gira che ti rigira era arrivato anche Agosto.
come tutti gli anni del resto. arrivava sempre Agosto. e con Agosto il compleanno.
file interminabili di auguri da perfetti sconosciuti ma amici di facebook, auguri strampalati da amici di blog, auguri da parenti e amici, auguri, auguri auguri…
pensava: si potrebbe eliminare il giorno del compleanno? a che cosa serve in fin dei conti, a segnare il tempo che ti rimane da vivere o quelle che si è già vissuto? vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
e mentre pensava si mise a scrivere. quest’anno gli auguri se li sarebbe fatti da sola, perlomeno sarebbero stati come li voleva lei, all’altezza della situazione. ringraziò silenziosamente il dio delle piccole e stronze, grande dio, esaudiva sempre i suoi desideri, gli aveva fatto incontrare tanti personaggi strani sul blog. ripensandoci c’erano veramente personaggi strani.
c’era la cuoca folle, con la mania del lievito, lo scrittore fallito che si credeva il migliore, il folle che non dormiva mai, la mamma disperata che chiedeva consigli pediatrici.
ma tornando al compleanno, che poteva scrivere?
non aveva idea…. un alieni allo specchio forse?
dopo 20 minuti che era là a fissare la pagina bianca senza nessun tipo di ispirazione chiuse tutto con un gesto irritato.
qualcuno glieli avrebbe fatti gli auguri, forse.
il giorno fatidico aprì prima un occhio, poi l’altro. sbadigliò sonoramente. annusò l’aria, niente profumi strani, niente aromi di caffè o dolcetti. la sua dolce metà non si era ricordata nemmeno di che giorno fosse. mise un piede giù dal letto, poi l’altro. si trascinò verso il bagno per le normali funzioni quotidiane svuotavescica e si guardò nello specchio.
“machecazzoc’èdidiversodaieri? sono sempre io, solite ruge, solite borse sotto gli occhi, soliti capelli arruffati”. si fece linguaccia per controllare che fosse sveglia, si ficcò lo spazzolino da denti in bocca e cominciò a strofinare con forza, spa-zzo-la-mento ver-ti-ca-le, come diceva la pubblicità della nota marca di dentifricio. accese il cellulare e appena attivo cominciarono ad arrivare i vari bip.
bip di fb, bip di whatsapp, bip di google, bip bip bip
ecco, bene, tutti presenti, pronti a tutto il ciarlare del web, solito cazzeggio quotidiano.
aprì il blog
nessuno aveva scritto niente, niente, niente di niente.
oddio, un po’ delusa lo era…. un po’ tanto, veramente si stava arrabbiando…. ma come nessuno che la prendeva in considerazione?
bello, una vita a scrivere su quel blog e nessuno se la cagava, nemmeno un saluto.
cominciò a riconsiderare tutti quelli che credeva amici: bella la cuoca folle, carina si, veramente carina. e quello che non dormiva mai? magari si era addormentato proprio quel giorno porca miseria.
lasciò una preghiera silenziosa al dio delle piccole e stronze: grazie dio delle piccole e stronze per avermi davvero fatto trovare un sacco di amiche piccole e stronze, grazie davvero anche a te.
in fondo, che cosa era il giorno del compleanno? solo un modo per misurare il tempo, meglio così, meglio che nessuno se ne fosse ricordato, poteva continuare ad avere i suoi ….. anni invece cha passare ai …… ecco.
con la coda dell’occhio vide materializzarsi un post sul blog: sul SUO BLOG. scosse la testa e si buttò a vedere. certo, che sarà stato, un post…. chissà di chi?
cominciò a leggere:
“gira che ti rigira era arrivato anche Agosto.
come tutti gli anni del resto. arrivava sempre Agosto. e con Agosto il compleanno.
file interminabili di auguri da perfetti sconosciuti ma amici di facebook, auguri strampalati da amici di blog, auguri da parenti e amici, auguri, auguri auguri…
Amanda, mia nonna mi raccontava la novella dello stento, quella che non finisce mai: la vuoi sentire?
è la novella dello stento, quella che non finisce mai: la vuoi sentire?……
è la novella dello stento, quella che non finisce mai: la vuoi sentire?…..
ecco, i miei auguri per te sono ripetitivi, continui, inflessibili, straordinari.
a volte le persone ti deludono, ti feriscono, ti annientano. ho sempre saputo che per sopravvire alle avversità si ha bisogno di anime affini, anime simili che capiscono quello che senti, che capiscono senza parole il sentimento che provi, proprio perchè affini. mi sei stata preziosa nell’ultimo periodo, più preziosa di sempre, presente, anche se lontana. una parola, uno smile, un messaggio strampalato, arrivato sempre nel momento opportuno, quasi avessi avuto un radar per sentire il mio bisogno. e io ti sono grata. che posso fare se non farti gli auguri più belli e continui che posso?
sono tutti i miei auguri per te, per la mia inflessibile, razionale, straordinaria, incredibile amica.
è solo un giorno come tanti ma non per te, oggi è il tuo compleanno e io ti voglio tanto bene.
grazie d’esistere Amanda!