Un risotto color lavanda….

Stamani appena alzata mi sono accorta che mi usciva  l’anima dall’involucro, mi scappava fuori dal cuore e non riuscivo proprio  a farla rientrare. Mi trascino in bagno e mi butto un’occhiata nello specchio: certo che il tempo non è proprio clemente con nessuno. Sembro una GALLINA arruffata. Occhiaie abbondanti, occhi abbottonati, capelli arruffati, zampe di gallina intorno agli occhi, intorno alle labbra quelle rughette sottili sottili, tutte le rughe d’espressione, la normale decadenza verso il basso del decoltè…..chiudo gli occhi e mi accingo a lavarmi i denti. Dopo il gel antirughe all’acido jarulonico, il copriocchiaie, un po’ di fard e un po’ di mascara mi faccio finalmente un sorriso…. un po’ tirato in verità.
Tutte queste responsabilità stamani mi gravano addosso, tutte sulle spalle. Se potessi fare quello che vorrei prenderei una sedia e mi siederei lasciandomi passare il mondo addosso, semplicemente aspettando che passi…..


Eppoi, come sempre mentre vado al lavoro mi guardo intorno….la Toscana è veramente bellissima, con le sue colline, i suoi versanti verdi e i suoi campi di grano incorniciati dai  papaveri rosso amore e i “piscialletto” gialli come il sole e, piano piano, miracolosamente mentre ringrazio per la fortuna di poter cogliere certi momenti e poter “vedere” queste semplici bellezze la mia anima rientra e si quieta. Si rimette nel suo posto e aspetta che io le parli. A volte non ho voglia di parlarmi….. tutte queste responsabilità, tutti questi doveri, tutto questo andare e venire più veloci della luce. Non c’è mai il tempo per fermarsi a pensare, a parlarsi, a godersi un po’ degli attimi quotidiani che se ne vanno via e non tornano indietro.
Che vogliamo fare? Ci vogliamo fermare per 1 minutino? Ci fermiamo, adesso. Ci sediamo e cominciamo a sentire come si sta. Chiedetelo alla vostra anima, lei vi risponderà. Spesso vi risponderà ciò che non volete sentire, ma voi andategli incontro e smontate quella fastidiosa vocina che si insuanua maligna. Lei dice:

      Guarda come sei, sei grassa, sei stupida, sei inadeguata….

e voi rispondete:
      Perchè devo dar retta a te e non a quest’altra voce che mi tratta proprio bene? Senti, senti che  mi  dice lei:      Sandra, sei bella, unica, irripetibile, esuberante, meravigliosa in tutta la tua interezza…
E così anche per stamani sono ripartita, con fatica ma ascoltato la vocina buona e sono partita.
E voi che fate di solito, a quale delle due date ascolto? Di solito ci piace piangerci addosso e invece di pensare alle cose meravigliose di cui possiamo godere  pensiamo a quello che non possediamo….
Ascoltatevi oggi, ascoltatevi un pochino e rientrare in possesso della vostra anima. Smettete di correre e fatevi affascinare dal mondo…..
Viola, viola come l’anemone di campo qua sopra: che cosa?

Le patate, le patate vitelotte,   le patate viola!
Nel mio ultimo tuor (ultimamente il mio unico “svago ?!?!?!” è andare al supermercato a fare la spesa, figuratevi come sono messa)  in quel del super ho visto questa cassettina di tuberi violacei. Curiosa come una scimmia mi sono messa a leggere e ho scoperto che erano patate a pasta viola. Che cosa avrò fatto secondo voi? Ne ho prese un kg. e ho cominciato a sfogliare blog, riviste on line ecc ecc alla ricerca di ricette. Non ho trovato niente che mi soddisfacesse e ho lasciato le ragazze al buoi insieme e quelle a pasta bianca nel ripostiglio.
Ieri sera avevo deciso che avrei fatto un risottino con gli asparagi per cena: mi ricordo delle patate…..
Quando mi metto in testa una cosa sono terribile…..
ingredienti x 4 persone:

  • un mazzetto di asparagi freschi
  • 4 o 5 patate viola
  • brodo vegetale 
  • riso arborio
  • cipolla rossa
  • olio extra vergine d’oliva
  • sale e pepe

Preparate il brodo e mentre gli odori bollono aggiungete anche qualche gambetto duro dello scarto degli asparagi e qualche grano di pepe nero.
Affettate la cipolla e soffriggetela nell’olio, aggiungete le punte degli asparagi intere e fate a fettine la parte un po’ più dura fino a scartare il gambo duro. Tagliate a cubetti piccoli piccoli le patate, lavatele e aggiungetele agli asparagi facendo cuocere a fuoco veloce in modo che formino un po’ di crosticina. A questo punto buttate il riso e fatelo tostare con un goccio di vino bianco e infine aggiungete sale e pepe e coprite con il brodo vegetale. Controllate la cottura e se serve aggiungete ancora brodo sale o pepe….
In definitiva sono solo patate, non hanno un sapore particolare, ma fanno un bell’effetto nel piatto insieme al verde degli asparagi e al bianco del riso. Una spolverata di pepe crudo? Può essere, io eviterei il parmigiano che secondo me copre il sapore dell’asparagio…..
Buona giornata a tutti!

Effetto VIOLA!

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13 commenti

  1. Buone le patate viola!! almeno.. qui si trovano come chips, assieme alle altre, e nei supermercati non ne ho viste "crude". Se le trovassi, le affetterei sottili e le metterei in forno con poco olio e sale marino.
    Sono bellissime nel tuo risotto, danno un tocco di colore e di mistero!!!

  2. Le patate viola??? Giuro che non le avevo mai viste e non ne avevo neanche mai sentito parlare. Figuriamoci il mio colore preferito è il rosa e affini, secondo te non le andrò a cercare ora che ne conosco l'esistenza? Eh sì, lo farò! BRAVA per non aver messo il parmigiano, io (parmigiana DOC) mi batto sostenendo che toglie il sapore al resto e non lo metto quasi mai né nella pasta né nel riso, a meno che, ovvio, non si tratti di una ricetta che lo richieda.

    1. Oddio, il parmigiano quando ci vuole ci vuole… per esempio, un bel piatto di pasta al burro e ……parmigiano! E vai con le patate viola!

  3. Mi fa piacere, davvero. Quella foto lassù, quella con quel cielo perturbato è proprio come me…. e te? Qualcosa c'era….Saluti!

  4. Primo: stavo guardando l'orologio e aspettavo per vedere quanto resistevi alla GALLINA ARRUFFATA
    Secondo: ho i pantaloni arancioni, si, e anche una bella camicia tutta arancione di tela indiana
    TERZO: mi sento proprio bene ad essere una gallina DENTRO
    QUARTO: SARABBE BELLISSIMO FARE UN RADUNO!
    Quinto: mi stai distraendo perchè stò sbuccianto i piselli e cercando di stampare l'elenco degli alimenti consentiti e no per il "salutiamoci" (sempre che questo diavolo di Mec mi faccia stampare!)
    Sesto: sei uno schianto gallina 2nd life, fosse altro per te sarebbe valsa la pena fare il blog!

    1. uhhhh settimo ….che figata…posso dire che figata??? se non posso censurami..che riscrivo il messaggio con un uhhhhhhhhhhhhhh che roba bellina 🙂

    2. Uhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, uhhhhhhhhhhhhhhhh, uhhhhhhhhhhhhh… sono bastanti? No, facciamone un'altro UHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!

  5. primo: se sei come una GALLINA ARRUFFATA allora per forza di cose sei al massimo del tuo splendore…perchè tutte le galline dentro, quelle con l'anima bifasica…sono splendide…e io che faccio …io guardo il mondo..e me lo mangio….mi ci rotolo dentro…in tutti i colori che adoro…ma finisco sempre in arancione (è vero che hai pantaloni arancioni pure tu?….dobbiamo fare un raduno)…okkeii guarda che ci sei nel salutiamoci per forzissimaaaaaaaaaaaa!

  6. No scusa, ma gli occhi abbottonati come sono? In effetti appena alzata sembro una gallina rinsecchita anche io 😀 Io le patate viole le ho usate per fare gli gnocchi, ma puoi farci anche dei soufflè, per esempio, abbiamo provato a sotterrarne una, se germoglia le coltiverò, con quello che costano!
    ciao

    1. Gli occhi ABBOTTONATI sono gli occhi appiccicati di sonno, come quelli dei gattini piccoli piccoli appena aperti! Ottima idea il soufflè e se germogliano me ne mandi un po'? Ciao cara!

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