno dopo.
La ricetta è semplice, vi occorrono

  • carne bollita – quanta ne avete – la ciccia
  • patate in abbondanza  –  la pelliccia
  • aglio
  • olio extra vergine di oliva
  • qualche foglia di salvia
  • pomodori pelati passati c.ca 250 gr. 
  • 1 cucchiaino di 
  • pepe nero 
  • un tegame possibilmente di coccio

Fate soffriggere nell’olio la salvia e l’aglio e poi aggiungete le patate che avrete sbucciato, tagliate a cubetti abbastanza piccoli e lavate, e fatele arrostire un po’. Quando le patate cominciano a prendere colore aggiungete la carne che avrete privato del grasso e tagliato a pezzettini. Non abbiate paura, si possono usare tutte le carni del bollito, anche il pollo, la lingua, la coda…. l’importante è sgrassare bene tutto.
Fate rosola la carne, salate e pepate,  sfumate con un goccio di vino rosso, aggiungete il concentrato di pomodoro che avrete sciolto in un 1/2 bicchiere di acqua e continuate la cottura a fuoco veloce. Appena il tutto si amalgama aggiungete il pomodoro passato e lasciate bollire per un po’ a fuoco veloce. Aggiustate di sale e pepe e abbassate il fuoco coprendo il tegame con il coperchio. Lasciate bollire piano piano almeno una ventina di minuti o di più se volete la carne e le patate ben cotte e morbide. Se necessario aggiungete un po’ d’acqua durante la cottura o, meglio, un po’ di brodo caldo. E con questo siamo alla terza versione per il recupero del bollito avanzato…..

Mi sono dimenticata, avete acceso lo stereo? Vi siete versati un calice di vino bianco? Se non lo avete fatto fatelo subito, prima di cominciare a cucinare, rilassatevi e godetevi la cucina!

Bene, mi sembra di avervi detto tutto, l’ultima cosa:
buon appetito topini toposi!
Con questo piatto partecipo al contest di I Pasticci di Luna
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Bicchierini di mascarpone destrutturato con le briciole e precisazione sul post precedente

Vorrei aprire questo post con un saluto al vostro colesterolo da parte del mascarpone del bicchierino e una precisazione: vorrei precisare che il tono del mio precedente post Rotoli di wurstel e travaso di bile  era ASSOLUTAMENTE e VOLUTAMENTE ironico, lungi da me provare invidia per i guru della cucina e, anzi, li ringrazio per le ricette e gli spunti  che quotidianamente ci regalano.Doveva essere  un modo carino (o perlomeno così io lo intendevo) per fare outing: ma che cosa ci faccio io, piccola e nera, in mezzo a questi colossi di blog con piatti stratosferici, km di fans, sostenitori e premi a sfare? E la risposta, dopo lo sfogo che sempre fa bene, era: c’è posto per tutti…. o no? E poi non ti vado a vincere, io e la Holly, un contest?   Mai vittoria poteva arrivare in momento migliore, è stata un colpo di autostima importante! Ringrazio tutte  per il sostegno ricevuto comunque e, visto che mi sembra di aver già parlato troppo, vi esorto a non mollare oh  bloggerine bravissime  e bellissime: siamo grandi e grandi resteremo se non nelle ricette nell’anima!!!
Detto questo vi racconto di questi bicchierini di mascarpone e mela. Sabato mattina mi alzo con lentezza (perchè è sabato finalmente), accompagno alla stazione i pupi imparando così che il rientro era fissato per il giorno dopo per la creatura grande e la sera prima di cena per la creatura piccola, torno a casa, saluto Holly, mi faccio un cappuccino e guardo l’orologio: le 7 e 45 minuti. Mi spoglio lentamente e mi rinfilo a letto decisa come non mai. Ho dormito fino alle 10.00 cosa piuttosto rara per me….. sarà la primavera?
Mi alzo e, sempre lentamente, decido che devo andare a fare la spesa. Telefono alla mia zia preferita, l’Anna, vegetariana per amore degli animali e la invito a venire con me in un nuovo supermercato naturalistico aperto da poco a Firenze. La giornata era calda e assolatia, pregustavo un dolce far niente per tutto il giorno. Mentre salgo per la mia stradina sterrata per entrare nella statale incontro la mia vicina della casa rosa e, com’è come non è me la ritrovo la sera a cena. Non ho ben capito com’è andata, ma sono persone talmente carine che ero quasi contenta. Intanto si allontanava il dolce far niente…. Mentre me ne andavo a prendere mia zia telefona la Gianna, la mia amica del cuore da sempre, e com’è come non è mi ritrovo anche lei e il suo 1/2 pompelmo a cena la sera. Poi, dopo 5 minuti, mi telefona il mio 1/2 pompelmo e mi comunica che, sempre se non ho niente in contrario, avrebbe invitato a cena i nostro vicini-vicini – la Marta e Massimo- perchè anche loro sarebbero stati  soli a cena ….. Addio dolce far niente…..da riso a olio a cena per 9 persone…. addio dolce far niente!
Il dolce lo porto io, ha detto la Gianna, e lei è famosa per le torte di mele. Ma io non posso non fare il dolce, è tradizione. Il menù era informale: antipasti vari e primi piatti, niente carne, non ne ho voglia in questo periodo. Ma un pensierino dolce? Guardo dalla parte della frutta e cosa ti vedo? 2 mele golden un po’ appassite che mi guardano con occhi imploranti…. penso velocemente: il mascarpone ce l’ho (nel mio frigorifero suona l’allarme se non c’è il mascarpone) , i biscotti secchi anche, il cioccolato non manca mai…..me li vedo già ….. bicchierini con crema di mascarpone, mele e briciole di biscotti…..

 Ingredienti per una dozzina di bicchierini-ini-ini

  • 6 fette biscottane integrali o una decina di biscotti secchi non troppo dolci
  • 2 cucchiai di zucchero di canna
  • 1 dado di cioccolato fondente
  • 2 mele grandi 
  • 1 goccio di brandy 
  • 10 gr. di burro 
  • 100 gr. di mascarpone
  • 1 cucchiaio di zucchero bianco
  • 1 uovo 
  • 1 goccia di Vinsanto e liquore dolce
  • tanta pazienza…..

 Sbucciate le mele e tagliatele a piccoli pezzettini, mettete una noce di burro in un padellino antiaderente e aggiungete le mele, lo zucchero di canna e un goccio di acqua. Fate in modo che le mele si cuociano e che lo zucchero non  non solidifichi ma rimanga uno sciroppo. Alla fine della cottura aggiungete uno spruzzo di Brandy e fatelo evaporare bene.
Fate la crema di mascarpone: montate a neve l’albume dell’uovo. In un’altra ciotola sbattete il tuorlo con lo zucchero finché non è diventato una spuma, aggiungete il mascarpone e un goccio (ma proprio un goccio) di Vinsanto e amalgamare sempre con le fruste. Aggiungete l’albume e amalgamatelo con un mestolo di legno, non con le fruste.
Tritate con il mattarello le fette biscottate e 1 cucchiaino di zucchero di canna e aggiungere il cioccolato sminuzzato finemente ma non troppo (l’alternativa al mattarello è mettere tutto insieme nel mixer… ma io sono per l’hand-made…). Sciogliere il burro e unire a  tutti gli altri ingredienti sminuzzati in modo da formare delle briciole (le famose crumbs che tanto ci riempiono di orgoglio inglese – e così siamo diventati dolcini internazionali)
A questo punto non vi resta che comporre il bicchierino: mele, crema di mascarpone, biscotti e ciottolato sbriciolato.
La cena è andata bene, come sempre abbiamo mangiato abbondantemente troppo e abbiamo però amabilmente conversato fra digestivi, tisane e caffè fino a tarda ora.
Il dessert è stato molto gradito…..il giorno dopo si era creata una leggenda metropolitana: alta cucina, alta pasticceria, sapori di rara intensità….. mi sembravano solo mele…..bah!
Passate da me domani, ho una sorpresa per voi….

Ciao passerotti. buona giornata…

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E ancora la vita mi stupisce piacevolmente……insieme ad una coda di rospo al forno!

Basta davvero davvero poco…oggi giornata storta e mentre sono qua che mi dico di essere positiva, di stare allegra, di non mollare alla nostalgia e alla tristezza “nazzico” sul web (nazzicare in fiorentino vuol dire rovistare, cercare velocemente). E nazzica nazzica finisco sui miei siti preferiti. Oggi crafk, niente cibo. Trovo tutti i miei blog carini, quelli dolci e morbidi come un cucciolo, quelli sereni e incantati che parlano di stoffe, di bambole, di centrini di pizzo…..un tuffo in un mondo fatato. Mi ci voleva oggi!
Basta poco e ancora meglio se ti arriva una mail che non ti aspettavi! E poi un complimento da una super blogger su una mia ricetta, e poi siamo quasi a 3000 visite….sono pochine lo so, ma per me che sono partita in sordina, che non ho pubblicizzato fra amici è un bel risultato…. grazie.
Grazie per farmi sentire che c’è un mondo fuori da me, grazie per leggere le mie sciocchezze, grazie per sorridere mentre le leggete o grazie lo stesso perché scuotete la testa e dite che non vale la pena di continuare a leggere…. grazie davvero perché basta poco per vedere una scintilla di felicità che sprizza dagli occhi..grazie.

Per me scrivere su questo blog, senza dovermi filtrare come nella vita di tutti i giorni, è moltoooooo rilassante. Sono io, questa, non ho bisogno di fingere, di mentire o di evitare di dire tutta la verità, posso essere scontrosa o arrabbiata ma quando scrivo qua sopra…. mi piace! 
Per pudore non ho fatto pubblicità a questo blog nella vita di sempre, sono una molto “privacy” e siccome sul web ne esiste poca cerco di tenermela stretta ma non lesino nell’esprimere quello che penso… capito qualcosa? Ho fatto un gran giro… ma, ho letto da qualche parte e non mi ricordo davvero chi lo ha detto che “la vita non scritta non è vita vissuta” e io allora eseguo, scrivo i miei pensierini e ve li lascio come mollichine di pane e nello stesso tempo leggo anche i vostri con molta attenzione….
Cosa?   Ho esagerato?
 Va bene, smetto subito… uggiose….fatemi sfogare un pochino….un pochino solo….uffa!!!!

Sto’ leggendo un libro, parla (a grandi linee) della vita di Pico della Mirandola, molto intrigante…. lo sto’ divorando, intanto vi metto la foto così ve ne fate un’idea….

999 L’ultimo custode di Carlo Martigli, onori a lui per come scrive….

Cosa dite?….
Va bene, parliamo di cibo? Parliamo di cibo, che ne pensate di una coda di rospo  (o rana pescatrice) semplicemente in forno circondata dalla patate? Mhmmmmm, era proprio buona, un profumo meraviglioso….. e un gusto altrettanto meraviglioso!
Ieri andando a fare la spesa ho visto la coda dal bancone che mi diceva: sono in offerta, che fai, non mi prendi? L’ho presa…. non si è lamentato nessuno a cena, solo la bambina che dice che gli dispiace mangiare i pesciolini, gli fanno tenerezza…..

Comunque, la ricetta è semplice: pulite e lavate bene la coda di rospo  e lasciatela un po’ a mollo con una bella manciata di sale. Sbucciate, tagliate e lavate le patate. Scolatele e mettetele nella teglia da forno antiaderente e buttate tutto in forno con abbondante olio extra vergine d’oliva, sale e qualche foglietta di alloro. Dieci minuti di forno a 220° gradi, girare tutto e fare posto alla rana che entrerà nel mezzo delle patate prepotentemente vestita di solo sale. Altri 20 minuti almeno e avrete una rana pescatrice circondata dalle patate che dice “mangiami”… semplicemente deliziosa…
Vi lascio ancora  foto della rana, godetevela…….noi ce la siamo mangiata!!!
(non vi arrabbiate, l’ho detto con amore…)

 Saluti a tutti passerotti!!

p.s. mentre scrivevo ho raggiunto un record: oggi siete passati da me in 100 e siamo oltre i 3000!!!! Whaww… che forse stiamo decollando? Io soffro anche di vertigine!!! Grazie ragazzi, grazie.

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